Un’analisi tutt’altro che scontata quella compiuta dallo storico ed estetologo Marco Jacoviello nel suo “Al Calar della notte – Luce e tenebre nel teatro di Mozart” uscito lo scorso anno per la LIM (pp. XVIII+283).
Testi agili, pensati anche per una lettura “singola”, per una meditazione ragionata non riservata solo agli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto per avvicinare anche il semplice appassionato.
La pervasività della azione di Luca Ciammarughi (pianista, critico, radiofonico, divulgatore, organizzatore) è esempio di una generazione che sempre più rifugge una rigida divisione in categorie iper-specializzate e che trova anzi interesse nel creare ponti e lasciare che le diverse esperienze si compenetrino.