Disquisire su come e perché “Winterreise” di Franz Schubert sia un caposaldo della Musica di tutti i tempi toglierebbe alla stessa la sua natura assoluta di capolavoro formale, estetico ed etico.

In scena alla Royal Opera House il sedicesimo revival della produzione della Traviata nell’elegante e tradizionale allestimento del regista britannico Sir Richard Eyre.

Fino al 26 gennaio al Teatro Costanzi di Roma tutti i giorni eccetto il lunedì, torna in scena come primo spettacolo del 2019, una delle opere più amate dal pubblico: La traviata di Giuseppe Verdi. La regia più volte ammirata all’Opera di Sofia Coppola è stata ripresa da Marina Bianchi. Le scene sono di Nathan Crowley, scenografo collaboratore Leila Fteita.

Torna Traviata alla Scala, titolo verdiano inflazionatissimo ma che non cessa mai di aprire infiniti e inaspettati spiragli interpretativi.

Per il primo concerto del nuovo anno Daniele Gatti, fresco della nomina a Direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, è tornato a dirigere l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Gatti ha in parte modificato il programma previsto da Yuri Temirkanov, cui era destinato in origine l’appuntamento, sostituendo la Sinfonia n. 104 di Haydn con l’Idillio di Sigfrido di Wagner e mantenendo nel programma la Sinfonia n. 4 di Mahler.

Si potrebbe dire che Puccini approdi tardi all’esotismo ed ai suoi temi, ma nel momento in cui vi si approccia lo fa da par suo.

Madama Butterfly è molto più della rappresentazione di un Oriente da cartolina; è uno scontro di culture che travolge i sentimenti, già pienamente calata nel Novecento, per la tematica e, soprattutto, per la musica e le soluzioni armoniche e contrappuntistiche che la caratterizzano e ne fanno un capolavoro indiscusso.

Negli ultimi anni – qualche decennio in verità – le Sonate per pianoforte di Beethoven stanno rapidamente perdendo la centralità nel repertorio che hanno avuto a lungo, crescente nel secondo Ottocento, sicura e trionfante nel Novecento a cavallo della seconda guerra mondiale e almeno fino agli anni Ottanta.

Applausi infiniti, standing ovation e voglia di ballare. Questa è la sensazione che accomuna tutti gli spettatori di Kinky Boots il musical in tutto il mondo. E non fa eccezione l’Italia, paese in cui lo spettacolo ha chiuso lo scorso 6 gennaio, dopo poco più di un mese di repliche. Milano ha amato questo spettacolo con le musiche di Cindy Lauper e il libretto di Harley Fierstein che in Italia era diretto da Claudio Insegno con le coreografie di Valeriano Longoni.

L’approdo a Padova  giova non poco all’allestimento – coprodotto da Bassano Opera Festival e Teatro Verdi – che, fatto un tagliando e ripensato in alcuni momenti, è parso ancor meglio riuscito.

Non c’è Natale senza la Prima della Scala – recita una pubblicità nella stazione della metro milanese di Duomo – come del resto non c’è Natale senza Lo Schiaccianoci.

È stato un trionfo. Il Galà dell’Operetta e del Musical, in scena lo scorso 23 dicembre al Politeama Rossetti di Trieste ha letteralmente soddisfatto il pubblico che ha gremito il teatro in ogni ordine di posti.

Proprio con l’androgina autrice De Musset aveva intrecciato una turbolenta relazione all’epoca di composizione delle novelle che Giampaolo Testoni ha mirabilmente tradotto in parole e musica in un dittico andato in scena,  in prima rappresentazione assoluta, il 21 dicembre al Teatro Coccia di Novara.

L’albero in piazza Duomo, le caleidoscopiche luminarie della Rinascente, la folla che ammira i scintillanti addobbi della Galleria Vittorio Emanuele sono preludio di bellezza a chi si reca al Teatro alla Scala per il tradizionale concerto natalizio.

La Schola San Rocco raggiunge il traguardo dei 25 anni e l’orgoglio del suo fondatore e direttore, Francesco Erle, è più che giustificato. In occasione del concerto che ha celebrato l’anniversario, il musicista vicentino ha rivendicato il valore dell’impegno culturale e artistico profuso insieme ai suoi in un quarto di secolo dentro alla grande musica di ogni epoca, con base a Vicenza e prospettiva sul mondo.

A inaugurare la stagione 2018-2019 del Teatro Municipale di Piacenza è il capolavoro verdiano più rappresentato, amato e discusso di tutti i tempi: La traviata. Fin dal suo primo esordio sono stati versati fiumi di parole sull’umana vicenda di Violetta Valéry, attuale già all’epoca per contenuti e innovazioni drammaturgico-musicali.