Bolzano: l’Orchestra Haydn al Festival Bolzano Danza
Il 40ˆ Festival Bolzano Danza, in programma dal 12 al 27 luglio nel capoluogo altoatesino e nei suggestivi dintorni, è sì uno dei festival di danza contemporanea più apprezzati e attesi dagli appassionati, ma è al tempo stesso un luogo di dialogo tra l’arte di Tersicore e quella di Euterpe. Le due anime della Fondazione Haydn, organizzatrice del Festival, a luglio si incontrano nelle Sale del Teatro Comunale e della Haus der Kultur per l’edizione celebrativa del quarantesimo compleanno. Due gli appuntamenti con l’Orchestra Haydn e i suoi Solisti in cartellone a cui si aggiungono diversi appuntamenti di danza in cui la musica dal vivo è co-protagonista.
L’Orchestra Haydn, con un organico mastodontico di 95 elementi, diretta dal Maestro Timothy Redmond sarà in buca per il nuovo For Gods Only / Sacre #3, commissione di Bolzano Danza 2024 a Olivier Dubois. Terzo Sacre del coreografo francese concepito come un assolo per una leggenda della danza mondiale: l’étoile dell’Opéra de Paris Marie-Agnès Gillot, sola sul palcoscenico al cospetto dell’Orchestra Haydn e della potenza ritmica della partitura di Stravinsky eseguita nella versione originale del debutto del 1913 al Théâtre des Champs-Elysées. ”Metto in scena la leggenda Gillot – dichiara Dubois – come fosse un Samurai, con un costume ispirato all’antico Giappone. C’è onore e disciplina. Un codice che è anche quello della danza, estremamente duro. C’è del combattimento: Gillot è un guerriero: per aggiungere la grazia bisogna passare attraverso la sofferenza, è un prezzo da pagare. Diventare una leggenda significa essere privati del proprio domani, dell’addio, della scomparsa. Diventare il museo di sé stessa”. Prima assoluta 23 luglio, Teatro Comunale h.21
Sono invece i Solisti dell’Orchestra Haydn Marco Mandolini, Elisabetta Fornaresio (violino)
Roberto Mendolicchio (viola), Elisabetta Branca (violoncello) gli esecutori della Grosse Fuge op. 133 di Ludwig van Beethoven su cui Maguy Marin, altra artista francese, Leone d’Oro a Venezia, ha composto il suo capolavoro di pura danza Grosse Fugue interpretato in prima nazionale il 16 luglio alla Haus der Kultur h. 21 da quatto danzatrici della MM Contemporary Dance Company. L’emblematico quartetto d’archi del tardo stile beethoveniano, dalla complessa scrittura contrappuntistica, con Marin entra in dialogo con quattro voci di donne, ciascuna impegnata a danzare uno strumento. Una crescente forza vitale, tra entusiasmo e disperazione, si dipana in una danza che è esplosione di energia e determinazione femminile: donne che corrono, saltano, cadono e, sempre, si rialzano.
Nella stessa giornata, il 16 luglio alle h. 20, in collaborazione con il Conservatorio Monteverdi di Bolzano, al Chiostro dei Domenicani va in scena Medusa, una performance di danza e musica dal vivo sulla figura della gorgone della mitologia greca. Una partitura originale composta da Arnaldo De Felice per oboe, pianoforte, 2 marimbe, percussioni, e soprano eseguita live ispira la danza di Paengpim Somjai, danzatrice e coreografa thailandese con il Bangkok City Ballet.
Nell’edizione n. 40 di Bolzano Danza anche il jazz e l’elettronica fanno capolino insieme ai canti di montagna eseguiti dall’eccezionale coro radunato da Alessandro Sciarroni per la sua nuovissima performance-concerto U. un canto firmata con Aurora Bauzà e Pere Jou. Prima assoluta il 24 luglio alla Haus de Kultur h. 21.
E ancora in cartellone il sassofonista Antonio Raia in dialogo con Luna Cenere in Mercurio; la violista Federica Furlani innestata da effetti synth curati da Emanuele Maniscalco con Camilla Monga in Passage/Paysage.
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