Gozo, isola di suoni
Situata strategicamente nel cuore del Mediterraneo, Gozo non è solo una cornice, ma un vero e proprio soggetto culturale all’interno del festival.
L’isola, con il suo patrimonio archeologico (i templi di Ġgantija, la Cittadella di Victoria), la sua identità rurale e le sue dinamiche socio-linguistiche – tra maltese inglese ed Italiano oltre ad una crescente apertura internazionale – si presta a una riflessione più ampia sul ruolo delle “periferie” nella produzione artistica contemporanea.
Nell’ambito del panorama musicale mediterraneo Gozo – la seconda per estensione dell’arcipelago maltese – rappresenta oggi un centro culturale in ascesa, capace di coniugare una dimensione territoriale raccolta e autentica con un’offerta musicale di sorprendente raffinatezza. Tra le sue manifestazioni più rappresentative spicca il Gaulitana: A Festival of Music, un progetto artistico che, dalla sua fondazione nel 2007, ha saputo sviluppare una linea curatoriale coerente, ambiziosa e profondamente radicata nel contesto locale e internazionale.
Il festival ideato e diretto dal direttore musicale e compositore Colin Attard, si configura come una piattaforma interdisciplinare che va oltre la mera programmazione concertistica. Articolato in diverse sezioni – dalla musica sinfonica alla cameristica, dalla produzione operistica alla musica contemporanea – il festival adotta un approccio curatoriale integrato, che valorizza tanto il repertorio canonico quanto le esperienze più sperimentali. La direzione artistica pone un accento particolare sulla commistione tra giovani talenti e artisti affermati, offrendo così uno spazio privilegiato per la formazione e il confronto intergenerazionale.
Particolarmente significativo è il ruolo svolto dalle residenze artistiche e dalle masterclass, che costituiscono un asse pedagogico fondamentale della manifestazione. Le collaborazioni con istituzioni accademiche europee, le attività educational rivolte al pubblico scolastico e l’attenzione alla divulgazione rendono il Gaulitana un vero e proprio hub culturale, in cui la musica si fa vettore di dialogo, crescita e cittadinanza attiva. In più, tramite la programmazione artistica, il Gaulitana si propone come un laboratorio vivo di pensiero musicale, attento tanto alla prassi esecutiva quanto ai processi compositivi e storici.Elemento distintivo della manifestazione è l’annuale produzione operistica, realizzata secondo criteri artistici di alto profilo. L’opera in cartellone – scelta tra il repertorio lirico europeo, con incursioni nel Novecento e nella riscoperta di titoli meno frequentati – è allestita con una cura particolare sia nella direzione musicale che nella regia scenica, affidata a professionisti internazionali. La scelta di produrre un’opera lirica completa in un contesto insulare e periferico rappresenta una sfida non solo logistica, ma anche estetica: il Gaulitana ha saputo rispondere con una visione produttiva agile e innovativa, capace di adattarsi alle specificità del territorio senza sacrificare la qualità.
Negli anni passati sono stati proposti titoli come Tosca (2014), Madama Butterfly (2017), Manon Lescaut (2019), , fino a produzioni più recenti come La Traviata (2022) e La Bohème (2023), mentre il titolo scelto per quest’anno è Nabucco.
Tra gli artisti che sono passati nelle varie edizioni si ritrovano interpreti di rilievo internazionale come Francesco Meli, Miriam Gauci, Lucio Gallo, Amarilli Nizza, Ekaterina Bakanova, Marina Comparato, Bruno Praticò , nonché giovani talenti selezionati da Malta, come Nicola Said e Nico Darmanin . La direzione musicale è affidata allo stesso Colin Attard, alla guida della Malta Philharmonic Orchestra e del Gaulitanus Choir, che organizza il festival. .
Un altro aspetto peculiare del festival è l’uso site-specific degli spazi performativi. Le esecuzioni si svolgono in location storiche dal grande valore architettonico e acustico – tra cui chiese barocche, e altre sedi ecclesiali e civili disseminate sull’isola. Questo approccio spaziale consente non solo una valorizzazione del patrimonio culturale gozitano, ma anche una riflessione sul rapporto tra musica e luogo: ogni performance è pensata come un’esperienza immersiva, capace di mettere in relazione repertorio, acustica e contesto.
Negli ultimi anni, il Gaulitana ha registrato una media di oltre 3.500 presenze per edizione, con picchi significativi in occasione delle produzioni operistiche. Il pubblico è variegato, con una componente internazionale crescente, in parte costituita da un turismo culturale altamente profilato. La partecipazione di artisti provenienti da vari paesi ha contribuito a consolidare il profilo internazionale del festival, che gode del sostegno di enti pubblici come l’Arts Council Malta e il Ministero di Gozo e di riconoscimenti europei come “EFFE Label” (Europe for Festivals, Festivals for Europe).
In un’epoca in cui i festival musicali tendono spesso a riprodurre modelli globalizzati e standardizzati, il Gaulitana: A Festival of Music si distingue per la sua capacità di radicarsi profondamente nel territorio, offrendo al contempo un’esperienza artistica di rilievo internazionale. Gozo, grazie a questa iniziativa, si afferma non solo come meta turistica d’eccezione, ma anche come laboratorio musicale e culturale dove passato, presente e futuro si incontrano nel segno della qualità, della ricerca e della condivisione.
Alessandro Cammarano
Gaulitana: A Festival of Music è presentato in collaborazione con l’Arts Council Malta e il Ministry for Gozo & Planning. L’articolo beneficia del supporto del Tourism and Economic Development Directorate (MGP).
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