Il minimalismo non si addice a Simon Boccanegra. Se l’intento era quello di rendere intelligibile uno dei tanti grovigli di Antonio Garcia Gutierrez, purtroppo l’operazione non è andata a buon fine.
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Al Teatro La Fenice i Due Foscari mancavano dal febbraio del 1977 e vi fanno ritorno in un allestimento del Maggio Musicale Fiorentino che risulta di incomparabile modestia.
Un sentito omaggio musicale a Giovanbattista Cutolo apre l’ultima recita di Tosca di questa 100°stagione dell’Arena Operafestival. I quattro corni dell’Orchestra intonano un tributo, a nome di Fondazione Arena, unendosi al cordoglio della famiglia.
Diciassette anni e non sentirli; la Tosca secondo Hugo de Ana appartiene alla categoria degli “inossidabili”, ovvero a quegli spettacoli che non perdono smalto con il passare degli anni mantenendo vivo il loro fascino e la presa sugli spettatori.
Nel primo centenario della morte di Giacomo Puccini, il Teatro dell’Opera di Roma ha avviato una collaborazione col Festival di Torre del Lago per realizzare un nuovo progetto. Propone infatti il Trittico scomposto
La regia è un salutare cazzotto nello stomaco, soprattutto quando mette lo spettatore dinanzi alla quotidianità sfrontata del male cui solo Aida e Radames tentano di opporsi.
Nessuno – eccezion fatta per le prefiche del “povero Verdi” o i “custodi della tradizione – vuole tornare ai fondali dipinti o alle caccole di tradizione, sia ben chiaro, ma la modernità va accompagnata con idee drammaturgiche forti che in questa occasione sono di fatto mancate.
Riccardo Chailly apre la Stagione 2021/2022 con il capolavoro della giovinezza di Verdi
con la regia di Davide Livermore e Luca Salsi, Anna Netrebko, Francesco Meli e Ildar Abdrazakov protagonisti.
Damiano Michieletto – e con lui quel genio della scenografia che è Paolo Fantin, Agostino Cavalca costumista grand-seigneur e il mago delle luci Alessandro Carletti – offre una visione del Rigoletto tutta incentrata sull’intimità dei sentimenti che da particolari diventano universali abbracciando totalmente la poetica verdiana.
L’uso della visual art all’interno del melodramma, per buona pace di coloro che vorrebbero i palcoscenici illuminati con le candele sulla ribalta, ha un potenziale incredibilmente efficace
Nel caso di questa Traviata, c’è un taglio generico-generalista, nel quale non lascia traccia degna di nota neanche la scelta di collocare la vicenda mentre sta sbocciando la Belle Époque […]
La compagnia di canto è di quelle che una volta si sarebbe definita “discografica”, fatta di divi capaci di porsi interamente al servizio della musica con l’umiltà che è propria solo dei grandi.
Rivedere il pubblico in sala – è stato venduto il numero massimo di biglietti permesso dalle attuali norme – è pura emozione e il sentimento si amplifica se i palchi e le gallerie vedono la presenza di soli Millennials, ovvero di ragazzi dai 18 ai 30 anni ai quali il teatro ha scelto, con gesto più che simbolico, di riservare in esclusiva l’ingresso.
La direzione d’orchestra di Zubin Mehta. Un regista come Valerio Binasco. Un cast capitanato dalle grandi voci di Fabio Sartori, Marina Rebeka e Luca Salsi.Sono i protagonisti di Otello di Giuseppe Verdi che Rai Cultura trasmette dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, su Rai 5, lunedì 30 novembre, alle 21.15.
Questo concerto non è classificabile tra quelli per cui ci si può spendere in analisi o perifrasi che tentino spiegare il perché o il per come: ciò non si addice ad un Evento. È come tale che dobbiamo ricordarlo perché come tale è stato percepito.
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