Piacenza: Fauré e lo sguardo sereno sull’Aldilà

Ogni anno la stagione del Teatro Municipale di Piacenza propone un concerto nella cattedrale della Primogenita in collaborazione con la Diocesi.

Due i titoli protagonisti: Nos autem gloriari oportet del piacentino Federico Perotti e il Requiem op. 48 del francese Gabriel Fauré.

Federico Perotti, giovane compositore nonchè organista titolare della cattedrale di Piacenza, ci introduce alle celebrazioni pasquali col testo dell’introito della Messa del giovedì santo.

Concepito per coro e orchestra e costituito da una Intonazione, una Antifona e un Ricercare dopo l’antifona, la pagina di Perotti si inserisce nel solco della tradizione in cui il canto gregoriano veniva inframezzato da brevi episodi organistici.

L’alternatim, appunto, viene qui riproposto in un intreccio irregolare in cui la perdita del materiale gregoriano originario è divenuto forma e motivo di interesse di tutta la composizione. «Vivere l’incompiuto», scrive Perotti, «e cercare di non comprenderlo forse ci porterebbe a scoprire una declinazione di perfezione».

La poetica di Perotti fa leva soprattutto su una sapiente coscienza dell’orchestrazione in cui tutto pare levigato, trascendendo da forme farraginose e contorte ma dando spazio al suono nella sua concezione più pura.

Applausi per questa prima esecuzione assoluta.

A seguire il divino Requiem di Gabriel Fauré, la cui esecuzione, arricchita dalle suggestive luci curate da Michele Cremona, ha invaso le navate della cattedrale piacentina.

Pregevole la direzione di Giulio Prandi che restituisce dinamicità alla partitura dando vita a una tavolozza di colori, bagliori, sonorità pastose e cristalline che ben hanno scolpito le intenzioni di Fauré. Di particolare rilievo l’esecuzione del Sanctus contrappuntato dai passi solistici del violinista Gabriele Schiavi.

Tali intenzioni sono state ben recepite anche dal Coro del Teatro Municipale di Piacenza, come sempre ben istruito dal maestro Corrado Casati così come ben assortita è apparsa l’Orchestra Farnesiana con un particolare plauso alla sezione delle viole.

La bellezza del Requiem di Fauré risiede anche nelle parti solistiche in cui improvvisamente emerge la voce baritonale, qui di Giuseppe Todisco, in arcate spianate come l’assolo di un violoncello. Todisco, dotato di voce ben proiettata, mantiene una linea di canto raccolta tratteggiando con eleganza anche lo splendido Libera me.

Al suo fianco Gloria Tronel, affronta il sublime Pie Jesu con voce vibrante, meno aderente alla spiritualità del testo ma più incline a curare un’emissione voluminosa.

Al termine fragorosi applausi per un Requiem che, a differenza di altri, infonde serenità e una luce di speranza.

Gian Francesco Amoroso

(4 aprile 2025)

La locandina

Direttore Giulio Prandi
Soprano Gloria Tronel
Baritono Giuseppe Todisco
Orchestra Farnesiana
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
Maestro del Coro Corrado Casati
Programma:
Federico Perotti
Nos autem gloriari oportet (Prima esecuzione assoluta)
Gabriel Fauré
Requiem op. 48 per soli, coro e orchestra

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