Tag Archivio per: David McVicar

Il capolavoro di Cilea  – tardoromantico per certi aspetti, verista per altri-– è un’opera che esige una compagnia di canto vocalmente agguerrita, duttile nel gestire l’alternarsi del canto spiegato con quello più elegiaco fino fino a raggiungere vertici di saturazione emotiva nel declamato.  

In questa visione si inserisce la lettura di David McVicar il quale ambienta l’intera opera in un osservatorio astronomico ben realizzato da Doey Lüthi il cui quadro scenico è impreziosito dagli splendidi costumi di Charles Edwards.

MET

Tutto è nato da una grande curiosità, forse troppo da “addetta ai lavori”: come faranno a riempire ogni sera gli oltre 3500 posti del MET con un titolo come Agrippina di Händel?

Leo Dixon

La produzione di David McVicar è prettamente tradizionale e non contiene alcun riferimento soprannaturale. Le scene si amalgamano alle cupe suggestioni musicali scelte da Britten.

Dal sole dell’Andalusia a quello più timido e caliginoso della campagna inglese; la Folle journée viaggia dal diciottesimo secolo per approdare agli anni Trenta del diciannovesimo, in un’atmosfera che rimanda a quella dei romanzi di Jane Austen.

Fabio Sartori

Tecnicamente tutto ineccepibile e di alto livello ma nulla è funzionale al dramma, né la visione d’insieme di McVicar riesce ad aumentare il carico introspettivo-patologico di ogni singolo personaggio, col rischio di abbandonare i quattro atti in una cornice che alla lunga risulta fissa e monotona.

Roberto Alagna

Va in scena a Londra il primo revival dell’Andrea Chénier di Umberto Giordano nella produzione di David McVicar, che nel 2015 aveva gia’ coinvolto Jonas Kaufmann nel ruolo del protagonista.