Costa di Mezzate: tutti i Giorgio del Vagues Saxophone Quartet

Lo scorso 26 Aprile, presso la Chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire (Costa di Mezzate, Bergamo) si è tenuto il concerto del Vagues Saxophone Quartet. Il concerto costituiva il dodicesimo tassello di I colori dell’aria, un progetto ideato da Alessandro Bottelli – scrittore e direttore artistico di alcune rassegne musicali – che si prefissa di valorizzare il patrimonio artistico e culturale della zona attraverso iniziative musicali che abbracciano repertori di più raro ascolto ma di alto livello.

Il Vagues Saxophone Quartet, formato da Andrea Mocci, Francesco Ronzio, Mattia Quirico e Salvatore Castellano – rispettivamente sax soprano, sax contralto, sax tenore e sax baritono – vanta svariati riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali (per citarne alcuni: “Premio Novecento” al Concorso “Luigi Nono”, nel 2016, per l’esecuzione di Xas di Iannis Xenakis; primi premi assoluti ai Concorsi “Cosima Wagner” di Bellagio e “Carlo Maria Giulini” nel 2022) e numerose prime esecuzioni assolute – come nel caso delle 5 Bagatelles di Georges Auric, trascritte per quartetto di saxofoni dallo stesso Andrea Mocci, eseguite per la prima volta proprio durante il concerto in oggetto. L’ensemble si distingue, inoltre, per una proposta originale di nuove partiture e per lo stretto contatto con i compositori del panorama attuale.

L’originalità colpisce anche la scelta del repertorio di questo concerto, che, proprio per commemorare la figura di San Giorgio Martire, coinvolgeva solamente compositori di nome Giorgio: apre il concerto, infatti, Haendel, con l’Ouverture dall’oratorio Alexander’s Feast (nella trascrizione di Marialuisa Balza), a cui segue Carmen Fantasy di Bizet, nell’arrangiamento di Ito Yasuhide.

Traspare immediatamente il notevole livello strumentale dei componenti, il loro affiatamento e la loro coesione, elementi indispensabili specialmente quando si propongono adattamenti e versioni altre.

A fianco di queste opere più, diciamo, tradizionali – alle quali si aggiungevano il vivace Preludio e Fuga in Do maggiore di Böhm e Sinfonia e Aria dall’oratorio Semele, nuovamente di Haendel – erano comprese due raccolte di Bagatelle, ovvero le 5 già citate di Auric e le 6 di Ligeti (un adattamento al quartetto di Fabian Oehrli della versione per quintetto di fiati del compositore di alcuni brani estratti dalla famosa opera Musica ricercata): indubbiamente i punti più alti di un concerto di già effettivo pregio esecutivo, in cui il dialogo, le polifonie e le scelte musicali erano acute e convincenti.

Per tornare all’abitudine del quartetto di collaborare con compositori di oggi, non si può evitare di menzionare il battesimo del brano Estatico, commissione recente fatta al compositore milanese Giorgio Colombo Taccani, il quale si è ispirato liberamente al dipinto San Giorgio sconfigge il drago del pittore Luigi Trécourt (1808-1890), opera esposta nella stessa chiesa parrocchiale.

Il compositore, che era peraltro presente al concerto, ha portato la sua attenzione sul volto di San Giorgio, in un dipinto in cui la vicenda si è già consumata: lo sguardo è infatti rivolto al cielo, assorto in un’espressione, appunto, estatica. La composizione per il Vagues Saxophone Quartet è costellata, quindi, di micro-eventi musicali e sonori, che si presentano e si ripresentano più volte all’interno di un impasto generale timbricamente cangiante ma, a suo modo, quasi immobile: Taccani, infatti, ha fatto l’esempio di uno sguardo fisso che, però, può captare varie cose, rendendo di conseguenza l’immobilità un aspetto solamente esteriore, e l’estasi un concetto interiormente in movimento.

Chiude il programma l’esecuzione della fantasia Four saxes in Paris, chiaramente basata sul celeberrimo An american in Paris di Gershwin, nell’arrangiamento di Gaetano di Bacco: una brillante ed energica chiusura di concerto, e un’ulteriore prova del livello esecutivo di questo ensemble, calorosamente applaudito dal folto pubblico presente.

L’evento si conclude con l’Ave Maria di Astor Piazzolla, un bis proposto anche a commemorazione della recente dipartita del pontefice Bergoglio – che, guarda un po’ il caso, si chiamava anch’egli Jorge.

Andrea Rocchi
(26 aprile 2025)

La locandina

Vagues Saxophone Quartet
Sax soprano Andrea Mocci
Sax contralto Francesco Ronzio
Sax tenore Mattia Quirico
Sax baritono Salvatore Castellano
Programma:
Georg Friedrich Haendel
Ouverture dall’Oratorio Alexander’s Feast HWV 75
Georges Bizet
Carmen Fantasy
Georges Auric
5 Bagatelles
Georg Böhm 
Preludio e Fuga in Do Maggiore per organo
Giorgio Colombo Treccani
Estatico (prima esecuzione assoluta)
Gyõrgy Ligeti
Sechs Bagatellen
George Gershwin
Four saxes in Paris
Georg Friedrich Haendel
Sinfonia e aria “Despair no more shall wound me” dall’oratorio Semele HWV 58

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