Al suo debutto nella regia d’opera Maria Mauti intraprende la via più corretta tra quelle possibili, cogliendo pienamente la metafisicità di Norma.

Francesco Ivan Ciampa – ben assecondato dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana – sceglie nella sua concertazione la via di un’intimità raccolta, meditativa, lontana da qualsiasi irruenza

Ci sono artisti che sfuggono a qualsiasi categorizzazione, caratterizzandosi per l’assoluta libertà di approccio – estetico ed esecutivo – alla pagina

L’atmosfera si è rivelata quella di una sapida mistura di Schubertiade e Euriger, ovvero tra una riunione privata di amici per fare musica e la tipica osteria viennese nella quale si beve vino e si canta.

Per chi percepisce da sempre e in qualunque repertorio il quartetto d’archi come un microcosmo di straordinaria vitalità creativa, sonora e comunicativa, il secondo appuntamento del Chigiana International Festival 2024 è imperdibile.

Si sono aperte così le porte allo sperimentalismo più avanzato della seconda parte del concerto, in cui gli autori noti come Nino Rota o Giacinto Scelsi sono stati presentati con brani notevolmente ricercati della loro produzione.

Ecco quindi ergersi al cospetto del pubblico accorso una costruzione geometrico-frattale di bianco vestita tutta a seni e golfi curata dai coniugi Fuksas, al debutto nella lirica

Già la scelta di dedicare il focus di quest’anno a György Ligeti (1923-2006) la possiamo considerare una dichiarazione di intenti.

Se anno pucciniano deve essere, al Teatro Regio di Torino lo si è celebrato a dovere.

Rispettando l’essenza di questo mitico gioiello del genere, in uno spettacolo attuale che sfrutta il gioco dei tempi, non per decontestualizzare la storia ma per presentarla nella sua intima personalità e giocarci come prodotto scenico.

Lunga vita, pertanto, a queste piccole associazioni che in un mare di difficoltà burocratiche riescono sempre a garantire un’offerta musicale varia e interessante.

Entusiasta la risposta della sala, evidenzia come Gatti sia riuscito a trasmettere la sintesi estrema tra due aspetti antitetici dell’esistenza: contemplazione e movimento.