Siamo con Gianmaria Aliverta, apprezzato regista lirico della nuova generazione, ma anche fondatore e creatore di una delle più strane creature del panorama operistico, VoceAllOpera una realtà che opera da 13 anni senza Fus ne contributi pubblici.
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Siamo arrivati alla terza edizione del concorso indetto da VoceAllOpera, associazione senza scopo di lucro che da 13 anni opera su Milano scovando talenti del panorama lirico.
A Stresa Festival va in scena per la prima volta nelle sue sessantadue stagioni “Rigoletto” di G.Verdi nella riduzione drammaturgica e musicale ideata e rappresentata dal regista Gianmaria Aliverta.
Il grottesco come chiave di lettura dell’intera storia umana che, almeno dai tempi di Eva & company, si può riassumere in due concetti piuttosto semplici: gli uomini sono stupidi, le donne tendenzialmente no.
Il cuore di una donna contiene i segreti del mondo intero. A differenza delle apparenze è tutt’altro che una frase in cui avvolgere un cioccolatino, se non altro perché tale assunto sta alla base della nostra civiltà.
Almeno in questo caso, i numeri non mentono. Il Pinocchio di Pierangelo Valtinoni su libretto di Paolo Madron da oltre un decennio è stabilmente fra i “greatest hits” nel panorama operistico internazionale.
La passione muove la storia umana. È una declamazione che ha il gusto retorico di un’intervista di Marzullo o, peggio ancora, di Fabio Fazio.
Però è vera, se pensiamo, ad esempio, alla genuina passione che ispira le persone che rendono possibile l’esperienza di VoceAllOpera e il sogno che la ispira: portare l’opera fuori dai circuiti oziosi di quelli “che ben pensano” per portarla nelle periferie dell’umano
La rilettura del capolavoro verdiano è affidata al regista Gianmaria Aliverta, che ha scelto di rimanere fedele alla partitura ma che ha trasformato il protagonista in un travestito. Che organizza i festini dell’alta società, procacciando al Duca e ai suoi ospiti escort giovani e belle.
Un Ballo in maschera è, secondo Gianmaria Aliverta che spiega il suo punto di vista in un’intervista contenuta nel programma di sala, un “dramma politico e passionale”; secondo noi, invece è vero l’esatto contrario, ovvero il Ballo è un dramma passionale e politico.
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