Firenze: Comparato e Fabbrini tra Gordigiani e Schubert

Il nutrito programma di Maggio Aperto – concerti in collaborazione con alcune tra le più importanti istituzioni musicali fiorentine e toscane, dal 30 aprile e fino al 12 giugno – offre stasera, 13 maggio, alle 20, nella Sala Orchestra del teatro fiorentino, una vera chicca della musica toscana per canto e pianoforte. Il mezzosoprano Marina Comparato e il pianista Gianni Fabbrini, infatti,  eseguiranno un programma teso a rivalutare la figura del musicista fiorentino Luigi Gordigiani (1806-1860), del quale verranno eseguite arie da salotto, alternate ad altrettanti Lieder di Franz Schubert. Il perché di questa alternanza Gordigiani-Schubert nel programma è dovuta all’esito di un lavoro musicologico che proprio Fabbrini ha condotto negli anni sul compositore suo concittadino, denominato “lo Schuber italiano” e di cui ci ha raccontato.

Fabbrini ci ha narrato di aver conosciuto la musica di Gordigiani negli anni Ottanta, quando Sira Borgiotti Caglieri, già presidente della Sezione Musica del Lyceum Club di Firenze dopo Marcella Pontello, nonché figlia di un mercante d’arte livornese specializzato nei Macchiaioli, partecipò all’organizzazione di una mostra proprio sui Macchiaioli, e chiese a Fabbrini di eseguire i Canti popolari toscani, per canto e pianoforte, che erano l’unica opera allora conosciuta di Luigi Gordigiani. Come ci dice Fabbrini, “più che canti popolari sono vere e propire scenette rustiche, con una scrittura vocale piuttosto tendente all’operistico”, complice anche il fatto che Gordigiani aveva tentato, senza successo, di diventare compositore d’opera.

Fabbrini, nel tempo, ha raccolto tutti i canti toscani e li aveva anche incisi con Eva Mei per un CD, che, però non ha mai visto la luce.

La scrittura pianistica dell’autore  ha incuriosito Fabbrini, raffinato pianista oltre che maestro collaboratore di importanti istituzioni liriche italiane e straniere: ha indagato meglio su di lui, in particolare cercando le composizioni liriche da salotto che Gordigiani componeva su commissione dei suoi datori di lavoro, i Demidoff. Ci ricorda, infatti:  “Ai Demidoff piaceva molto il repertorio romantico, soprattutto i Lieder di Schubert, e Gordigiani scrisse per i suoi mecenati molte arie in questo stile, che, soprattutto nei moduli pianistici, si ispirano proprio al grande compositore romantico”.

Nel periodo in cui stava cercando altro materiale nel Conservatorio “Cherubini”, il maestro  Fabbrini aveva cominciato a conoscere il corpo più accademico, belcantista di Gordigiani, comprendente liriche che avevano anche testi più impegnativi. Era un Gordigiani poco conosciuto, ma che si rivelava interessante, sia per la scrittura vocale fedelmente ottocentesca, ma, soprattutto, per quella pianistica, che è stata la vera scoperta: liriche da salotto molto raffinate e pianisticamente “d’oltralpe”. In particolare Fabbrini ha scoperto, nel pozzo librario del “Cherubini”, tanto Schubert  con testi tradotti in italiano,  coevo alle liriche di Gordigiani per I Demidoff, cioè degli anni Quaranta. Erano, evidentemente, anni in cui,  a Firenze era molto viva l’ammirazione per il compositore tedesco e lo si eseguiva con i testi tradotti in italiano, per facilitarne la fruizione.

Così è nato il progetto di eseguire qusto corpus e inciderlo come proposta monografica su Gordigiani, con Marina Comparato, amica e collega da molti anni, fin da quelli del perfezionamento alla Scuola di Musica di Fiesole. L’idea, sottoposta a Giovanni Vitali al Teatro del Maggio Musicale, è stata subito accolta con entusiasmo e, infatti, il CD vedrà la luce, per l’etichetta Dynamic, a settembre prossimo. Il Cd che uscirà , dal titolo “Romantica Firenze”,  mostrerà soprattutto il Gordigiani compositore di lirica intima da salotto, mentre  pochissimi saranno i canti popolari toscani, quelli che si credeva, fino alla scoperta di Fabbrini, che fossero le sue uniche composizioni per canto e pianoforte.

Donatella Righini

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