Tours: Un diamante sotto le paillettes

Non esiste un concerto uguale ad un altro, anche quando interpreti e programma siano praticamente identici: in musica la “clonabilità” è esercizio, per fortuna, vano oltre che sterile e dunque ciascuno fa storia a sé.

Al Festival Concerts d’Automne – manifestazione che nel giro di pochi anni è riuscita, meritatamente, a guadagnarsi un ruolo di prestigio nell’ambito delle rassegne barocche europee – il sopranista venezuelano Samuel Mariño, accompagnato dall’ensemble Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa ha offerto una prova decisamente più convincente di quella offerta durante lo scorso Monteverdi Festival di Cremona  ribaltando sostanzialmente l’idea che ci eravamo fatti della sua vocalità.

Il programma proposto a Tours è sostanzialmente il medesimo ascoltato a Cremona, e ppure il risultato finale si è rivelato decisamente diverso, grazie anche ad una sala come quella del Grand-Théâtre che supporta e sostiene la voce assai meglio dell’Auditorium “Arverdi” concepito essenzialmente per gli strumenti.

Ancora una volta Mariño convince pienamente nelle arie elegiache, nelle quali un metronomo meno concitato sostiene e regola il respiro, apparendo a tratti meno disinvolto quando si tratta di “tempesta” o “furore”, ove la precisione richiesta è tassativa.

La sfida di aprire  con “Agitata da due venti” – “Agitata” è il titolo del concerto – questa volta è stata però vinta disinvoltamente, con tutte le agilità al proprio posto e il fiato a sostenerle.

Il meglio lo si ascolta, comunque, nelle arie in cui l’ampiezza della frase permette di respirare con maggior tranquillità e dunque la prova di “Vedrò con mio diletto” dal Giustino di Vivaldi è resa con colori appropriati e un’encomiabile ricerca di accenti.

Impeccabile il “Quell’augellin che canta” dove Mariño gioca ad imitare i suoni della natura in competizione col violino funambolico di Enrico Casazza, così come convincente è apparso “Torbido, irato e nero” dall’Erminia di Alessandro Scarlatti, compositore che ritorna nel programma con la difficilissima  “Caldo sangue” dal Sedecia e qui  ben risolta, al pari della conclusiva “Anch’il mar par che sommerga” dal Bajazet di Vivaldi.

Il Concerto de’ Cavalieri si disimpegna con classe anche nel Concerto grosso in re maggiore n. 4, da “12 Concerti grossi”, Op. 6 di Arcangelo Corelli e Concerto “Alla rustica”  RV 101di Vivaldi.

Successo pieno e meritato, con Mariño che, prima del “Lascia ch’io pianga” concesso come bis insieme a “Sventurata navicella”, ha voluto ricordare che ottobre è il Mese della Salute Mentale, mettendo in primo piano e con grande coraggio la sua esperienza personale, il suo percorso di accettazione della “diversità” e il raggiungimento di una serenità stabile, il tutto con disarmante e commovente semplicità: anche questo è essere artisti, svelando un diamante nascosto sotto le pailletes.

Alessandro Cammarano
(18 ottobre 2024)

Traduction française

Il n’existe pas deux concerts identiques, même lorsque les interprètes et le programme sont pratiquement les mêmes : en musique, la « clonabilité » est un exercice heureusement vain et stérile, et ainsi chaque concert est unique en son genre.

Au Festival Concerts d’Automne – un événement qui, en quelques années, a réussi à s’imposer, à juste titre, comme une référence prestigieuse parmi les festivals baroques européens – le sopraniste vénézuélien Samuel Mariño, accompagné par l’ensemble Concerto de’ Cavalieri sous la direction de Marcello Di Lisa, a offert une prestation bien plus convaincante que celle donnée lors du dernier Festival Monteverdi à Crémone, renversant ainsi l’idée que nous nous faisions de sa vocalité.

Le programme proposé à Tours est essentiellement le même que celui entendu à Crémone, mais le résultat final s’est révélé très différent, grâce notamment à une salle comme celle du Grand-Théâtre, qui soutient et met en valeur la voix bien mieux que l’Auditorium « Arverdi », conçu principalement pour les instruments.

Mariño convainc une fois de plus dans les airs élégiaques, où un tempo moins précipité soutient et régule sa respiration, bien qu’il semble par moments moins à l’aise dans les airs de « tempête » ou de « fureur », où une grande précision est requise.

Cette fois-ci, la difficulté d’ouvrir avec « Agitata da due venti » – « Agitata » étant le titre du concert – a été relevée sans effort, avec toutes les agilités en place et un souffle adéquat pour les soutenir.

Le meilleur, cependant, se fait entendre dans les airs où l’ampleur de la phrase permet de respirer avec plus de tranquillité ; ainsi, « Vedrò con mio diletto » tiré du Giustino de Vivaldi est rendu avec des couleurs appropriées et une recherche louable des accents.

Impeccable, le « Quell’augellin che canta » dans lequel Mariño imite les sons de la nature en compétition avec le violon acrobatique d’Enrico Casazza. Tout aussi convaincant est apparu « Torbido, irato e nero » tiré de Erminia d’Alessandro Scarlatti, compositeur qui revient dans le programme avec l’exigeant « Caldo sangue » de Sedecia, brillamment interprété ici, tout comme le final « Anch’il mar par che sommerga » du Bajazet de Vivaldi.

Le Concerto de’ Cavalieri s’acquitte avec élégance du Concerto grosso en ré majeur n. 4, tiré des « 12 Concerti grossi » Op. 6 d’Arcangelo Corelli, ainsi que du Concerto « Alla rustica » RV 101 de Vivaldi.

Un succès total et mérité, avec Mariño qui, avant d’offrir en bis « Lascia ch’io pianga » accompagné de « Sventurata navicella », a tenu à rappeler que le mois d’octobre est le Mois de la Santé Mentale. Il a évoqué avec un grand courage son expérience personnelle, son parcours d’acceptation de la « différence » et l’atteinte d’une sérénité stable, le tout avec une simplicité désarmante et émouvante : c’est aussi cela, être artiste, en dévoilant un diamant caché sous les paillettes.

Alessandro Cammarano
(18 octobre 2024)

La locandina

Controtrenore Samuel Mariño
Direttore Marcello Di Lisa
Ensemble Concerto de’ Cavalieri
Programma:
Antonio Vivaldi
Concerto “Alla rustica” RV 151
Agitata da due venti (Griselda)
Dite oimé (La fida ninfa)
Arcangelo Corelli
Concerto grosso op.6 n. 4
Antonio Caldara
Vanne pentita (Il trionfo dell’innocenza)
Alessandro Scarlatti
Torbido, irato e nero (Erminia)
Antonio Vivaldi
Vedrò con mio diletto (Giustino)
Quell’augellin che canta (La Silvia)
Alessandro Scarlatti
Caldo sangue (Sedecia)
Antonio Vivaldi
Anch’il mar par che sommerga (Bajazet)

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.