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Acclamata come un capolavoro del nuovo teatro musicale fin dalla sua prima rappresentazione nel 2012 al Festival d’Aix-en-Provence, con la regia di Katie Mitchell, ha ottenuto un successo planetario con più di cento rappresentazioni, sei diversi allestimenti e una registrazione in dvd realizzata alla Royal Opera House di Londra nel 2013.

E’ George Benjamin, compositore britannico osannato dal mondo musicale internazionale, il Leone d’oro alla carriera della Musica 2019.
A Matteo Franceschini, compositore italiano in forte ascesa, va il Leone d’argento per la Musica 2019.

Giornata densa quella dello scorso 4 ottobre alla Biennale Musica, divisa fra due concerti assai diversi fra di loro ma che presentavano entrambi motivi d’interesse.

Giornata quantomai eterogenea quella dello scorso 3 ottobre alla Biennale Musica 2018; due concerti caratterizzate da visioni ben distinte della musica d’oggi (e anche un po’ di ieri), non tutte condivisibili, almeno per chi scrive.

Un tango intriso di lacrime e whisky, una milonga triste e fumosa, un valzer sfatto; l’atmosfera di María de Buenos Aires è questa, ma non solo. Astor Piazzolla, nella sua unica opera va oltre, complice il libretto di perfetto di Horacio Ferrer contaminando i generi, plasmandoli in qualcosa di nuovo dopo averli scomposti e dando vita ad una prova di teatro in musica forte quanto un pugno in pancia.

Un viaggio alle radici del suono in cui si parte dalla percussione, intesa come molteplicità di declinazioni, per ritornare a forme primigenie della materia sonora, ma anche un addentrarsi nella produzione del suono attraverso un uso geniale e “in progress”dell’elettronica, scavando alle origini del “rumore” e della sua percettibilità.

È il pianista e compositore Keith Jarrett il Leone d’oro alla carriera per la Musica 2018; il Leone d’argento va al franco-argentino Sebastian Rivas, fra i più originali autori della sua generazione. Lo ha stabilito il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, facendo propria la proposta del Direttore del Settore Musica Ivan Fedele.

La straordinaria unione fra musica e gesto che si fondono compenetrando la loro natura più intima non si limita a dare l’idea di Preghiera in quanto sono esse stesse Preghiera, intesa come il più puro ed immediato (privo di mediazione) dialogo fra Naturale e Spirituale.

Se «Venezia guarda a Est» con il 61° Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia (29 settembre-8 ottobre), l’Orchestra di Padova e del Veneto guarda a Venezia, aspettando i tre appuntamenti internazionali che la vedranno protagonista nel prestigioso cartellone lagunare. Il filo rosso della programmazione 2017, firmata dal Direttore artistico Ivan Fedele, sarà infatti l’Oriente, con autori e musiche provenienti da Cina, Corea e Giappone.