Un festival è un festival – e non una delle troppo frequenti e banali vetrine per le star, o per chi aspira ad esserlo – quando regala scoperte, suscita emozioni, induce riflessioni.
Il repertorio è a suo modo curioso ed interessante, sia per le somiglianze “formali” (si parla di composizioni assai brevi, a volte al limite dell’aforistico) quanto per le distanze espressive e “motivazioniali” delle Scene infantili e dei Preludi.
[…] presso le Sale Apollinee del Gran Teatro La Fenice di Venezia si è svolto il penultimo appuntamento della stagione di Musica con le Ali, l’associazione creata da Carlo Hruby che da diversi anni sta facendo concreta opera di promozione per giovani talenti del panorama musicale italiano.
Prendi Giancarlo Giannini, lo mandi da solo sul palcoscenico dell’Olimpico, un occhio di bue a seguirlo, che tanto fermo non riesce a stare, e puoi stare sicuro che lo spettacolo c’è. Qualsiasi cosa reciti. Come suol dirsi, anche la lista della spesa.
Una nuova realtà si affaccia sul vasto panorama musicale internazionale. Nasce LaFil, Filarmonica di Milano. E si presenta al grande pubblico con il concerto di esordio dello scorso 31 maggio al Palazzo delle Scintille, zona City Life a Milano.
Dalla chiusura del secondo Festival di musica sacra di Pavia, realizzato in collaborazione con il Teatro alla Scala, all’inaugurazione del trentesimo Ravenna Festival, nel giro di una decina di giorni Riccardo Muti ha diretto due grandiosi concerti di segno differente
Le proiezioni, ripartite su tre schermi a fondo scena, sono intriganti nella loro psichedelicità in HD, ma finiscono per essere più installazioni autonome che non supporto drammaturgico all’azione, anche perché a fronte di tanta tecnologia l’idea registica di Cherstich è datatissima nella sua staticità e nell’imporre i protagonisti immobili al proscenio.
A Fiume, e l’anno prossimo a Lubiana che coproduce il nuovo allestimento per la regia di Marin Blazevic, le scene dello stesso Blazevic con la collaborazione di Alan Vukelic e i costumi di Sandra Dekanic, la presenza dell’orchestra sul palcoscenico ne sottolinea l’importanza nell’economia di uno spettacolo di grande impatto visivo e rara suggestione emozionale.
Va in scena a Londra il primo revival dell’Andrea Chénier di Umberto Giordano nella produzione di David McVicar, che nel 2015 aveva gia’ coinvolto Jonas Kaufmann nel ruolo del protagonista.
Aida è opera intima; il popolo è presente ma lo è sullo sfondo, le masse svolgono il compito che fu del coro nelle tragedie greche, posto a sottolineare senza partecipare il dramma dei personaggi principali.
Giunte all’edizione numero 28, le Settimane Musicali al teatro Olimpico tornano alle origini. Nato per la musica da camera, dall’ormai lontano 2004 e fino all’anno scorso il festival si era inoltrato […] lungo la strada delle rappresentazioni operistiche, anche se aveva conservato il senso delle origini nel suo riservare comunque alcuni appuntamenti ai concerti.
Un virtuosismo delicatissimo quello di Vick, essenziale ma dettagliato non solo nella caratterizzazione dei personaggi ma anche nel rievocare l’inquietante conflitto che avvolge la città di Bruges e che costantemente affiora dalla partitura.
Atmosfere sospese in un oscillare continuo tra dimensione onirica, realtà e allucinazione, dove l’amore è gabbia e costringe a percorrere sentieri che non possono che portare alla distruzione.
L’Angelo di fuoco, opera perduta e ritrovata, dalla genesi difficile, rappresentata due anni dopo la morte dell’autore è tutto questo ma non solo.
L’Italia meridionale e il compositore tedesco hanno da sempre un legame speciale, la Mishung (mescolanza) di calore partenopeo e musica wagneriana può giocare brutti scherzi e suscitare una vera e propria esplosione di emotività e stupore, come è successo al Teatro di San Carlo di Napoli, il teatro più bello del mondo, in occasione dell’ultima recita in programma de La Valchiria di Richard Wagner.
Posto che il Trittico di Giacomo Puccini – nella sua interezza – appartiene a una consuetudine rappresentativa tramontata da tempo, il suo “spacchettamento” consente soluzioni diversificate, talvolta curiose e originali. Al Filarmonico di Verona, ad esempio, l’ultimo spettacolo della stagione lirica aveva il suo piatto forte in Gianni Schicchi, preceduto con scelta probabilmente inedita da Il maestro di cappella.
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