Verona: Nabucco, di tutto un Poda

Nabucco di Giuseppe Verdi inaugura la 102° edizione dell’Arena di Verona Opera Festival.

La serata inaugurale si apre con il Canto degli Italiani e un’introduzione all’opera affidata a due stelle del cinema italiano: Cristiana Capotondi Alessandro Preziosi, presentatori della prima televisiva che andrà in onda il 21 giugno su Rai 3.

La regia della rappresentazione è affidata all’ “artigiano” – così si definisce egli stesso – Stefano Poda. Non nuovo agli spazi areniani, va in cui ha già avuto modo di rappresentare Aida nel 2023, Poda cura in oltre scene, costumi, luci, coreografia assistito da Paolo Giani Cei.

Lavora per sottrazione scalpellando via tutto ciò che reputa superfluo fino al cuore del Dramma: “la storia di una speranza, di un cammino, di un gesto di fede”. Spazio e tempo si annullano. I personaggi emergono da un lontano futuro sormontato da due rappresentazioni atomiche rotanti in continua attrazione e repulsione. Figuranti e comparse dominano un palco traslucido retro-illuminato con movimenti geometrici e canoni. Fanno da sfondo i nudi gradini dell’anfiteatro romano sormontati al centro dallo scorrere del tempo rappresentato da una gigantesca clessidra a cui neanche la Vanitas, incisa a caratteri cubitali su di essa, potrà resistere.

In tutto questo fluire di colori, luci e simbolismi è la vicenda a finire in controscena.

La riflessione supera l’esplicazione della messa in scena. Ciò che vediamo risulta assai poco leggibile per il pubblico e i protagonisti finiscono per perdersi nelle masse, anche a causa di un uso generalizzato dell’illuminazione che non fornisce mai l’intimità necessaria nei momenti più raccolti riducendo la carica espressiva della composizione musicale.

Attuale e interessante nell’insieme, l’esperimento finisce per risultare ripetitivo e dando una sensazione di déjà vu in coreografie e comparto costumi, soprattutto se accostato al precedente sforzo veronese del regista. Una firma talmente forte e presente da superare finiture e apparecchiature tecnologiche senza apportare novità memorabili o realmente funzionali alla messa in scena (quante opere in fondo parlano di speranza o di un cammino? Potrebbero essere tutte ugualmente rappresentabili con il medesimo allestimento).

Ritorno in Arena per Pinchas Steinberg, ora Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica di Budapest, che propone una lettura granitica dell’Opera Verdiana con tempi sostenuti e una attenzione particolare al dettaglio orchestrale con un utilizzo importante di rubato e sospensioni volte a sottolineare le tensioni drammatiche (con qualche sporadico scarto di insieme nell’interazione tra buca e palcoscenico).

Ottima la prova di Orchestra e Coro dell’Arena di Verona diretto da Roberto Gabbiani.

Leggermente involuta e meno brillante del solito la voce del Nabucco di Amartuvshin Enkhbat. Convince comunque nel complesso la sua performance anche alla sua presenza scenica.

Vera stella della serata è la Abigaille di Anna Pirozzi la cui vocalità ben sostenuta e esperta nel ruolo disegnano un personaggio altero ma ricco di sfumature unendo alla ferocia e all’ambizione dolore e disperazione.

L’ Ismaele di Francesco Meli è curato e pertinente scenicamente. Esperienza e tecnica gli permettono di chiudere in positivo la sua serata.

Roberto Tagliavini disegna uno Zaccaria a tutto tondo. Una voce ben tornita e dal timbro più che piacevole fanno da corollario a una buona attitudine scenica e padronanza del ruolo.

Interessante e originale è la Fenena interpretata da Vasilisa Berzhanskaya. Un buon controllo e uno strumento di tessitura morbida, si accompagna a una presenza scenica gradevole e convincente.

Buona prova per il Gran Sacerdote di Belo di Gabriele Sagona. Completano in gran lustro il cast Carlo Bosi, nei panni di Abdallo e la Anna di Daniela Cappiello.

Applausi per tutti a fine rappresentazione con ovazione per Pirozzi e Poda.

Matteo Pozzato
13 giugno 2025

La locandina

Regia, scene, costumi, luci, coreografia Stefano Poda
Assistente e movimenti coreografici Paolo Giani Cei
Direttore Pinchas Steinberg
Direttore allestimenti scenici Michele Olcese
Personaggi e interpreti:
Nabucco Amartuvshin Enkhbat
Ismaele Francesco Meli
Zaccaria Roberto Tagliavini
Abigaille Anna Pirozzi
Fenena Vasilisa Berzhanskaya
Il Gran Sacerdote di Belo Gabriele Sagona
Abdallo Carlo Bosi
Anna Daniela Cappiello
Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici Fondazione Arena di Verona
Maestro del Coro Roberto Gabbiani

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