Achille Fait: «Andate a studiare all’estero»

Classe 1998, roveretano il cornista Achille Fait è molto più di una promessa del concertismo internazionale. Ha suonato come primo corno con la BBC Philharmonic Orchestra, la Gustav Mahler Jugendorchester, la European Union Youth Orchestra. Attualmente è accademista presso la Staatskapelle Berlin e a maggio 2022 ha vinto ha vinto il primo premio all’International Instrumental Competition di Markneukirchen. In occasione del suo recente concerto al Festival Settenovecento di Rovereto (qui la recensione) gli abbiamo fatto qualche domanda.

  • Perché il corno?

Ho iniziato a suonare il corno all’età di 11 anni, prima ho fatto 5 anni di pianoforte ma non era il mio strumento.

Ho scelto il corno per il suono e per il timbro, lo sentivo sempre nei momenti epici ed eroici nei film e questa cosa mi affascinava, così tramite delle conoscenze dei miei genitori ho iniziato i corsi presso la Banda di Lizzana con il Maestro Massimo Simoncelli.

  • Come è stata l’esperienza con la Mahler?

L’esperienza con la Gustav Mahler Jugendorchester è stata davvero importante per il mio percorso, ho avuto la possibilità di suonare con musicisti di altissimo livello seppur giovanissimi e di girare l’Europa suonando nelle migliori sale concertistiche.

  • Tu sei attualmente a Berlino. Quali le prospettive per un giovane strumentista in Italia?

Purtroppo l’Italia offre poche opportunità e c’è meno meritocrazia rispetto ad altri paesi.

Il mio consiglio è di andare a studiare all’estero.

  • Lo strumento che suoni è tra quelli più amati dai compositori nel corso dei secoli, dal Barocco ad oggi, oltre ad essersi “evoluto”. Come ti spieghi le ragioni del suo successo?

“Il corno è l’anima dell’orchestra”, così è stato definito da Robert Schumann.
È stato ed è uno strumento particolarmente amato dai compositori per il suo timbro e per la capacità di amalgamarsi perfettamente con tutti gli strumenti, questo lo rende  davvero unico.

  • Recentemente ti sei esibito a Rovereto Com’è stato tornare a suonare nella tua città?

È stato davvero bellissimo poter suonare di nuovo a Rovereto, come solista e con questo meraviglioso programma che non avevo mai eseguito prima.

La pandemia purtroppo ha limitato la vita di tutti, pertanto poter suonare di nuovo nella mia città per i miei familiari ed amici è stata una emozione unica.

  • Progetti e programmi per il futuro?

Adesso arriva l’estate pertanto mi prenderò una breve pausa, poi a settembre ricomincio a lavorare alla Staatsoper di Berlino, a novembre andremo in Asia per un tour e nel frattempo continuerò a fare le mie lezioni a Weimar.

Sono davvero grato di avere tutte queste opportunità.

Alessandro Cammarano

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