Firenze: la musica di Sokolov al di là della politica

Alla fine è stato un successo, confermato da ben sei fuori programma. Un epilogo che musicalmente era annunciato, ma che di questi tempi rischiava di essere incrinato da considerazioni politiche. Il protagonista è infatti il pianista russo Grigory Sokolov, una delle star del concertismo mondiale. La guerra russo-ucraina è però rimasta fuori dalla porta della Sala Zubin Mehta del Teatro del Maggio, nel concerto coprodotto dalla fondazione e dagli Amici della Musica di Firenze. O meglio si è fermata nel foyer del teatro dove erano presenti  le bandiere di Italia, Ucraina e Unione Europea come testimonianza civile da parte di un’istituzione culturale. Sokolov da parte sua fa parlare la musica ma, suo malgrado, giorni fa era stata resa pubblica dal direttore della Konzerthaus di Vienna la sua decisione di devolvere il cachet del concerto in Austria alla Nachbar in Not, un’organizzazione simile alla nostra Caritas che sta aiutando profughi dell’Ucraina.

La musica proposta da Sokolov al concerto fiorentino, con la sala quasi piena, è quella dei grandi autori ottocenteschi che conosce molto bene nella loro letteratura pianistica, A partire da Ludwig Van Beethoven di cui sono state eseguite le 15 variazioni e fuga in mi bemolle maggiore op. 35 su un tema che caratterizza la più nota Sinfonia “Eroica”.

La lettura di Sokolov rende in modo palese la vocazione orchestrale che questo tema ha in sé: le varie voci che compaiono per costruire l’architettura contrappuntistica cantano libere in una sonorità piena e brillante. Con i tre Intermezzi op 117 di Johannes Brahms, Sokolov mostra invece la cantabilità che rappresenta il lato più intimo del compositore negli ultimi anni della sua vita, quasi dei Lieder senza parole.

Infine la Kreisleriana  op.16  di Robert Schumann sembra il brano perfetto per lo stile del pianista fatto di grande tecnica e di slanci melodici continui,  grazie anche all’aspetto narrativo dei vari pezzi ispirati dai racconti dell’amico E.T.A. Hoffmann. La classe di Sokolov, festeggiata dal pubblico con continue ovazioni, si è poi fatta apprezzare anche nei citati fuori programma: da Brahms a Skrjabin, da Rachmaninov a Chopin fino al Bach di Ich ruf’ dir, Herr Jesus Christ (Ti chiamo, Signore Gesù), preghiera in musica che diventa quasi un disperato appello al bisogno di pace.

Michele Manzotti
(21 marzo 2022)

La locandina

Pianoforte  Grigory Sokolov
Programma:
Ludwig van Beethoven 
15 variazioni e fuga per pianoforte in mi bemolle maggiore sopra un tema dell’Eroica, op.35
Johannes Brahms 
Tre intermezzi per pianoforte, op. 117
Robert Schumann 
Kreisleriana. Fantasien op. 16

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