Alla fine la conquista di Gerusalemme si riduce, in chiave post-moderna, nella distruzione di un chiosco di kebab e la conseguente uccisione del povero gestore, con tanto di striscione “Deus vult” é…*
Tag Archivio per: Roberta Mantegna
I personaggi entrano in scena ora fermi e immobili, ruotando con la pedana, oppure andando contro tempo e a volte camminando in senso inverso e antiorario rispetto al movimento della scena.
Andato per la prima volta in scena nel 1857 al Teatro Galli di Rimini -dal quale proviene questo nuovo allestimento in coproduzione col Teatro Alighieri di Ravenna, il Teatro Comunale di Modena e il Teatro Municipale di Piacenza- Aroldo sorge sul preesistente materiale di Stiffelio.
Il Pirata è ascrivibile alla categoria delle opere impossibili per una serie dì ragioni oggettive, prima tra tutte la tessitura del protagonista pensata per un cantante, Rubini, considerato all’epoca il maggior virtuoso del falsettone e per il quale i re sopracuti erano il pane quotidiano.
Il Trovatore in tempo di post pandemia si inchina e sottostà alle regole di sicurezza che – a ragione – proibiscono più di quel che consentono. L’epigono della tradizione belcantista va dunque in scena, se così si può dire, in forma di concerto, con gli orchestrali e il coro sparsi sul palcoscenico e i cantanti distanti tra loro.
Grande apertura di stagione al Teatro dell’Opera di Roma. Per il suo debutto da direttore musicale, Daniele Gatti ha scelto Les Vêpres siciliennes di Giuseppe Verdi, un’opera che mancava a Roma da ventidue anni e che fu composta a Parigi nel 1855, secondo i canoni del Grand Opéra.
Scelta dal Teatro dell’Opera di Roma per inaugurare la sua stagione 2019/2020 Le Vêpres siciliennes è tornata sul palcoscenico del Costanzi dopo un’assenza più che ventennale nella sua versione originale francese e in un’esecuzione musicale di assoluto pregio.
C’era grande attesa per il ritorno sulle scene dell’Ecuba di Nicola Antonio Manfroce, titolo di punta della quarantacinquesima edizione del Festival della Valle d’Itria, da sempre attento alla ricerca ed […]
Aida è opera intima; il popolo è presente ma lo è sullo sfondo, le masse svolgono il compito che fu del coro nelle tragedie greche, posto a sottolineare senza partecipare il dramma dei personaggi principali.
Abbiamo assistito ad una prova di teatro in musica inteso come rito, una celebrazione in cui l’officiante, forse meglio dire gli officianti, fa sì che chi assiste trovi dentro di sé le risposte che cerca; come in una seduta psicoanalitica che porti all’emersione dell’inconscio e di conseguenza alla risoluzione del problema.
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