La moderna favola di due Geppetti

Il desiderio di genitorialità, quel profondo sentimento che ti spinge a donare amore incondizionatamente annullando la tua individualità per il bene di una piccola creatura, spinge i nostri due protagonisti alla ricerca di un figlio tutto loro. Una coppia che si ama, stabile economicamente circondata da amici solidali una futura famiglia perfetta. Sennonché siamo nel 2015 la Step Child Adoption è un miraggio all’orizzonte e per Toni (Paolo Li Volsi) e Luca (Tindaro Granata) coppia di siciliani innamorati coronare il loro sogno di “normalità” equivale ad intraprendere un duro percorso in salita.

La destinazione è il Canada, unico paese civile che al momento sembra riconoscere i loro diritti. La scena si apre in un’agenzia in cui la vita di Toni e Luca viene analizzata, sezionata, soppesata per decidere la loro idoneità al progetto. Luca ha un crollo, chiede una pausa, si rintana in bagno, si domanda se sia la scelta giusta mettere al mondo un figlio in questi termini. Toni è la sua roccia e lo tranquillizza, in fondo non importa chi sarà il padre biologico tra i due, saranno entrambi padre del piccolo e lo circonderanno di tutto l’amore necessario. In parallelo conosciamo la Madre di Toni (Roberta Rosignoli) tipica matriarca del sud felice che il figlio abbia trovato la felicità con un ragazzo dolce e premuroso. Idillio che vien subito meno appena viene messa al corrente del motivo del viaggio canadese del figlio. Il loro rapporto si incrina irrimediabilmente, il bambino non avrà una nonna.

Nasce Matteo (Angelo Di Genio) un bimbo sano vispo e pieno di energie. A circa otto anni in un giorno di scuola è il momento del tema sulla famiglia. Matteo è felice e parla con amore del suo Papi e del suo Papo. L’ombra del pregiudizio e dell’omofobia parla per bocca dei compagni che lo scherniscono, ma lui è forte e preparato e continua senza indugi. La Maestra (Lucia Rea) lo difende finendo per peggiorare la situazione chiedendo la compassione di tutti per un bambino senza madre.

La situazione precipita quando Toni ammalatosi gravemente viene a mancare. Era il padre biologico del figlio. Per la legge Luca non ha diritti sul bambino e gli ignari vicini tra cui Franca (Alessia Bellotto), la migliore amica di Toni, non possono far altro che subire l’interrogatorio degli assistenti sociali. Matteo viene portato via da scuola scortato dagli agenti del commissariato. Deve intervenire la Madre di Toni rivendicando il diritto di adozione.

Avanti veloce Matteo ha vent’anni. La morte di Toni e le sue conseguenze lasciano una cicatrice profonda nell’animo del ragazzo, che unita ai drammi dell’adolescenza lo privano del sonno la notte; è Walter, figlio modello di una coppia eterosessuale a fornirgli i calmanti di cui crede di aver bisogno. Insieme a Lucia (Lucia Rea) figlia di Franca il cui padre le ha abbandonate quando lei aveva due anni, formano un trio di amici inseparabili. Un viaggio di gruppo in Russia diventa pretesto per lo scontro tra Walter e Matteo che si riscoprono entrambi innamorati della loro giovane amica. Walter ne esce vincitore e per ripicca consegna il flacone di pillole per Matteo a Luca che va in escandescenza. I figli sanno dove colpire per ferire un genitore nel profondo, ed è proprio ciò che fa Matteo rinfacciando a Luca di non essere veramente figlio suo ma solo colui che l’ha cresciuto. Il loro rapporto ne esce a pezzi.

Passano gli anni e nell’ultima scena troviamo nuovamente i tre amici riuniti in una sala d’aspetto di un ospedale. I dissapori sono sopiti, il tempo ha lenito le ferite, Walter e Lucia si sposeranno e sono in dolce attesa. Anche Matteo, nel frattempo trasferitosi a Zurigo avrà presto un figlio. Il motivo del loro ritrovo non è però dei più felici, Luca ha avuto un infarto, il classico crepacuore per Franca. Matteo si sente responsabile per ciò che ha fatto a suo padre, che seppur rinnegato non ha mai smesso di amarlo supportandolo a distanza come poteva. “Se ci sarebbe più amore” diceva sempre Luca, ora Matteo è finalmente pronto a capirlo.

Uno spettacolo volto quindi più ad analizzare il rapporto tra figli e genitori, prendendo in causa tre differenti realtà familiari, figlio di coppia etero, di coppia divorziata e di coppia omosessuale arrivando ad evidenziarne pregi e difetti comuni.

La regia di Granata è curata e di classe, evita il personaggio macchietta pur conservandone lo spirito trasmettendolo al pubblico con tutta la sua potenza drammatica. I ruoli sono confezionati con attenzione su ogni artista valorizzandone le capacità.

Di Genio è un Matteo perfetto, mai sopra le righe annulla la sua fisicità lasciando nei suoi occhi l’innocenza del bambino, la rabbia dell’adolescente o la colpa dell’adulto con lievi variazioni e inflessioni vocali. Apice delle sue capacità comunicative il monologo del tema.

Luca di Granata e Toni di Li Volsi hanno l’arduo compito di delineare le cornici dello spettacolo nelle scene iniziali, riuscendo magistralmente ad accattivarsi il pubblico con battute misurate e argute servite alla perfezione.

Lo specchio della società attuale è rappresentato dei dialoghi di Franca e Madre, che derivano interamente dalle interviste svolte da Granata nelle fasi preparatorie alla stesura dello spettacolo. Rispecchiano alla perfezione il clima di paura e ignoranza attorno alla tematica delle famiglie arcobaleno, spingendo il pubblico in sala ad uno sforzo di ricerca e approfondimento se non pratico almeno interiore. La Bellotto e la Rosignoli centrano alla perfezione l’obiettivo, veicolando sentimenti contrastanti con efficacia e schiettezza.

Il duo Rea/Guasconi funziona portando in scena l’esuberanza dell’adolescenza con misura senza eccedere in banali stereotipi.

Forse la nostra società non è ancora pronta a misurarsi con le novità che il progresso scientifico ci porta. Finiamo ancora per catalogare, etichettare, inscatolare le persone come i lemmi di un dizionario. Siamo molto di più di una definizione, uno spettro continuo ed eterogeneo di sentimenti impossibile da catalogare e in continuo divenire. Forse in futuro lo capiremo e allora ci sarà più Amore per tutti.

Matteo Pozzato

(6 dicembre 2017)

La locandina

“Geppetto e Geppetto”
Scritto e diretto da Tindaro Granata
Proxima Res
Franca Alessia Bellotto
Matteo Angelo Di Genio
Luca Tindaro Granata
Walter Carlo Guasconi
Toni Paolo Li Volsi
Lucia / Maestra Lucia Rea
Madre/ Zia Maria Roberta Rosignoli

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