L’idea di un’opera western creata assemblando momenti di melodrammi differenti, come fossero i pezzi eterogenei di stoffa che cuciti insieme formano un quilt, ci pare decisamente azzeccata e Amalia! funziona benissimo.
La reverenza di Mrs Quickly in questo caso andrebbe fatta di fronte all’intelligente e suggestivo spettacolo di Roberto Catalano, giovane e promettente regista, il quale è riuscito a coinvolgere il teatro in un Falstaff dal sapore tutto novecentesco, un sogno ovattato dai colori pastello ma in odore di psichiatria.
La sera del 7 febbraio, nella preziosa cornice di affreschi e mattoni rossi della quattrocentesca chiesa di San Bernardino alle Monache in Milano, a pochi passi dalla basilica di Sant’Ambrogio, si è tenuto un concerto di rara bellezza.
Per quanto Metastasio, autore del libretto, lo definisca “azione teatrale”, Il sogno di Scipione ha l’aspetto di una vasta Cantata: una collana di dieci Arie nello stile e nella forma dell’opera seria italiana, con un breve coro verso la metà e uno alla fine.
Dagli ori e dai fasti del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo a quelli del Teatro alla Scala di Milano. Un Piermarini in visibilio ha accolto il rientro della celebre orchestra russa del Mariinsky diretta da Valery Gergiev lo scorso 4 febbraio. Ad ospitarla la programmazione della Filarmonica della Scala.
Cinque anni. Un amore. The last five years debutta al Teatro Stabile Sloveno di Trieste ed è un successo. Il musical di Jason Robert Brown, per la prima volta tradotto in lingua slovena, prodotto dallo stesso Stabile con il Teatro Nazionale di Nova Gorica e la Glasbena Matica, ritrova tutta la sua intensità in questo allestimento intelligente e molto curato.
Sono quattro anni consecutivi che Grigory Sokolov sceglie il Teatro della Fondazione Luigi Bon di Colugna per la data zero delle sue tournée mondiali. Un privilegio assoluto ripagato sempre dal tutto esaurito, non appena la data viene annunciata, un pubblico rapito come a un rito mistico ed emozioni, empatie all’ennesima potenza.
Centinaia di persone in fuga da Sanremo e dai suoi stanchi riti, abbastanza per riempire quasi completamente il teatro Comunale di Vicenza nonostante l’imperversare del festivalone, hanno trovato rifugio per una sera nella musica delle origini. Quella che quando la ascolti capisci da dove arriva tutta l’altra, antica e nuova, colta e popolare.
Il concerto di sabato 2 febbraio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da James Conlon, trasmesso in diretta da Rai Radio 3, è stato un vero e proprio viaggio nel repertorio italiano a cavallo tra ‘800 e ‘900.
Protagonista Nicola Marchesini, controtenore di razza e primo nel suo registro a vincere il concorso “Iris Adami Corradetti”, chiamato da Riccardo Muti a al Festival di Salisburgo e protagonista della Barocco-Renaissance italiana.
La regia trae spunto dalla vita del compositore e dalla tormentata lotta contro la propria omosessualità. Le cronache raccontano il tentativo di “di redimere la propria anima dalle sofferenze morali che lo avevano afflitto negli ultimi anni” (cit. Modest Čajkovskij) attraverso un matrimonio che fallisce miseramente.
Le poesie in musica d’importanti poeti friulani del Novecento e dell’età contemporanea sul palcoscenico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Un appuntamento unico nel suo genere indirizzato alla valorizzazione del ricco patrimonio poetico friulano d’oggi, grazie alla presentazione dell’opera discografica realizzata dalla cantante Elsa Martin e dal pianista Stefano Battaglia dal titolo “Sfueâi”.
Lo spettacolo, coprodotto con il Teatro Alighieri di Ravenna e con la Fondazione Ravenna Manifestazioni, è molto sobrio nel suo insistere sull’alternanza di bianco e nero.
Lo firmano Marin Blazevic, sovrintendente del teatro, per la regia, con le collaborazioni di Alan Vukelic per le scene, Sandra Dekanic per i costumi e Mila Culjak per la coreografia.
Dopo un travagliato inizio di stagione, tra cambi in cartellone in corso d’opera e scioperi di maestranze, al Teatro Filarmonico di Verona va in scena Il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart. La regia è affidata a Enrico Stinchelli, nome noto nell’universo operistico soprattutto per il suo ruolo di conduttore e autore della Barcaccia su Radiotre.
Un olio su tela romantico, fatto di bianchi e neri e mezzetinte, il balletto Winterreise che ha debuttato alla Scala di Milano in prima assoluta lo scorso 24 gennaio […]. Una creazione, questa di Angelin Preljocaj, che meriterebbe di essere vista almeno due volte, perché nella sua densità e pregnanza di significato richiede una certa preparazione della mente e dello spirito
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