Felicissima, dunque, la scelta della Fondazione Haydn di Bolzan e Trento di aprire la stagione d’opera 24-25 facendo reincontrare i due autori con un dittico in cui al Pierrot lunaire si affianca il Gianni Schicchi.
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La nuova Stagione Sinfonica e d’Opera, raccolta in un cartellone unico curato da Giorgio Battistelli, si configura come un variegato affresco del repertorio sinfonico e del melodramma che coinvolge artisti di fama internazionale accanto a nuove generazioni di talenti.
Ed è con una visione cinematografica che Valentina Carrasco, regista argentina di affermata carriera, debutta al Teatro Regio di Torino proponendo una scena dentro la scena.
Quasi dieci minuti di applausi, più quelli – numerosi – a scena aperta hanno salutato la conclusione della seconda recita della Favorite messa in scena al Festival Donizetti Opera in un allestimento di altissimo livello; e sono applausi ben più che meritati
La violenza alla Natura in nome del profitto; questo il punto di partenza dell’Aida – l’opera che inaugurò le stagioni liriche dello Sferisterio esattamente un secolo fa – secondo Valentina Carrasco.
La scena s’apre sotto una luce verde, di un verde metallico, ospedaliero. I cantanti s’aggirano sul palcoscenico muniti di guanti colorati, cuffiette, mascherine, tute da infermieri e persino maschere da snorkeling riadattate per ventilare i malati di Covid-19.
Grande apertura di stagione al Teatro dell’Opera di Roma. Per il suo debutto da direttore musicale, Daniele Gatti ha scelto Les Vêpres siciliennes di Giuseppe Verdi, un’opera che mancava a Roma da ventidue anni e che fu composta a Parigi nel 1855, secondo i canoni del Grand Opéra.
Scelta dal Teatro dell’Opera di Roma per inaugurare la sua stagione 2019/2020 Le Vêpres siciliennes è tornata sul palcoscenico del Costanzi dopo un’assenza più che ventennale nella sua versione originale francese e in un’esecuzione musicale di assoluto pregio.
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