Il libro: Luca Della Libera Con la dovuta humiltà del mio profondo rispetto. Le lettere della famiglia Scarlatti ad Annibale Albani

Attraverso Con la dovuta humiltà del mio profondo rispetto. Le lettere della famiglia Scarlatti ad Annibale Albani (LIM, 2025, pp. XX+199, € 30,00) Luca Della Libera – tra i massimi studiosi di Alessandro Scarlatti – consegna agli studiosi e agli appassionati un volume che segna un passo importante nella conoscenza della vita musicale romana e napoletana del primo Settecento. L’edizione raccoglie un centinaio di lettere inedite, emerse dall’Archivio Albani, oggi completamente digitalizzato, che gettano luce sui rapporti della famiglia Scarlatti col cardinale Annibale Albani, nipote di papa Clemente XI, figura di primissimo piano del mecenatismo nella Roma del Diciottesimo secolo.

Il titolo stesso, tratto da una formula di cortesia ricorrente nelle lettere, diventa la chiave simbolica del volume: evoca non solo il tono cerimoniale del tempo, ma anche la trama di equilibri e dipendenze che regolava il rapporto tra artista e mecenate.

Il merito principale di questa ricerca non sta solo nel recupero di un corpus documentario di inestimabile valore, ma nella sua capacità di raccontare la quotidianità dei musicisti oltre le consuetudini formali.
Le lettere oscillano tra la devozione protocollare e il tono intimo della confidenza privata: vi compaiono richieste di sostegno economico, raccomandazioni per figli e nipoti, domande di testi poetici per nuove cantate, perfino suppliche legate a vicende famigliari. Talvolta l’atmosfera si alleggerisce: in una missiva inviata da Flaminia, figlia di Alessandro, nel 1715 da Napoli, la famiglia arriva persino a farsi dare i numeri del lotto; un dettaglio sorprendente, quasi ironico, che umanizza figure spesso consegnate alla leggenda e ci restituisce l’immagine concreta di una famiglia di musicisti alle prese con la normalità della vita quotidiana.

Particolarmente rilevanti sono le lettere di Alessandro Scarlatti, che offrono, come osserva Della Libera, “informazioni assolutamente inedite anche in relazione alla sua poetica e al suo metodo compositivo”. Non si tratta solo di dati biografici aggiuntivi: in queste righe si percepisce la voce di un artista che alterna la riflessione estetica alla preoccupazione per la carriera, la meditazione sull’arte all’ansia per il futuro dei propri figli; ne emerge dunque un ritratto complesso e profondamente umano, che arricchisce e completa l’immagine del grande maestro del barocco.

Il volume è ovviamente prezioso anche per il rigore filologico con cui le lettere sono trascritte, annotate e contestualizzate: ogni documento viene inquadrato in un sistema di riferimenti storici e musicali che permette al lettore di coglierne appieno la portata, ma, allo stesso tempo, Della Libera non rinuncia a sottolineare il lato vivo e partecipe delle vicende narrate, ricordandoci che la storia della musica è anche la storia di relazioni, di protezioni, di reti di amicizia e di devozione che hanno reso possibile la creazione artistica.

Leggere queste pagine – che si collocano a metà tra l’edizione critica e la testimonianza viva, e che per questo meritano attenzione non solo dagli specialisti, ma anche da chi voglia avvicinarsi alla musica barocca con occhi nuovi – significa dunque comprendere meglio non solo l’opera degli Scarlatti, ma l’intero sistema di patronato e di relazioni sociali che sosteneva il mondo musicale del Settecento.

Alessandro Cammarano

Luca Della Libera
Con la dovuta humiltà del mio profondo rispetto. Le lettere della famiglia Scarlatti ad Annibale Albani
pp. XX+199
LIM 2025

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