SISS Open Call: una nuova opportunità per giovani artisti dell’audiovisivo

Sperimentazione e linguaggio intermediale sono alcune delle qualità più interessanti, oggi, dei giovani compositori. Per valorizzare la creatività degli artisti emergenti e invitare all’esplorazione di nuove pratiche compositive, viene promosso un concorso da Sounding images – Screening sounds (SISS).

Progetto monumentale e visionario, SISS ha lo scopo di mettere in dialogo i suoni e le immagini esplorando ambiti e relazioni ancora sconosciuti. L’idea nasce dal Conservatorio “Bonporti” di Trento e Riva del Garda, sviluppandosi poi e prendendo forma grazie alla compartecipazione di tre partner nazionali: il Conservatorio “Schipa” di Lecce, IULM di Milano e IED di Milano. Finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU attraverso il PNRR nell’ambito dei partenariati strategici e delle iniziative per innovare la dimensione internazionale del sistema AFAM, SISS ha in programma numerosi ambiti di ricerca che porteranno a un nutrito calendario di appuntamenti (concerti, workshop, laboratori, installazioni audiovisive…) distribuiti in Italia e in Europa sino alla primavera del 2026, nonché una Call internazionale. 

«La Call è stata indetta per ricercare giovani artisti under 35, sia italiani che stranieri, con una categoria specifica riservata agli studenti AFAM» spiega il prof. Giulio Colangelo, coordinatore del partner “Schipa” di Lecce. «Lo scopo è, ovviamente, quello di scoprire nuovi talenti e dare loro visibilità attraverso due esecuzioni che saranno programmate a Lecce e a Trento entro marzo 2026. Cerchiamo giovani artisti di musica elettroacustica e arti digitali, nelle quali includiamo appunto anche video-artisti, ossia delle figure che sono in grado di lavorare sia con il suono che con il video in modo paritetico».

Il concorso, diviso in quattro categorie, è aperto a opere edite e inedite e il termine per partecipare è fissato al 15 settembre 2025 (qui il bando https://sissproject.eu/call-for-works/#siss_open_call).

«La categoria A (experimental visionaries) richiede una live performance, ossia una esibizione dal vivo audio-video. Mentre per la categoria B (screened sound) – prosegue Colangelo – si prevedono audiovisivi fissati, quindi preregistrati, composizioni che possiamo definire audiovisive. C’è poi una categoria, la C (young pioneers), che è un po’ più particolare perché è dedicata a compositori strumentali che abbiano a che fare anche con l’elettronica e con il video, cosa che molti artisti di nuova generazione nella musica sperimentale fanno già. Perché il linguaggio strumentale non voglio dire che sia esaurito, ma è stato talmente indagato che si cerca di affiancargli altre cose. L’ultima categoria, la D (AFAM commission), richiede la sonorizzazione di film muti. Quando nasce la cinematografia, sul nastro non c’è spazio per incidere anche la traccia audio, per questo veniva musicato dal vivo. Poi, con la musica elettronica, sono tante le operazioni che sono state fatte di incisione, di nuove voci, nuove musiche per queste pellicole, sia con uno stile un po’ più classico contemporaneo sia con la musica elettroacustica più sperimentale. Per concludere, il rapporto tra suono e immagine, tra strumento ed elettronica, è un discorso che risale agli anni ’50 del Novecento, ma la differenza che definisce il progetto SISS è l’ambito di ricerca sperimentale per un linguaggio che io definisco intermediale, per una simbiosi più stretta tra i media».

Una giuria internazionale, che verrà comunicata dopo la scadenza dei termini, sceglierà il vincitore per ogni categoria, che vedrà l’esecuzione pubblica della propria opera (cat. A, B, C) e la commissione di una colonna sonora inedita per film muto (cat. D) grazie alla collaborazione della Cineteca di Bologna, con esecuzione in prima assoluta.

«In Italia, anche per ragioni storiche, la trasversalità disciplinare oggi tipica nelle arti contemporanee non poggia su una convincente integrazione didattica» spiega il Prof. Fabio Cifariello Ciardi del Conservatorio “Bonporti” di Trento, coordinatore generale del progetto. «Chi si occupa di musica e di suono ha spesso una competenza limitata nelle arti visive e viceversa. Pensiamo che un tale divario vada colmato, e in modo creativo. Per questa ragione le ampie e diversificate integrazioni audiovisive che caratterizzano il progetto SISS condividono tutte la medesima convinzione: l’internazionalizzazione non effimera del patrimonio culturale italiano non può che beneficiare dalla combinazione transdisciplinare di abilità creative, nel suono e nelle immagini, a patto di poterla fondare sul rigore scientifico e sulla consapevolezza comunicativa.

In questo quadro – conclude Cifariello Ciardi – il concorso SISS Open Call si propone di aprire varchi originali nella sensibilità dei creatori audiovisivi per spingerli a oltrepassare i confini abituali del suono e dell’immagine».

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.