Novara: la Cendrillon della Viardot rivive al Coccia
Che donna Pauline Viardot; figlia e sorella d’arte, donna colta e generosa, cantante sublime, musa di Berlioz e amante di Turgeniev, longeva tanto daa farle conoscere bambina Lorenzo Da Ponte e in tarda età assistere agli ultimi fuochi romantici e alle rivoluzioni musicali del primo Novecento.
Non basta: la Viardot – come del resto molte delle sue compagne d”arte, da Isabella Colbran a Caroline Ungher Sabatier passando per Giuditta Pasta – fu anche compositrice; le sue mélodies, sono assai interessanti e si collocano degnamente nel repertorio romantico francese. Con la Cendrillon fece un ulteriore passo avanti cimentandosi nell’opera; il risultato è ancora una volta notevole.
Immaginata per una rappresentazione privata – a casa Viardot si eseguì per la prima volta il Samson et Dalila di Saint-Saëns, tanto per dire – Cendrillon, che l’autrice denomina Opérette de Salon, è di fatto un Opéra-Comique in miniatura, con sette personaggi e un pianoforte ad accompagnare, il tutto in una versione cameristica che costituisce una novità in un genere riservato al teatro.
Il libretto ondeggia fra la favola di Perrault e quella del libretto che Ferretti scrisse per la Cenerentola di Rossini; trama e intreccio concentrati in poco più di un’ora, il tutto in un susseguirsi di couplets, insiemi e dialoghi mai banali e ricchi di citazioni consapevoli e azzeccate.
Bene fa il novarese teatro Coccia in collaborazione con il Luglio Musicale Trapanese, a riproporre un titolo tanto desueto quanto stimolante, affidandolo ad un gruppo agguerrito di giovanissimi interpreti – almeno la metà poco più che ventenne e in parte allievi dell’Accademia AMO del Teatro Coccia – che ne hanno compreso e onorato il senso e la sostanza infondendo nell’esecuzione una giusta miscela di entusiasmo, dedizione e qualche timore.
Ulteriore elemento d’interesse è dato dall’elaborazione e orchestrazione per piccolo ensemble curato da Paola Magnanini, che fa un buon lavoro al netto di una presenza sonora che a tratti tende a prevalere sulle voci, con la complicità dei non proprio esaltanti elementi dell’Orchestra del Luglio Musicale Trapanese, le cui intemperanze sono solo in parte attenuate dalla direzione misurata e dalle buone articolazioni dinamiche di Michelangelo Rossi.
Nel rôle-titre Francesca Martini esibisce una vocalità sicura accompagnata ad una partecipe adesione al personaggio.
Gianluca Moro è un Prince Charmant vocalmente interessante anche se con qualche incertezza tecnica che, vista la giovane età, siamo sicuri si sistemerà con lo studio.
Brava anche Simona Di Capua, che dà voce e corpo ad Armelinde – una delle due sorellastre – con brio deciso e belle intenzioni.
A completare il cast quattro allievi AMO che, a giudicare dai risultati, hanno ben messo a frutto gli insegnamenti ricevuti dai docenti, rendendosi protagonisti di prove rimarchevoli.
Dario Sebastiano Pometti è un Comte Barigoule – ciambellano che si finge principe – caratterizzato da una vocalità evidentemente in crescita e saldamente poggiata su ottimi fondamentali che è profusa con la necessaria brillantezza richiesta dal personaggio.
Il Baron de Pictordu – già droghiere e nobile d’accatto, patrigno di Marie-Cendrillon – è appannaggio di Pasquale Greco, che lo restituisce all’ascolto con verve ben calibrata e voce sicura.
Maguelonne – l’atta sorellastra non poi così cattiva – è affidata a Ilaria Alida Quilico, che canta e recita benissimo.
Raffaella Di Caprio è una Fée dal fraseggio rigoglioso, capace di accendersi in acuto luminosi per poi cedere il passo a colori velati di malinconia, il tutto a disegnare un carattere convincente nelle sue sfaccettature.
L’allestimento è godibilissimo; la regia di Teresa Gargano – complici le scene essenziali, omaggio a Ponnelle e alla sua Cenerentola, di Danilo Coppola che firma anche i deliziosi costumi – si cala nell’atmosfera raccolta eppure ricca di spirito boulevardier dell’opera, cogliendone sia gli spunti più squisitamente comici che quelli meditativi e dando vita ad uno spettacolo di grande freschezza.
Pubblico non debordante ma attento e partecipe; successo per tutti.
Alessandro Cammarano
(21 dicembre 2019)
La locandina
Direttore | Michelangelo Rossi |
Regia | Teresa Gargano |
Costumi e scene | Danilo Coppola |
Luci | Ivan Pastrovicchio |
Personaggi e intepreti: | |
Le Baron de Pictordu | Pasquale Greco |
Marie, detta Cendrillon | Francesca Martini |
Armelinde | Simona Di Capua |
Maguelonne | Ilaria Alida Quilico |
La Fée | Raffaella Di Caprio |
Le Prince Charmant | Gianluca Moro |
Le Comte Barigoule | Dario Sebastiano Pometti |
Elementi dell’Orchestra del Luglio Musicale Trapanese |
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