Il Festival Concerts d’Automne di Tours ha tra i suoi innumerevoli punti di forza quello di uscire dal convenzionale per avventurarsi nello sperimentale, proponendo impaginati e atmosfere sempre capaci non solo di raccontare qualcosa, ma anche e soprattutto di calare il pubblico in atmosfere in grado di far riflettere.
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Emiliano Gonzales Toro, con Mathilde Etienne e l’ensemble I Gemelli, freschi di una registrazione discografica che in poche settimane ha raccolto numerosi premi internazionali portano il Ritorno di Ulisse in patria ai Concerts d’Automne.
Dalla musica rinascimentale a Chopin e Liszt, la varietà è ancora una volta all’ordine del giorno dell’ottava edizione dei Concerts d’Automne (Tours, 13-22 ottobre).
Tutto nasce dalla calabrese Canzone di Cecilia – il cui archetipo letterario risale alle Ecatommiti di Giambattista Cinzio Giraldi – nella quale la protagonista, per salvare il marito dalla morte accetta di passare una notte con il Capitano che lo ha fatto condannare; come avverrà nella Tosca il Capitano inganna Cecilia e Peppino e giustiziato.
Ci sono serate di musica alla fine delle quali si esce da teatro pienamente appagati, altre che si sarebbe voluto fossero durate di più e altre ancora che appena terminate si riascolterebbero dall’inizio.
Il prossimo 8 ottobre si inaugurerà a Tours la sesta edizione dei Concerts d’Automne, che potrebbereo essere definiti la versione 2.0 di un festival viste le differenze – soprattutto per quel che riguarda le scelte di programmi e il rapporto con il territorio – che presentano rispetto ad altre istituzioni “tradizionali”. Ne parliamo con il Direttore Artistico Alessandro Di Profio.
All’interno dell’oramai ben noto festival Concerts d’automne, il 10 ottobre scorso il palcoscenico del Grand Théâtre di Tours ha ospitato un bellissimo concerto che ha visto per protagonista lo strumento principe dei salotti borghesi dell’Ottocento, il pianoforte.
Al Festival del Concerts d’Automne la profanità divina del Trionfo del Tempo e del Disinganno è stata celebrata in un’esecuzione in cui la prassi ha trovato perfetta coniugazione con la fantasia, dando vita ad una miscela di esaltante perfezione.
Non uno, ma due Te Deum a suggellare la conclusione dei Concerts d’Automne 2018; occasione ghiotta per mettere a confronto due compositori, Jean-Baptiste Lully e Marc-Antoine Charpentier, coevi, rivali ed espressione di un’estetica musicale che solo all’apparenza presenta elementi di antitesi.
È ben più di un concerto quello proposto dalla Cappella Mediterranea e dal Choeur de Chambre de Namur per il Festival Concerts d’Automne a Tours; la definizione più calzante, o forse meno restrittiva potrebbe essere quella di un viaggio alla scoperta di un mondo nuovo che corrisponde alla scoperta del Nuovo Mondo in quel 1492 che costituisce un formidabile giro di boa politico e culturale nella storia della Spagna e non solo.
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