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Una presentazione sapida e solo in apparenza leggera quella che Alexandre Dravitki e Rosa Giglio hanno dedicato ad Antoine Reicha (nato Antonin Rejcha) illustrando i concerti del ciclo “Antoine Reicha, musicista cosmopolita e visionario”, in programma a Venezia al Palazzetto Bru Zane e alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista (con un détour alle Sale Apollinee della Fenice) dal 23 settembre al 4 novembre.

“Votez pour moi!” sussurra mellifluo il candidato di Destra, “Votez pour moi” gli fa eco, imperiosa, la candidata di Sinistra; in mezzo la Francia, in veste di Marianna un po’ dimessa, ubriacata dalle promesse elettorali dei due, ipnotizzata dall’uno e punzecchiata dall’altra.

Durante la Terza Repubblica il salotto, o meglio i salotti, divennero luogo imprescindibile per la diffusione della musica.

Dal 24 settembre al 3 novembre 2016 il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française di Venezia dedica un festival alla figura del compositore Camille Saint-Saëns (1835-1921).

L’ottava stagione del Palazzetto Bru Zane si affaccia sul palcoscenico di Venezia e di numerose altre città in Italia e nel mondo. Camille Saint-Saëns e Fernand de La Tombelle sono i due compositori protagonisti della stagione 2016-2017.

Il festival “Benjamin Godard nei salotti parigini” si arricchisce di una nuova pagina, che illumina ulteriormente la figura del compositore e la innalza ad una considerazione che senza alcun dubbio merita.

Quella di Benjamin Godard, della sua figura e soprattutto della sua musica, si conferma, di ascolto in ascolto, come una delle più felici tra le riscoperte del Palazzetto Bru Zane. Godard o “della serenità”, della gioia leggera ma mai vacua che traspare dalle sue composizioni, del suo anelito ad una freschezza che non viene mai meno, neppure nei passaggi di maggior drammaticità.

Benjamin Godard è una scoperta felice e ricca di spunti di riflessione.
Ancora una volta il Palazzetto Bru Zane punta il riflettore, o meglio in questo caso la luce più soffusa di un elaborato lampadario da salotto, su di un compositore del quale ci si innamora al primo ascolto.

Figlia delle riforme liberali del 1864, prima delle quali gravi limitazioni erano imposte ai teatri parigini minori, “Les chevaliers de la table ronde” rappresenta la prima grande opera buffa in tre atti di Louis Auguste Florimond Ronger detto Hervé.

La Scuola Grande di San Giovanni Evangelista si presta nuovamente a cornice di una produzione del Palazzetto Bru Zane, dedicata a quel “meraviglioso” fiabesco legato a doppio filo al romanticismo francese.

Sei declinazioni dell’Amore: da quello campestre all’amore mistico, dalla tristezza alla ferita, dalla vita al sogno. Quello che colpisce dei programmi proposti dal Palazzetto Bru Zane è la loro straordinaria organicità, il seguire un filo conduttore tanto preciso quanto discreto nel suo dipanarsi.

La settima stagione del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française si affaccia sul palcoscenico di Venezia e di numerose altre città in Italia e nel mondo. Édouard Lalo e Benjamin Godard sono i due compositori protagonisti della stagione 2015-2016.

C’è un senso d’intimità, di familiarità complice, di intesa sottintesa nella musica per pianoforte a quattro mani. Forse perché, soprattutto in Francia costituisce il veicolo di conoscenza del grande repertorio strumentale ed operistico, tedesco in particolar modo, è attraverso trascrizione a quattro mani che esso giunge nei salotti colti e non solo.

photo: Franziska Strauss

Probabilmente alcuni potrebbero storcere il naso alla definizione di “Beethoven francese” che, a lui vivente, fu destinata a George Onslow. Il compositore francese forse non possiede la dirompente carica creativa del ben più celebre, e non per caso, collega tedesco, e tuttavia con lui condivide la capacità non comune di sovvertire le regole codificate in una sorta di sfida con gli assunti essenziali della forma sonata e della partizione dei temi.

Il trio con pianoforte, nel panorama della musica da camera, suggerisce quasi sempre, un’atmosfera intima, da soirée musicale in famiglia. Il delizioso concerto che il Trio di Parma ha offerto al pubblico del Palazzetto Bru Zane lo scorso sabato ci è parso rispettare questa deliziosa domesticità sia nella scelta del programma che nella sua esecuzione.