Piacenza: il lato oscuro di Bolena

Proviene da Lugano questa nuova produzione di Anna Bolena che dopo il debutto italiano a Reggio Emilia è approdata anche al Teatro Municipale di Piacenza.

L’opera, tanto attesa, è stata introdotta qualche giorno prima da una approfondita guida all’ascolto a cura di Franca Cella per il consueto appuntamento «Prima di andare in scena» promosso dalla Fondazione Teatri in collaborazione con gli Amici della Lirica di Piacenza.

Riportata all’attenzione del pubblico e della critica da Gianandrea Gavazzeni e Maria Callas, Anna Bolena è stata frequentata successivamente da importanti voci quali Leyla Gencer, Elena Suliotis, Montserrat Caballé, Joan Sutherland, Beverly Sills, Edita Gruberova, Renata Scotto e Mariella Devia.

Oggi assistiamo a un’interessante operazione che vede protagonista Diego Fasolis alla testa dell’orchestra I Classicisti (già Barocchisti), in cui non solo restituisce un’edizione pressoché integrale della partitura, ma ricrea delle sonorità probabilmente più vicine all’epoca donizettiana merito anche del diapason a 430 che, come ben si sa, è ancora assai apprezzato dai cantanti.

A firmare la regia è Carmelo Refici che, tramite una struttura rotante ad opera di Guido Buganza, ci immerge in un mondo fatto di porte e ambienti astratti che rivelano gli impulsi e i tormenti che animano la vicenda.

Un vero e proprio labirinto psicologico dove Anna Bolena è vittima infelice senza scampo. Questa sensazione claustrofobica, aumentata dalla presenza della giovane fulva Elisabetta che di tanto in tanto compare a mo’ di memento, ben è delineata da Carmela Remigio che abbandona l’aspetto puramente lirico e sognante del personaggio per mettere maggiormente in luce l’estrema condizione della regina ormai sull’orlo di una crisi di nervi. L’isteria latente che esplode in «Giudici ad Anna» la ritroviamo anche nel canto di agilità, privato di quell’aulicità belcantista, che in questa produzione sembra elemento superfluo, complice anche la direzione di Fasolis che stacca tempi audaci e piuttosto brillanti anche laddove si auspicherebbero maggiori ombre e abbandoni.

Al suo fianco Arianna Vendittelli è una Giovanna Seymour tormentata anch’essa, ma più poetica, che vive il duplice dramma senza ancora essere stata logorata dai capricci di Enrico VIII.

A incarnare le sontuose vesti del sovrano inglese è il basso Simone Alberghini il quale, forse non troppo beneficiato dal diapason a 430, ha tuttavia risolto molto bene la parte con una vocalità nobile e ottimo accento.

Il tenore russo Ruzil Gatin ha affrontato l’impervia parte scritta per il leggendario Giovanni Battista Rubini con timbro chiaro e buona dizione.

Bene il Lord Rocheford di Luigi De Donato così come si è distinto il paggio Smeton di Paola Gardina e Sir Hervey di Marcello Nardis.

Puntuali e ben gestiti gli interventi del Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia istruiti dal maestro Martino Faggiani.

Ora, la bellezza di questa partitura è indubbia, Anna Bolena è la trentacinquesima opera di Donizetti con la quale finalmente il compositore bergamasco riesce a trovare apprezzamenti da parte del pubblico e della critica.

Di certo Rossini imperava ma la vena sentimentale e il belcanto espressivo proprio di Donizetti è una cifra stilistica che andrebbe maggiormente sottolineata al di là della scelta del diapason e di alcune sonorità che nell’ultimo atto sono apparse stanche e dissonanti. Restituire l’integrità di una partitura così articolata e lunga non è facile operazione, soprattutto in teatro tuttavia il pubblico ha applaudito con unanime approvazione l’immortale bellezza di questa straordinaria partitura.

Gian Francesco Amoroso
(18 febbraio 2024)

La locandina

Direttore Diego Fasolis
Regia Carmelo Rifici
Scene Guido Buganza
Costumi Margherita Baldoni
Luci Alessandro Verazzi
Movimenti scenici Alessio Maria Romano
Assistenti alla regia Catherine Bertoni de Laet, Lorenzo Ponte
Personaggi e interpreti:
Anna Bolena Carmela Remigio
Enrico VIII Simone Alberghini
Giovanna Seymour Arianna Vendittelli
Lord Rochefort Luigi De Donato
Lord Riccardo Percy Ruzil Gatin
Smeton Paola Gardina
Sir Hervey Marcello Nardis
I Classicisti
Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia
Maestro del coro Martino Faggiani

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