Pubblicato nell’ ottobre 2024, l’album propone una lettura ricercata e approfondita delle Tre Liriche, opere che mettono in evidenza la naturale propensione di Respighi nel coniugare musica e poesia.
Il programma include tutte le opere conosciute per tastiera della compositrice, eseguite qui con cura filologica e uno spirito interpretativo che ne evidenzia l’originalità.
Attraverso una vocalità rigogliosa, poggiata su un timbro di rara preziosità, Vistoli esplora la dimensione Trascendente e teatrale della scrittura di Vivaldi, superando il mero virtuosismo tecnico per addentrarsi in una profonda espressione emotiva
La pianista e compositrice napoletana dimostra un notevole virtuosismo tecnico che unisce ad una sensibilità interpretativa fuori dal comune, in grado di rendere con grande efficacia le complesse trame emotive delle opere.
Le trascrizioni e le parafrasi musicali di passi operistici di Wagner composti da Liszt, prendono forma udibile nei due CD “Reimagining Wagner” di Filippo Tenisci.
Oramai Matteo Cicchitti, insieme a Musica Elegentia, ci ha abituati a prelibatezze musicali tutt’altro che scontate e anche questa volta non delude.
Il violinista milanese Alessio Bidoli possiede la dote – non sempre così scontata, anche negli esecutori più accorti – della curiosità accompagnata dal gusto della riscoperta e della riproposizione di pagine in molti casi ingiustamente trascurate come appunto quelle di Freitas Branco.
Davide Livermore trasporta, con intelligenza, le vicende negli anni ’30 del primo Novecento, non tanto in un Egitto storicizzato ma, come dicevamo su Tolomeo, un lussureggiante battello da crociera in movimento sul Nilo.
Per il centesimo Arena Opera Festival torna in cartellone il titolo più replicato nel mondo: La Traviata di Giuseppe Verdi. L’allestimento proposto è quello firmato da Franco Zeffirelli nel 2019 che ebbe il suo debutto areniano a pochi giorni dalla scomparsa del grande regista.
Cicchitti, nel suo nuovo lavoro discografico pubblicato da Challenge Music, presenta i Sei Divertimenti op. 1 per violone, viola, violino e violoncello – pubblicati nel 1775 – aprendo all’ascoltatore un mondo di rigore formale capace comunque di trovare in sé slanci di affabulante fantasia.
Si parte dalle strisce pedonali più famose dell’immaginario pop, quelle di Abbey Road, London NW8. La copertina dell’ultimo disco di Brad Mehldau, Your Mother Should Know (Nonesuch Records), cita quella celeberrima del penultimo album dei Fab Four, con i quattro in fila che attraversano la strada. Loro però non ci sono.
Il tenore messicano incarna plasticamente il canto donizettiano in tutte le sue molteplici screziature, rendendolo attraverso un’incredibile varietà di accenti; Camarena colora, fraseggia, fila, smorza, infiamma sempre in un ammirevole aderenza al dettato musicale e alla parola.
Se si possiede l’estensione vocale richiesta e si si è credibili a livello d’interpretazione, senza rischiare la parodia e ponendosi totalmente a servizio della parola in musica, allora perché non affrontare questo repertorio “anfibio”?
Una presenza di spicco nel panorama musicale, non solo come interprete, ma per la creatività e l’intelligenza del suo percorso, costellato di progetti dei quali Vox in Bestia è solo l’esempio più recente.
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Alessandro Cammarano