In corso il trentasettesimo Festival Internazionale di Musica di Portogruaro

Dal 20 agosto scorso al prossimo 18 settembre è in corso di svolgimento “Il Paradigma Romantico”, la trentasettesima edizione del Festival Internazionale di Musica di Portogruaro, organizzato dalla locale Fondazione Musicale Santa Cecilia con il sostegno di Città di Portogruaro, Città Metropolitana di Venezia e Regione Veneto. Il Festival si svolge oltre che a Portogruaro in altre località del Veneto Orientale.

L’attenzione del Festival in corso è sulla produzione musicale romantica europea, con particolare attenzione al repertorio da camera nelle sue più diverse espressioni. Presenza costante è il pianoforte e graditi ritorni sono il repertorio vocale e quello per gli strumenti a fiato.

«Il Festival – spiega il presidente della Fondazione Musicale Santa Cecilia Paolo Pellarin che ne è il fondatore ed è stato Direttore del Conservatorio di Udine – nasce per portare a Portogruaro dei professionisti a tenere delle masterclass estive.».

Studenti e professori offrono al pubblico i risultati del corso seguito. In trentasette anni poco è cambiato. Diecimila studenti sono passati da Portogruaro nel corso degli anni. Qualcuno di loro sta facendo carriere interessanti, è il caso di Maurizio Baglini, pianista e organizzatore musicale, Massimo Quarta, violinista, Matteo Trentin, primo oboe dell’Orchestra di Lipsia. Ora siamo alla seconda generazione di docenti e molti, fra i nostri primi studenti sono passati al ruolo di docenti. Inizialmente i programmi giocavano sulle grandi scuole di musica europee ed era un po’ il Festival delle città.

Negli ultimi anni i titoli sono più attinenti alla musicologia e si sono concentrati su autori come Mozart, Beethoven, Brahms. Lo scorso anno si è approfondito il concetto di poema sinfonico nella musica da camera.”.

Questa edizione del Festival si propone viceversa di indagare il concetto di “Paradigma romantico” al quale sono legate le composizioni di artisti geniali che frequentavano casa Schumann e altri musicisti non meno importanti di quei tempi. Il “racconto musicale” del Festival prosegue fino a incontrare i discendenti e i collaterali di tanti maestri, dal tedesco Reinecke all’ungherese Dohnanyi, al boemo Smetana, ai francesi Gounod e Alkan, per i quali il Festival si è persino dotato di un pianoforte a pedali protagonista del concerto inaugurale della rassegna tenuto da Roberto Prosseda.

E poi Verdi, con una serie di parafrasi dalle sue principali opere ma anche con il suo unicum cameristico rappresentato dal quartetto per archi. E avanti, fino a Mahler, Reger, Schönberg. Non mancano poi momenti dedicati ad altri argomenti musicali, dal barocco veneziano, alla musica etnica, alla nuova musica che vedrà la proposta dell’azione musicale “Dafne” per voci e strumenti del compositore sandonatese e direttore della Scuola di Musica di Portogruaro Mario Pagotto.

«La Fondazione Musicale Santa Cecilia” – aggiunge Pellarin che è anche coordinatore artistico del Festival  – interpreta così la propria missione orientata alla più ampia diffusione della cultura musicale inserendo il nutrito programma del Festival nel più vasto contesto dell’offerta turistica e culturale di Portogruaro e del suo territorio, d’intesa con numerose altre amministrazioni e istituzioni.».

Protagonisti dei concerti cameristici sono alcuni ensemble di riconosciuta fama internazionale, a cominciare dal Quartetto Prometeo attivo dalla fine degli anni Novanta, ideale erede del Quartetto Italiano. A Portogruaro è stato protagonista di due concerti al Teatro Russolo impegnato in alcune opere capitali del Romanticismo, come il primo Quartetto op. 14 e, assieme ad altri artisti presenti al festival, il Quintetto per archi op. 44 di Schumann, il Quintetto per archi di Schubert e il celebre Ottetto di Mendelssohn. Ad affrontare altri capisaldi della letteratura romantica è l’Ensemble del Festival di Portogruaro, formazione variabile, composta dai docenti delle masterclass unitamente ad alcuni artisti ospiti, dello spessore di Toby Hoffman, Petra Letchova, il Trio Opter, Carlo Teodoro, Elisabetta Mangiullo e Alberto Casadei. La vocazione formativa e didattica, è però tra le principali missioni dell’istituzione musicale veneta, e anche nel 2019, le sue Masterclass portano a Portogruaro centinaia di giovani musicisti da tutto il mondo.

Dal 16 agosto ospita le lezioni di docenti prestigiosi che si distinguono in ambito cameristico e solistico nel panorama internazionale: tra essi Amiram Ganz, Ilya Grubert e Stefano Pagliani (violino), Francesco Fiore (viola), Francesco Dillon, Stefano Cerrato e Damiano Scarpa (violoncello), Christine Hoock (contrabbasso), Alessandro Taverna, Giorgio Lovato e Naum Grubert (pianoforte), il Quartetto Prometeo e Toby Hoffman (musica da camera), Giampaolo Bandini (chitarra), Nicoletta Sanzin (arpa), Luca Vignali (oboe), Luciana D’Intino (canto). Al programma formativo e musicale si aggiungono gli appuntamenti delle Penombre, incontri introduttivi ai concerti, che ospitano musicologi e critici di fama e sono abbinati a degustazioni di vini del territorio, tutte accolte all’interno della Sala Consiliare del Municipio di Portogruaro. Fra questi è da rilvare il ritorno a Portogruaro di Quirino Principe impegnato a indagare sull’affascinante figura di E.T.A. Hoffman e sui legami tra letteratura e musica nel Romanticismo tedesco.

Rino Alessi

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