Canavese: Festival Musicale Rosario Scalero

Un moto d’orgoglio del territorio eporediese, un itinerario di scoperta dei suoi luoghi speciali e dei suoi talenti di ieri, oggi e domani. È innanzitutto questo il Festival Rosario Scalero, rassegna musicale la cui prima edizione partirà giovedì 8 settembre da Ivrea e qui si concluderà il prossimo 17 dicembre, dopo un percorso di tredici prestigiosi appuntamenti in varie location, anche oltre i confini del canavese.

Il festival è intitolato a un grande musicista e compositore piemontese, Rosario Scalero, la cui straordinaria figura è stata oggetto di una notevole rivalutazione negli ultimi anni attraverso concerti, pubblicazioni, incisioni discografiche, un film e un convegno internazionale. Ma la proposta del festival spazia ben oltre l’esecuzione delle opere, in parte inedite, del Maestro.

Come spiega Chiara Marola, direttrice della rassegna e tra i massimi esperti del musicista: «Scalero è noto in tutto il mondo soprattutto come un grande insegnante: negli Stati Uniti ebbe tra i suoi allievi alcuni dei principali musicisti del Novecento. La nostra iniziativa vuole rifarsi allo spirito che ha animato il suo lavoro, riscoprendo le sue opere ma anche quelle dei suoi predecessori, dei suoi contemporanei e dei suoi discepoli. E farlo attraverso l’interpretazione di musicisti affermati e di talenti emergenti, in un percorso di cultura e creatività che parte da lontano e, di generazione in generazione, arriva fino a oggi».

 

Un festival, dunque, che nasce per coinvolgere giovani artisti e valorizzarne le capacità, con un occhio di riguardo per la presenza femminile. Soroptimist club Ivrea e Canavese e Club Biella sosterrà infatti i cachet di tutte le musiciste coinvolte, riservando per ciascuna anche un particolare omaggio floreale.

Filo conduttore della rassegna sarà il violino – strumento del quale Scalero divenne un celebrato virtuoso – e la scoperta del Canavese, che il Maestro scelse come luogo di residenza e terra fertile per la sua arte, acquistando come dimora il Castello di Montestrutto dove morì la Vigilia di Natale del 1954.

Non mancheranno, tuttavia, incursioni in luoghi significativi del biellese, del vercellese e di Torino, dove Scalero mosse i suoi primi passi come musicista.

«Il coinvolgimento attivo dell’Unione Montana Mombarone come ente organizzatore e finanziatore del festival – racconta la presidente Sabrina Noro – rispecchia la capacità dell’iniziativa di legare molti aspetti importanti del nostro territorio, da quello paesaggistico e dell’attività all’aria aperta, a quello storico e culturale. Un’iniziativa che interpreta molto bene la grande tradizione artistica dell’eporediese e alto eporediese».

Il concerto di inaugurazione si terrà giovedì 8 settembre alle ore 20.30 nel Cortile del Vescovado di Ivrea, celebrando con l’occasione il decimo anniversario dell’ordinazione episcopale di Monsignor Edoardo Cerrato, che introdurrà la serata. Protagonisti del concerto, dal titolo Personaggi egregi in Canavese al tempo di Rosario Scalero, saranno i giovani. Saranno infatti il Coro e l’Orchestra dei ragazzi della Cappella Musicale della Cattedrale, diretti da Maria Ausilia Fiorina, a eseguire brani di Scalero e di compositori locali di rilievo come Angelo Burbatti, con accompagnamento all’organo di Alessandro Veneri.

Grazie alla collaborazione con il Festival Culturale della via Francigena saranno coinvolti anche gli studenti del Liceo Botta di Ivrea e lo studioso Fabrizio Dassano, che interverranno con approfondimenti sulle figure musicali di maggior rilievo del territorio. Gradito ospite della serata il compositore piemontese Alessandro Ruo Rui, del quale verrà eseguita un Ave Maria per coro e orchestra. Proprio di Ruo Rui è il merito di aver curato, recentemente, la pubblicazione delle opere corali di Rosario Scalero, finora poco note, per ACP Edizioni Musicali. Il volume sarà presentato, a Torino a Ivrea, durante l’evento conclusivo del festival (17 dicembre). Particolarmente significativa sarà anche la presenza, alla direzione dell’Orchestra dei ragazzi, di Antonio e Lee Mosca, docenti di musica attivi in canavese e noti in tutta Europa, prosecutori ideali dell’instancabile opera di insegnamento di Rosario Scalero alle nuove generazioni. Prova tangibile di questa continuità è il prezioso violino appartenuto al Maestro, ora passato ad Antonio e Lee Mosca per volontà degli eredi del musicista, che sarà suonato dai giovani interpreti nel corso della serata. A portare avanti l’attività dei coniugi Mosca è oggi la figlia Liana, violinista di fama mondiale e consulente musicale del festival, che interverrà al concerto inaugurale con i suoi allievi dei corsi avanzati Suzuki.

Ancora Liana Mosca condurrà il secondo concerto, in programma domenica 11 settembre alle ore 18 nella Chiesa Parrocchiale di Nomaglio. Si tratta dell’esibizione conclusiva di un soggiorno-studio di cinque giorni per giovani violinisti, ospitati presso il Castello di Montestutto. La suggestiva residenza neogotica tornerà così ad essere una fucina di talenti in formazione, come quando, verso la metà del Novecento, Scalero vi riceveva allievi provenienti da tutto il mondo, tra cui Nino Rota, Samuel Barber e Giancarlo Menotti.

Proprio a una lettera di quest’ultimo al Maestro si deve l’ironico titolo del concerto “Studenti zucconi tra celebrità presenti e future”. Menotti, uno dei più fulgidi astri nascenti della sua generazione, ringraziava Scalero per l’ospitalità al Castello augurandosi di non essere stato il più “zuccone” tra una moltitudine di allievi virtuosi.

Tra questi, l’ultimo ad essere accolto nella celebre scuola di Scalero fu Antonino Riccardo Luciani, recentemente scomparso. Luciani sarà ricordato nell’introduzione al concerto dal musicologo e compositore Michelangelo Gabbrielli, formatosi con lui, e l’ensemble suonerà un suo brano per orchestra d’archi. Il pomeriggio si concluderà una Sonatina per clarinetto dello stesso Gabbrielli, eseguita dal Carlo dell’Acqua (Conservatorio di Como).

Il concerto di domenica 18 settembre ore 18, nella piazza della chiesa di Andrate, traccerà una biografia artistica di Scalero a partire dai suoi prediletti ascolti giovanili per arrivare alle composizioni recenti dei suoi allievi. Quasi due secoli di evoluzione musicale filtrati dalla sensibilità e dal magistero di Rosario Scalero: da Ludwing van Beethoven – del quale il ventenne violinista eseguì il celebre Concerto in re maggiore op. 61 per violino e orchestra al Teatro Scribe nel 1840 diffondendolo così presso il pubblico torinese –  fino al pluripremiato Luigi Zaninelli, ultimo allievo ancora vivente, che per l’occasione invierà un suo messaggio dagli Stati Uniti.

Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio appassionante sarà l’Orchestra giovanile di fiati InCrescenDO, prestigiosa formazione fondata e diretta da Fabio Porté, che offre ai migliori talenti provenienti dalle bande musicali e dai conservatori un’occasione di perfezionamento e di confronto con repertori complessi. L’Orchestra, nata come banda giovanile della Comunità montana Valchiusella, Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana, vanta oggi importanti esperienze e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.

Prima del concerto, alle ore 15, sarà possibile prendere parte a una passeggiata alla scoperta di uno dei luoghi più significativi del grande passato musicale del Canavese, l’ex Hotel Belvedere. Il maestoso edificio liberty, oggi nel pieno di un’importante ristrutturazione, era solito ospitare alcuni allievi provenienti dall’America durante i loro soggiorni canavesani alla “corte” del Maestro. Si favoleggia delle allegre camminate di Samuel Barber e Giancarlo Menotti sulla mulattiera che dall’Hotel li conduceva al Castello di Montestrutto, dove componevano, suonavano e godevano della buona compagnia di Scalero e della sua famiglia. Dopo un lungo abbandono l’Hotel è oggi al centro di un progetto di riqualificazione condotto da Andrate Turismo s.r.l. che lo renderà una struttura di accoglienza per anziani e disabili, ma con spazi dedicati alla musica. Andrate Turismo offrirà al pubblico della passeggiata un intervento musicale della violinista Jessica Siciliano nell’incantevole bosco che incornicia l’edificio.

A questi primi tre eventi ne seguiranno molti altri, tutti a ingresso libero e gratuito.

Si incontrerà la musica tradizionale piemontese nelle sue varie forme: la canzone (24 settembre a Carema), i pifferi e i tamburi eporediesi (8 ottobre a Bollengo), il violino popolare in canavese (14 ottobre a Bajo Dora).

La cosiddetta “musica colta” della corte piemontese sarà al centro del concerto degli apprezzati pianisti Massimiliano Genot e Andrea Vigna-Taglianti di domenica 2 ottobre a Montestrutto.  Il giorno precedente (1 ottobre, sempre a Montestrutto) si potrà invece viaggiare nella Vienna di inizio Novecento sulle note giovanili di Scalero e dell’amico Leone Sinigaglia, rileggendone la corrispondenza insieme all’attrice Viridiana Casali.

Il violino sarà protagonista di due doppi appuntamenti: il 25 novembre a Strambino e il 27 novembre alla Fondazione Pistoletto di Biella giovani e giovanissimi strumentisti si esibiranno in un dialogo tra musica e letteratura a tema femminile, in collaborazione con le scuole del territorio. Sabato 22 e domenica 23 ottobre, rispettivamente ad Azeglio e a Buronzo (VC), spazio al contemporaneo con una sperimentatrice del violino di caratura internazionale: Anais Drago. Anche questa volta alla musica si accosteranno brani letterari scelti e interpretati dagli studenti delle scuole locali.

Dulcis in Fundo, sabato 17 dicembre, il primo Scalero Day: al Conservatorio di Torino e al Liceo Botta di Ivrea si succederanno la presentazione del volume di Opere corali del Maestro, la proiezione del docufilm alla presenza del regista e il concerto del Gran Duo Italiano.

Una proposta varia e articolata, quella Festival Musicale Rosario Scalero, resa possibile da una vasta ed entusiastica adesione di interlocutori istituzionali e privati all’iniziativa della fondatrice Chiara Marola. Finanziata dall’Unione Montana Mombarone e da Fondazione CRT, l’iniziativa ha raccolto il sostegno di un ampio numero di comuni (Bollengo, Azeglio, Buronzo, Unione dei Comuni tra Bramaggia e Bramaterra) e di aziende (Edison, Ergortech, Fasti, Blueimpresa), la collaborazione della quasi totalità degli istituti scolastici del territorio e ha coinvolto una rete di partner culturali di assoluto rilievo tra cui l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, custode del Fondo documentale di Rosario Scalero, e l’Accademia della Cattedrale di San Giovanni di Torino che supporterà il festival dal punto di vista gestionale-amministrativo.

Non poteva esserci migliore auspicio per la prima edizione di un Festival che si propone di rievocare uno spirito unico, forse non del tutto perduto. Lo spirito che ha fatto del Canavese una terra capace di investire in bellezza, e di scoprire, coltivare e valorizzare talenti. Uno spirito di cui Rosario Scalero è stato interprete d’eccezione.

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