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Annunciati titoli, cast e date delle tre opere che segnano l’edizione n. 50 del Festival della Valle d’Itria: Norma di Bellini, Aladino e la lampada magica di Rota, Ariodante di Händel.

Inutile dire che il concerto ha avuto esito trionfale e al pubblico che tributava tanto caloroso entusiasmo è stato anche offerto un bis del finale del Te Deum.

Trecentonovanta anni fa nasceva a Firenze Giovan Battista Lulli, che, però, ottenne fama imperitura trasferendosi a lavorare in Francia, alla corte del Re Sole e divenendo, oltre che cittadino francese, Jean Baptiste Lully. Firenze lo celebra in più modi molto importanti.

Perché dunque, in occasione della prima rappresentazione in tempi moderni – della nuova edizione critica curata da Sara Elisa Stangalino e Hendrick Schultze, si è deciso di intraprendere un sentiero drammaturgico diverso da quello che la filologia stessa e la storia suggeriscono?

L’ultimo titolo operistico del cartellone dell’84esimo Maggio Musicale Fiorentino, allestito dal teatro stesso, è stato la felice conclusione di un festival che ha ripreso lo stile qualitativo che gli è consono.

Nel rinnovato Teatro Verdi Il Xerse di Francesco Cavalli con Carlo Vistoli, regia di Leo Muscato e direzione di Federico Maria Sardelli

E il regista milanese, 91 anni compiuti lo scorso 15 giugno, fa una cosa che neanche molti suoi colleghi ben più giovani fanno spesso: al centro della fila di tutti i protagonisti dello spettacolo che si tengono per mano, guida una giocosa corsa dal fondo del palco fino al proscenio, […]

Gianluca Falaschi, costumista di vaglia qui al suo debutto alla regia, coglie con acume sia la matrice “domestica” della serenata – collocata da Metastasio in un “giardino di delizie presso Parigi” e dunque in un’Arcadia immaginaria che con la Terra Santa nulla ha a che vedere – sia l’astrattezza della musica.

Sarà una Pasqua suggestiva, simbolica e densa di significati quella proposta da La Toscanini.

Tre programmi importanti, e non solo dal punto di vista artistico, per il Giovedì, il Venerdì e il Sabato Santo, in pieno spirito Pasquale.

Le due partiture sono state affidate a Federico Maria Sardelli, sempre stilisticamente consapevole, propenso a tempi di nitida incisività e a colori ben stagliati. Una direzione elegante in Salieri e illuminante in Mozart, la sua, grazie anche all’ottima condizione dell’orchestra della Fenice.

Torna il “Ciclo Mozart” curato da Federico Maria Sardelli, che giovedì 9 gennaio al Teatro Goldoni di Firenze dirigerà l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino nell’esecuzione della Sinfonia n.23 in re maggiore K. 181 di Wolfgang Amadeus Mozart.

Nato in circostanze quanto mai auliche – una rappresentazione alla corte di Vienna nel 1751, protagonisti un gentiluomo e quattro dame versati nel canto –, nella seconda metà del Settecento Il re pastore di Metastasio ha avuto nella figura dell’arciduca Massimiliano di Asburgo-Lorena un singolare “testimonial” suo malgrado.

Per quanto Metastasio, autore del libretto, lo definisca “azione teatrale”, Il sogno di Scipione ha l’aspetto di una vasta Cantata: una collana di dieci Arie nello stile e nella forma dell’opera seria italiana, con un breve coro verso la metà e uno alla fine.