Torino: al Lingotto Mozart secondo Currentzis

Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto sold out sabato 16 marzo, per il programma mozartiano affidato alla direzione del direttore d’orchestra greco Teodor Currentzis, alla guida dei suoi complessi MusicAeterna. Un’orchestra e un coro di staordinaria bravura, forgiati da questo giovane talento della bacchetta che ha fondato i due complessi a Novosibirsk, in Siberia, nel 2004 e con loro lavora costantemente. Currentzis si è imposto nel panorama della classica un po’ come “ribelle” un po’ come anticonvenzionale: la sua getualità è spesso fuori dagli schemi e non è raro che i programmi dei concerti che dirige subiscano aggiunte o variazioni. E così è stato anche per quello torinese.

Ma andiamo per ordine. La prima parte è stata dedicata all’esecuzione del Concerto in do minore KV 491, affidato alla meravigliosa fortepianista russa Olga Pashchenko. La talentuosa solista ha suonato uno strumento copia del Walter Hammerklavier appartenuto a Mozart (un Paul McNulty FF-g3) con accordatura a 430 Hz, come l’orchestra, che utilizza strumenti antichi. Le doti della Pashchenko, però, non sono state completamente messe in risalto, per via del suono difficile da udire dello strumento.

Peccato. Ma un po’ meglio la si è potuta apprezzare nei due bis concessi al pubblico entusiasta: il Concerto per clavicembalo e orchestra d’archi in re maggiore di Dmitry Bortnyansky (solo il primo movimento) e il Rondò alla ungharese quasi un capriccio in sol maggiore op. 129 di Beethoven. L’affiatamento fra orchestra, solista e direttore era notevole.

Currentzis non ha smentito la sua fama di direttore fuori dagli schemi, che ogni tanto utilizza un’ampia gestualità corporea per intensificare le sue indicazioni interpretative. A volte batte anche il ritmo con i piedi (e quello un po’ fastidioso, francamente, risulta all’udito) e, soprattutto, ha colpito il fatto che durante i bis della Pashchenko si sia seduto al posto del timpanista e da lì abbia ascoltato. L’idea che trasmette è che sta lavorando con la “sua” squadra, con la quale c’è un clima informale che consente anche questo.

Come dicevamo sopra, il direttore greco è noto per le sue aggiunte ai programmi. Così, in apertura della seconda parte, sono state annunciate all’ultimo momento le esecuzioni di Musica funebre massonica in do minore per orchestra KV 477 / KV 479 a, di Mozart e il canto gregoriano Requiem aeternam. Quest’ultimo, eseguito quasi al buio, ha assunto anche l’aspetto teatrale che a volte Currentzis introduce nei suoi concerti.

Il coro maschile lo ha eseguito in maniera sublime, lasciando anche intravedere il cantore che dirigeva con la chironomia l’esecuzione. Un sollucchero, che ha fatto da appropriata introduzione all’attacco immediatamente successivo del Requiem in re minore per soli, coro e orchestra KV 626, capolavoro mozartiano incompiuto e vero testamento del genio di Salisburgo. Currentzis ha offerto una lettura – che vale per tutti i brani del concerto – non solo fedele alla partitura, con tutte le dinamiche, le agogiche, i fraseggi che Mozart ha scritto, ma ha fatto percepire che queste pagine sono nelle sue corde.

L’affiatamento con le sue compagini – e anche con i bravi solisti, Elizaveta Sveshnikova, Andrey Nemzer, Egor Semenkov e Alexey Tikhomirov – lo si è percepito nota per nota, sfumatura su sfumatura. Una conversazione fra lui, l’orchestra e il coro su un argomento, Mozart, che si sente che amano intensamente. E che hanno fatto amare a tutto il pubblico, entusiasta e riconsocente con lunghi applausi.

Donatella Righini
(16 marzo 2024)

La locandina

Direttore Teodor Currentzis
Fortepiano Olga Pashchenko
Soprano Elizaveta Sveshnikova
Controtenore Andrey Nemzer
Tenore Egor Semenkov
Basso Alexey Tikhomirov
MusicAeterna
Programma:
Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto per fortepiano e orchestra n. 24 in do minore KV 491
Requiem in re minore per soli, coro e orchestra KV 626

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