Concerto sul mare: al Castello aragonese di Taranto la coppia Meli-Salsi fa standing ovation

Il Festival della Valle d’Itria prosegue l’intelligente strada delle rappresentazioni su più ampio raggio geografico e, con questo concerto, porta a casa un successo di pubblico indiscutibile data la standing-ovation registrata il 28 luglio u.s. a Taranto presso il Castello Aragonese.

Questo concerto non è classificabile tra quelli per cui ci si può spendere in analisi o perifrasi che tentino spiegare il perché o il per come: ciò non si addice ad un Evento. È come tale che dobbiamo ricordarlo perché come tale è stato percepito. Francesco Meli e Luca Salsi sono due tra i nomi italiani di riferimento e, nella proposta musicale che ha spaziato nel repertorio verdiano (vedesi locandina) da “Don Carlo” ad “Otello”, passando per “Un Ballo in maschera” e “La Forza del Destino”, l’afflato umano e non solo artistico è venuto fuori in tutta la sua prorompente enfasi di grazia. “Dio che nell’alma infondere” è forse l’estratto in programma che meglio sintetizza questo concetto: non c’è più tenore o baritono, c’è Arte; e basta.

Pertanto, tutto ciò che afferisce a sintomatologie di gusto di questa o quella scuola di pensiero passa in secondo piano rispetto al rapporto empatico che va a crearsi quando si ha la capacità di arrivare al pubblico sino al più profondo istinto.

Vale appena la pensa ricordare, però, alcuni punti fondamentali che, altrettanto, è bene che restino nella memoria di questo concerto e della percezione. Per ciò che concerne Meli si può soltanto continuare ad osservarne il percorso in continua crescita di approfondimento che permette a lui di fare ciò che al pubblico poi arriva come una sorta di estasi. Il dettaglio della parola, ah! La parola, che è osì importante tanto quanto troppo spesso dimenticato: lui non lo dimentica per nulla e, anzi, vi costruisce una direzione musicale della frase che trascende le aspettative, donando Musica e creando Arte; l’attenzione alla resa di sonorità in pp è stupefacente, la nobiltà della condotta è più che coinvolgente. Per Salsi, nello specifico di questa occasione, si assiste a ciò che i ben informati riconoscono da tempo, la sintesi dell’uomo e del suo strumento: iniziare un Recital annunciando di accusare gli effetti del clima inclemente e portare a casa un risultato senza colpo ferire è cosa da pochi, chapeau. Anche qui torna la parola come concetto cardine: una parola vera e veritiera, foriera di una simbiosi tra uomo-strumento e parsonaggio che convince senza mai tradire.

A contribuire ad una resa così omogenea per punte di eccellenza la gestione dell’accompagnamento di Davide Cavalli che, tenendo sempre sotto controllo la verticalità della scrittura, fornisce la condizione ottimale ai due di poter condurre al meglio l’esecuzione. Cavalli ha pure eseguito due brani pianistici (A. Scriabin Studio op. 2 n. 1; F. Liszt “Funerailles” dalle Armonie Poetiche e Religiose) che hanno dato modo ai cantanti di “prender fiato”.

Il pubblico, letteralmente in delirio, ha ottenuto due bis, un Tosti e un estratto da “Il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini. Lo spirito goliardico ha qui preso il sopravvento ed offerto al pubblico quello che essenzialmente voleva: un finale con fuochi d’artificio con tanto di gag sul palco e molto altro.

Concerto più che riuscito? No, molto altro: un gran bell’Evento che dimostra quanta semplicità si asconda nell’animo di grandi nomi e, altrettanto, di come sia possibile ottenere grandi risultati anche in tempi di Covid.

Antonio Smaldone
(28 luglio 2020)

La locandina

Tenore Francesco Meli
Baritono Luca Salsi
Pianoforte Davide Cavalli
Programma:
Giuseppe Verdi 
“Io l’ho perduta!… Io la vidi e il suo sorriso” da Don Carlo
“È lui! Desso, l’Infante!… Dio che nell’alma infondere” da Don Carlo
“O Carlo, ascolta… Io morrò ma lieto in core” da Don Carlo
Aleksandr Skrjabin
Andante op. 2 n. 1
Giuseppe Verdi
“Forse la soglia attinse… Ma se m’è forza perderti” da Un ballo in maschera
“Invano Alvaro ti celasti al mondo” da La forza del destino
Franz Liszt
“Les Funérailles”dalle Harmonies poétiques et religeuses
Giuseppe Verdi
“Credo in un Dio crudel” da Otello
“Tu! Indietro! Fuggi!… Sì pel ciel” da Otello

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