Siena: Mehta e Meneses tra virtuosismo e lirismo

Per il secondo anno di fila l’Accademia Chigiana organizza un grande concerto sinfonico in Piazza del Campo. L’anno scorso protagonisti l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Sir Antonio Pappano e Ilya Gringolts quest’anno invece gli ospiti di eccezione sono l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta ed il violoncellista brasiliano Antonio Meneses con musiche di Beethoven e Čaikovskij.

La serata comincia con l’Ouverture e due numeri dalle musiche di scena per il balletto Le Creature di Prometeo di Ludwig van Beethoven. Non di frequentissima esecuzione l’ouverture è un classico esempio di ouverture drammatica che poi sarà quello del Coriolano e dell’Egmont. La scrittura seppur di ottima fattura non raggiunge le vette delle due ouverture successive. L’Orchestra del Maggio e Zubin Mehta ne restituiscono una lettura vivida e appassionata nonostante qualche problema di troppo dovuto all’amplificazione di cui diremo più avanti. Segue il n.5 del balletto un adagio di grande plasticità tersicorea per poi concludere questa microscopica suite beethoveniana con l’ultimo numero del balletto che è indirettamente famoso per presentare “in anteprima” una delle variazioni dell’ultimo movimento della Sinfonia Eroica. Al termine del Prometeo finalmente la piazza può godere di un audio quasi sufficiente, che poi verrà successivamente aggiustato ancora con l’arrivo del solista. I tecnici RAI non mancano mai di mettere in evidenza la loro inadeguatezza nella presa del suono di concerti ed opere. Dalla Scala al Comunale di Bologna al San Carlo di Napoli il risultato che sia all’aperto o in teatro è sempre al limite della sufficienza. Un suono completamente appiattito con microfoni posizionati male rispetto agli strumenti e un bilanciamento a tratti approssimativo.

Antonio Meneses grandissimo violoncellista brasiliano e docente dell’Accademia Chigiana si unisce all’Orchestra ed al Maestro Mehta per le mirabolanti Variazioni Rococò di Čaikovskij. Un perfetto trait d’union tra un Beethoven a cavallo tra Sette e Ottocento ed il romanticismo della Quarta di Čaikovskij che seguirà. Le Rococò fanno parte, come molti altri brani del compositore russo, di quelle pagine che potremmo definire neoclassiche e piantano saldamente le radici nel Settecento. Meneses si alterna brillantemente tra virtuosismo e lirismo con una caratterizzazione attenta e musicalissima di ogni singola variazione accompagnato da un Mehta con cui la dialettica musicale sembra sempre facile e naturale. L’immancabile bis di Meneses è la cadenza del Concerto n.2 per violoncello del compositore suo conterraneo Heitor Villa-Lobos.

Suscitano più di una perplessità le dichiarazioni assai discutibili del sindaco di Siena in diretta su Radio3 durante l’intervallo, accolte con imbarazzo dai conduttori stessi. Secondo tali dichiarazioni l’iniziativa del Concerto per l’Italia sarebbe stata esclusivamente gestita dal Comune di Siena con la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino senza la partecipazione della Fondazione Accademia Chigiana, cosa assai poco attendibile e facilmente verificabile. La dichiarazione risulta ancor più inverosimile dato che il sindaco siede in qualità di consigliere nel Cda della Fondazione Chigiana.

Ecco tornare lentamente il direttore indiano sul palco per la Quarta Sinfonia di Čaikovskij. Scritta poco dopo le Rococò ha però un carattere completamente diverso rientrando in quel terzetto di sinfonie classificate sbrigativamente come “del destino”. Mehta legge questo brano in modo piuttosto asciutto senza eccedere nella retorica e con dei tempi ben misurati. Finalmente la qualità dell’amplificazione raggiunge un livello accettabile. La prova dell’orchestra sentita solo pochi giorni a fa a Firenze conferma lo stato di ottima forma della compagine toscana: ottimi i legni e gli ottoni e altrettanto ottimo l’impasto degli archi. Lunghissimi applausi della piazza gremita di circa cinquemila persone che salutano il Maestro Mehta e l’orchestra sperando a lungo in un fuori programma che però non viene concesso dal direttore felice ma visibilmente stanco del lungo concerto.

Luca Di Giulio
(15 luglio 2022)

La locandina

Direttore Zubin Mehta
Violoncello Antonio Meneses
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Programma:
Ludwig van Beethoven
da Le creature di Prometeo op. 43, Ouverture ed estratti
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Variazioni su un tema rococò op. 33
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Sinfonia n.4 in fa minore op. 36

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