Palazzetto BRU ZANE: Clarières dans le ciel

Giovedì 27 novembre 2014

Se avessimo un solo aggettivo a disposizione per definire l’atmosfera e le sensazioni trasmesseci dal concerto del giovanissimo Duo Contraste, giovedì scorso al Palazzetto Bru Zane, sceglieremmo senza dubbio “straniante”. Atmosfere rarefatte, melodie apparentemente incompiute, sonorità essenziali, dinamiche quasi spartane costituiscono il filo che lega le mélodies proposte dal talentuoso tenore Cyrille Dubois e dal pianista Tristan Raës.Sono la Natura e l’Amore, nel loro multiforme divenire, i protagonisti dell’articolato programma, che prende il titolo di “Clarières dans le ciel” dal ciclo di mélodies composto da Lili Boulanger ed integralmente proposto a conclusione del concerto.Testamento spirituale, insieme alle ultime composizioni sacre, della giovane compositrice che morirà la venticinquenne nel 1918, dopo essere stata la prima donna a vincere il Prix de Rome nel 1913. I testi poetici di François Jammes cantano un amore perduto, ormai lontano eppure vicinissimo, che rivive nei cicli della Natura, in un eterno nascere e morire. L’influenza di Debussy è fortissima in Boulanger, ma è tuttavia ripensata in chiave ancor più simbolista attraverso una scrittura che procede per accenni sonori, per “intenzioni”, per piccoli tocchi dinamici. Il canto è essenziale, commisto a frasi quasi recitate.Accanto al ciclo della Boulanger una serie di mélodies composte anch’esse alla vigilia o durante la Prima Guerra Mondiale, ma lontane dalla violenza della guerra stessa; cco di prati autunnali bagnati di pioggia, di piante sfiorite, di amori svaniti, di amici perduti.Le “Quatre odelettes” di Guy Ropartz, su poesie di Henri de Régnier, dipingono ermeticamente stagioni passate, la nostalgia, l’eterno andare per strade tanto attraenti quanto incerte.

La guerra ed i suoi orrori tornano, sublimati, nella “Lettre du front”di Pierre Vellones, su testo di Marcel Manchez, ed in “Le Glas” op 39 per pianoforte di Louis Vierne, nella quale spicca un’ossessiva percussività che sembra richiamare la marcia dei soldati ed il rombo sordo dei cannoni.Completano il programma due mélodies di Jacques de la Presle, caratterizzate da raffinata sensualità lievemente spruzzata di esotismo, cui si contrappone una terza “Heureux ceux qui sont morts “, un po’ retorica ma comunque interessante.Di grande pregio l’esecuzione. La bella voce chiara e ben proiettata di Cyrille Dubois si sposa perfettamente col pianoforte teneramentevirile di Tristan Raës. Dubois fraseggia con gusto ed intelligenza, così come Raël trova sempre la giusta misura negli impasti sonori.Successo meritato per i due interpreti.

Alessandro Cammarano

La locandina

  Duo Contraste
Tenore Cyrille Dubois
Pianoforte Tristan Raës

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