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Roberta Mantegna

Aida è opera intima; il popolo è presente ma lo è sullo sfondo, le masse svolgono il compito che fu del coro nelle tragedie greche, posto a sottolineare senza partecipare il dramma dei personaggi principali.

Successo generale con qualche “buh” sparso per la regia al Teatro dell’Opera di Roma per Anna Bolena di Gaetano Donizetti.

Tre volte nel corso della sua vita Gaetano Donizetti si imbatte, o più probabilmente ricerca, Elisabetta I regina d’Inghilterra, cogliendola in altrettanti momenti cruciali della sua vita.

Il padrone di casa ospita il festeggiato, ovvero Gaetano celebra Gioachino nel gala che apre il Donizetti Opera 2018 nel miglior modo possibile, tra stelle e giovani promesse unite a dar vita ad una serata che ha onorato il Belcanto nelle sue molteplici declinazioni.

Nel 2019 il festival cresce e presenta un titolo in più: una rarità per il progetto #donizetti200, una prima assoluta e uno dei titoli più famosi in una nuova edizione critica con Casa Ricordi

Ci sono addii e addii nella storia del melodramma; quello di Rossini all’Italia è uno di quelli con la “A” maiuscola.
Semiramide, per scelta della fonte letteraria, ovvero il ritorno a Voltaire dopo il giovanile Tancredi, per durata e per struttura dell’opera stessa, che pur se non nella partizione degli atti, già prelude al Grand-Opéra,  costituisce un congedo ideale, che guarda caso avviene nella città che lo aveva consacrato ragazzo e allo stesso tempo apre agli imminenti trionfi parigini.

Il ritorno del Pirata di Bellini e di Francesca da Rimini di Zandonai a distanza di sessant’anni dalle celeberrime rappresentazioni milanesi, insieme al recente debutto (!) scaligero del Fierrabras di Schubert, sono un segno importante di un’operazione culturale che va al di là di un mero recupero musicale.

Venti minuti di applausi, anche “à la russe” e lanci di fiori da palchi e gallerie; così si è consumato l’addio alle scene di Mariella Devia, con il pubblico commosso e tutto in piedi a tributare un omaggio sincero e tuttavia sobrio, in puro stile Devia, ad un’artista dalla carriera limpida come poche, senza sbavature o cedimenti, fondata su scelte precise di repertorio, disciplina e studio costante, lontana anni luce da qualsiasi indulgenza divistica.

Si arricchisce di una nuova figura di riferimento il festival Donizetti Opera: il direttore d’orchestra Riccardo Frizza che assume il ruolo di direttore musicale. Lo hanno annunciato l’Assessore alla cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti, il direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti Massimo Boffelli con il direttore artistico della Fondazione Donizetti Francesco Micheli e il direttore scientifico Paolo Fabbri.

Torna un grande allestimento apprezzato da critica e pubblico ideato nel 2006 da Hugo De Ana. I tre atti di cui l’opera si compone sono dominati da altrettanti frammenti della scultura in bronzo dell’Arcangelo Michele che rinfodera la spada, di Pierre van Verschaffelt che svetta dalla sommità del Mausoleo di Adriano a Roma.