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Daniele Gatti, guida musicale di questo allestimento, ha saputo restituire proprio questo e ci è riuscito magnificamente, grazie al cast e alle compagini del Teatro del Maggio che aveva a disposizione.

E infatti la regia punta sulla contrapposizione tra le forze dell’oscurantismo religioso, rappresentato dalla Regina della Notte, e la forza razionale della conoscenza ispirata al Secolo dei lumi e rappresentata da Sarastro.

Ci sarà chi discute sulla poca attualizzazione dell’allestimento, ma a noi pare proprio che l’ideazione, la realizzazione scenica e un garbo molto raffinato siano gli elementi vincenti di questa regia.

Il Teatro Massimo di Palermo inaugura la stagione 2022-2023 con una nuovissima, quanto rischiosa, produzione che certamente lascerà strascichi senza mezze misure.

Sentita in Tv – diretta su Rai5 (ora su Raiplay) – un’esecuzione di apprezzabile qualità. Fabio Luisi ha diretto gli organici della Fenice in una lettura sorvegliata e per nulla propensa allo scontato delle perorazioni […]

Nella seconda parte Gatti ha saputo padroneggiare i tre stili diversi che Strauss descrive con la sua partitura: l’opera settecentesca, poi la commedia dell’arte e, infine, l’opera post wagneriana.

Che fosse una produzione degna di nota lo si capiva subito, con un rapido sguardo al team creativo, che porta la firma per la regia di Paul Curran, le scene e i costumi di Gary McCann e le luci di Howard Hudson.

Dal podio Zubin Mehta ha scelto una lettura di grande eleganza senza caratterizzare troppo  i momenti di maggiore ironia del testo. Una scelta di gusto e a nostro parere anche una scelta pratica per dare il giusto ruolo alle voci

In questa visione si inserisce la lettura di David McVicar il quale ambienta l’intera opera in un osservatorio astronomico ben realizzato da Doey Lüthi il cui quadro scenico è impreziosito dagli splendidi costumi di Charles Edwards.

Teatro_Massimo

Quando l’incubo sembra dissiparsi in una qualche “luce” musicale e perfino drammaturgica più confortevole e rassicurante, subito ci si ripiomba a capofitto. E anche questo fa parte della fenomenologia dei brutti sogni, se così vogliamo chiamarla.

Il nuovo anno della Stagione sinfonica dell’Accademia si apre con un doppio appuntamento da non perdere: Daniele Gatti, già direttore della compagine ceciliana negli anni ’90 e attuale direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, dirigerà infatti Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia offrendo al pubblico la rara occasione di ascoltare l’integrale dei Lieder per voce e orchestra musicati da Gustav Mahler […]

Scala_Milano

Il 4 gennaio il baritono Markus Werba e il pianista Michele Gamba eseguono Liederkeris op. 39
e Dichterliebe op. 48 in diretta streaming sui canali del Teatro.

Così il Teatro Opera di Roma, sottoposto a restauro durante la   la  pandemia, rialza il sipario per  accogliere la metà del pubblico ordinario, solo 500 spettatori debitamente distanziati. Al posto dell’annunciata produzione del Rake’s Progress di Igor Stravinski, mette in scena un nuovo allestimento del primo Singspiel mozartinano, prodotto in collaborazione col Circuito Lirico Lombardo  e dunque con un severo controllo  dei costi.

Maya Bayanchina

Torna al Teatro Costanzi l’Evgenij Onegin di Pëtr Il’ič Ciajkovskij, e a Roma si respira la cultura della Russia europea. Diretto da James Conlon, con grande chiarezza, e con la regia epurata di Robert Carsen il capolavoro di Ciajkovski ritorna in scena quasi vent’anni dopo l’ultima rappresentazione con Mirella Freni nel ruolo di Tat’jana.

Mercoledì 15 gennaio, alle ore 20, va in scena Il matrimonio segreto, melodramma giocoso di Domenico Cimarosa, con cinque imperdibili recite, fino al 24 gennaio. Nikolas Nägele dirige l’Orchestra del Teatro Regio; regia, scene e costumi sono di Pier Luigi Pizzi.