Milano: laVerdi e la musica nell’Hospice

L’ Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e laVerdi presentano la “Stagione de laVerdi in Hospice”, un calendario di concerti per il benessere del paziente oncologico.

Il primo appuntamento in INT sabato 11 novembre alle ore 17, in occasione della XVIII Giornata Nazionale Cure Palliative.

Coro a bocca chiusa di Puccini, Can Can di Offenbach, Claire de lune di Debussy, Libertango di Piazzolla. È decisamente varia la scelta di brani che fanno parte della “Stagione de LaVerdi in Hospice”, una serie di concerti che avranno luogo tra novembre 2017 e giugno 2018 all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. «laVerdi ha aderito con entusiasmo ai “Momenti musicali” del nostro Hospice Virgilio Floriani inserendovi una propria stagione», spiega Augusto Caraceni, Direttore della Struttura Complessa di Cure Palliative, Terapia del Dolore e Riabilitazione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. «Da più di un anno, infatti, per iniziativa dei volontari della LILT, riceviamo in Hospice circa una volta al mese, artisti e gruppi musicali di diverso genere che offrono le loro capacità e la loro arte ai malati, ai visitatori e al personale».

La musica rappresenta un momento di normalità nella routine ospedaliera, per far sì che non si abbandoni il contatto col mondo esterno. «La “Stagione” de laVerdi rientra in una serie di attività artistiche che si svolgono presso l’INT e che coinvolgono il paziente sia come attore, sia come spettatore», interviene Enzo Lucchini, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.  «Da sempre infatti riteniamo che l’arte, intesa in tutte le sue espressioni, abbia la capacità di stimolare risorse ed energie fondamentali nel percorso terapeutico. L’ascolto della musica in particolare, come dimostrano anche le ricerche condotte in tal senso, agisce a livello psicologico e riverbera positivamente sulla sfera organica. Per questo rappresenta un’ulteriore strategia nell’ambito delle cure palliative per il benessere del malato. È evidente inoltre che anche i familiari possono trarre benefici dall’ascolto della stessa».  «Curare il malato oncologico significa anche offrirgli un supporto psicologico se è necessario e in questo la musica rappresenta un innegabile aiuto», aggiunge Luigi Cajazzo, Direttore Generale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. «Ma non solo. Uno degli obiettivi dell’INT è l’umanizzazione del luogo di cura anche per chi vi lavora e trascorre gran parte della sua giornata a fianco del malato oncologico. La musica dunque può migliorare ulteriormente la comunicazione empatica tra medici, infermieri e pazienti, soprattutto all’interno dell’Hospice dove si crea un dialogo che molte volte è fatto di espressioni e di gesti, più che di parole».

La “Stagione de laVerdi in Hospice” comprende diversi appuntamenti musicali: il primo e l’ultimo saranno aperti anche al pubblico, mentre gli altri si terranno all’interno dell’Hospice Floriani e saranno riservati ai pazienti e ai familiari. «La partnership con l’Istituto dei Tumori di Milano», afferma Ruben Jais, Direttore Esecutivo e Direttore Artistico della Fondazione

Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, «riprendendo una collaborazione radicata nel tempo, riveste molteplici significati per laVerdi. Rendere possibili le esecuzioni dei vari ensemble della Fondazione di largo Mahler direttamente nelle strutture di via Venezian ha infatti un valore oggettivo in sé, per il prestigio assoluto e la valenza scientifica e sociale di altissimo spessore che l’INT interpreta. Entrare poi con la nostra musica in un reparto particolarmente delicato e sensibile come l’Hospice Virginio Floriani, amplifica ancor più il calibro e la caratura dell’iniziativa che – ne siamo certi – sarà accolta dal giusto apprezzamento, a cominciare dal concerto di apertura del Coro di Voci bianche. Auspico quindi che questo genere di manifestazioni, che sanno congiungere e coniugare il valore primario dell’arte per l’esistenza umana con il valore inestinguibile e inestimabile della vita, possano non solo confermarsi ma diffondersi il più possibile a Milano e nella società».

Il concerto di apertura è alle ore 17 dell’11 novembre, in concomitanza con la XVIII Giornata Nazionale Cure Palliative. «La SICP Lombardia patrocina e partecipa con interesse alla  “Stagione de laVerdi in Hospice”», sottolinea Carlo Grizzetti, Consigliere SICP, Società Italiana Cure Palliative. «L’intenso programma concertistico propone due temi profondi: la musica dall’indubitabile valore terapeutico e l’ascolto come presupposto fondamentale del rapporto di cura. L’ascolto in particolare rappresenta un elemento cardine ed irrinunciabile di ogni atto medico e nell’ambito delle Cure Palliative è certamente il momento più importante, anche se non è sempre facile la comunicazione tra la persona malata, la sua famiglia e gli operatori. La musica in questo ambito diventa quindi uno dei linguaggi comuni che permette di fornire un prezioso aiuto al fine di stabilire delle relazioni tra coloro che sono coinvolti nel percorso di cura».

L’accesso alle cure palliative è garantito dalla legge 38/2010, che tutela i diritti del malato e della sua famiglia. Grazie a questa legge, oggi è possibile impostare un trattamento personalizzato per il controllo del dolore e degli altri sintomi che provocano sofferenza al malato.  Dal mese di ottobre 2017 inoltre nei Centri lombardi è in atto la riorganizzazione dell’offerta di cure palliative domiciliari e in Hospice a seguito dell’applicazione della DGR X/5918 della Regione Lombardia. «Il nuovo sistema di cure domiciliari prevede la reperibilità 24 ore su 24», chiarisce il dottor Caraceni. «Di conseguenza, il nostro Centro, ha potenziato il proprio servizio di assistenza domiciliare in modo da realizzare quella continuità assistenziale che prevede la presenza delle cure palliative negli ambulatori, all’interno dei reparti di degenza, nell’Hospice e a domicilio. Un limite della DGR X/5918, però, come d’altra parte anche di altre normative attuate in questi anni in merito, è di non avere ancora stabilito l’assegnamento di risorse specifiche alla fase ospedaliera delle cure palliative».

La DGR X/5918 rafforza la pozione del paziente, che deve essere sempre al centro di ogni progetto clinico. Per questo attorno al malato deve ruotare un’équipe multidisciplinare, che comprenda diverse figure professionali, con il compito di alleviarne i sintomi fisici, psicologici e spirituali. In questo ambito riveste un ruolo insostituibile il volontario. «L’attenzione alla qualità di vita dei pazienti e l’umanizzazione delle strutture ospedaliere è uno dei nostri obiettivi», spiega il professor Marco Alloisio, Presidente di LILT Milano, Lega Italiana Lotta Tumori. «All’interno dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano circa 300 volontari sono impegnati quotidianamente a rendere l’ambiente più ‘vivibile’ per i malati: operano nell’atrio, al

 CUP, nei reparti e all’Hospice ascoltando, sorridendo e fornendo sostegno pratico tanto da diventare una vera e propria ‘bussola’ per i ricoverati e i loro familiari. Il progetto di umanizzazione dell’ospedale è iniziato negli anni ‘80 e con il passare del tempo sono sempre di più le iniziative e i servizi erogati dalla nostra Associazione grazie anche al supporto dei volontariUn esempio è ArtLab, un laboratorio artistico dentro l’INT dove i pazienti e i loro famigliari possono svolgere attività ricreative vivendo un momento di svago nonostante il percorso faticoso della malattia. Teatro, danza, pittura, yoga e meditazione sono alcune delle lezioni che proponiamo in questo speciale laboratorio per ripensare il senso del tempo trascorso in ospedale associandolo a connotazioni diverse da quelle che tradizionalmente vengono legate alla malattia».

La Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori (INT)La Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori (INT) è un istituto pubblico di ricovero e cura a carattere scientifico. Fondato nel 1928, l’INT è primo in Italia tra gli IRCCS oncologici ed è centro di riferimento nazionale e internazionale sia per i tumori più frequenti che per quelli più rari e pediatrici. Con 540 persone dedicate e 27 laboratori, è oggi polo di eccellenza per le attività di ricerca pre–clinica, traslazionale e clinica, di assistenza ed epidemiologica. Definito come “Comprehensive Cancer Center”, secondo quanto stabilito dall’Organizzazione degli Istituti del Cancro Europei (OECI), l’INT, con 16 brevetti e ben 5 Registri di Patologia Istituzionali, è affiliato a oltre una decina di organizzazioni internazionali per la ricerca e cura del cancro (OECI, UICC, WIN, EORTC) ed è in fase di ingresso nella rete «Cancer Core Europe» dei 6 principali European Cancer Center. Nel portfolio INT 2016: 640 studi clinici, 693 studi pubblicati su riviste scientifiche internazionali, 258 progetti finanziati da enti pubblici e privati.  INT uno dei Centri di riferimento nel panorama assistenziale lombardo e nazionale: nel 2016 sono stati più di 18.000 i pazienti ricoverati e oltre un milione e 147 mila coloro che si sono sottoposti a visite ed esami a livello ambulatoriale. Oltre all’attività di ricerca e clinica, l’Istituto si occupa di formazione, ospitando 139 specializzandi universitari.

Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi

Nata nel 1993, laVerdi è oggi una protagonista indiscussa del panorama culturale italiano e non solo. Lo testimoniano un Grammy Award; le numerose tournée internazionali, tra cui, nel settembre 2013, a Londra per i prestigiosi BBC Proms; la ricca produzione discografica.

Formata da Vladimir Delman, con il Maestro Claus Peter Flor Direttore musicale dalla Stagione 2017/18, l’Orchestra nacque quando a Milano la musica classica sembrava destinata ad avere nella scena culturale un ruolo sempre più minoritario. I suoi obiettivi erano allargare la platea del pubblico, offrendo l’ascolto della musica classica anche a chi non aveva mai frequentato una sala da concerto; offrire un servizio culturale e sociale alla Città e al Paese; offrire un’opportunità di lavoro ai giovani musicisti di talento. Obiettivi che sono stati raggiunti, come dimostrano la qualità e la professionalità dei suoi musicisti e dei direttori d’Orchestra che si sono succeduti come titolari o ospiti, i 230.000 spettatori che ogni anno assistono agli oltre 250 concerti proposti, un’attività musicale che si svolge ormai per tutti i dodici mesi dell’anno. Un’attività sempre più premiata dai successi di pubblico, dall’apprezzamento della critica, dall’attenzione degli organi d’informazione. Fra i molti esempi, i due concerti tenuti nella Sala Nervi del Vaticano per S.S. Benedetto XVI e l’esecuzione, nel novembre 2013 a Milano, dell’Ottava Sinfonia di Mahler diretta da Riccardo Chailly. La musica è di tutti ed è per tutti, e l’attività dell’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi negli anni è stata affiancata dal Coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, oggi diretto da Erina Gambarini, dall’Ensemble laBarocca, dal Coro di Voci Bianche, dall’Orchestra Amatoriale “laVerdi per tutti” e dall’Orchestra Sinfonica Junior, riservata ai ragazzi con meno di 18 anni.

laVerdi oggi è una Casa della musica: una felice intuizione che si è concretizzata, che ha portato frutto e che ha radici ben salde. Una realtà solida con una caratteristica unica fra le istituzioni musicali italiane: la proprietà dell’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, in largo Mahler, realizzato nel 1998 e acquistato nel 2008.

Per Expo Milano 2015, laVerdi ha organizzato una stagione speciale di 16 mesi, senza soluzione di continuità, da settembre 2014 a dicembre 2015, con numerosi eventi straordinari, commissioni esclusive e prime assolute.

Nel febbraio 2016 laVerdi, diretta da Oleg Caetani, ha tenuto tre concerti alla Großes Festspielhaus di Salisburgo, in occasione di un’acclamata tournée. Lo scorso 14 gennaio l’ensemble laBarocca, diretta da Ruben Jais, è stata protagonista di un concerto (musiche di Vivaldi) al Teatro Abdulhussain Abdulredha di Kuwait City. Infine, lo scorso 3 giugno, laVerdi – diretta dal Maestro Oleg Caetani – è stata la protagonista del concerto di chiusura del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, al Teatro Accademico Alexandr Pushkin.

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