Aprilia Marittima: Giorgio Caoduro tra concerto e CD

Essere cantanti, oggi, richiede qualità che un tempo non erano necessarie per fare una dignitosa carriera. L’artista della voce deve, come un po’ tutti del resto, laurearsi in marketing e comunicazione suo malgrado, operare sulle reti sociali, andare in televisione, battere – insomma – il ferro finché è caldo. Dimenticavo, è richiesta anche una bella presenza, un tempo ciò non era necessario, altrimenti Luciano Pavarotti e Montserrat Caballé sarebbero dovuti andare a chiedere l’elemosina.

Tutto questo per raccontare di come un artista nel pieno dei suoi mezzi vocali e della sua maturità di uomo, e ci riferiamo a Giorgio Caoduro che seguiamo da sempre e abbiamo appena intervistato. Il quale Giorgio ama, nei periodi di vacanza nella sua Lignano d’origine, tenere allenata la voce – l’ha sempre fatto, magari in altri contesti – e presentarsi al pubblico “di casa” in compagnia della moglie, Alessandra Sagelli, una persona deliziosa e un’ottima pianista, o degli amici più stretti, è il caso di Alessandro Cortello, tenore del territorio che sul territorio di Lignano svolge una meritoria attività di promozione musicale con la sua associazione “Insieme per la musica”, anche adesso che, per amore, si è trasferito in Gran Bretagna.

Giorgio e Alessandro, quindi, amici da una vita, permettetemi di chiamarli per nome, potrebbero essere miei figli, Giorgio e Alessandro, dicevo, hanno “rubato” ai grandi del posto, Bonaldo Giaiotti, per esempio, che frequentavamo assieme, o prima di lui Alfredo Mariotti, o ancora oggi, e il discorso vale soprattutto per Giorgio e sua moglie Alessandra, Daniela Mazzucato e Max René Cosotti che solo loro riescono a stanare dal loro eremo triestini. Da tutti questi grandi artisti, hanno letteralmente rubato i segreti del canto, della voce, dell’ essere artisti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, se Alessandro Cortello è un cantante dedito alla ricerca e all’insegnamento, con qualche parentesi in pubblico, Giorgio Caoduro è in tutto e per tutto un professionista della musica d’arte.

Ecco quindi i concerti estivi che tengono la voce in allenamento e servono a promuovere il disco che lui stesso ha prodotto. È accaduto anche l’altra sera nella deliziosa Piazzetta Imbarcadero di Aprilia Marittima dove, con la complicità del soprano Selena Colombera, artista del coro della Staatsoper di Zurigo, e del pianista Michele Bravin hanno reso vivace la zona condominiale che si affaccia sul delizioso Imbarcadero dove hanno apprestato un piccolo palcoscenico en plein air. Era il ventiseiesimo concerto de La Lirica ad Aprilia patrocinato dal Circolo Nautico di Aprilia Marittima che da tredici anni organizza la manifestazione. Inutile dire che Alessandro Cortello ne è il factotum e che abita a pochi passi.

La serata è stata piacevolissima, il repertorio svariava dal noto, La Bohème o l’immortale Madama Butterfly pucciniana, che sarà replicata a Lignano, in Sala Darsena con gli stessi interpreti, al meno noto, l’Orlando di Haendel o di Rossini, La Gazzetta in cui Caoduro ha potuto sfoggiare le sua ben nota e spettacolare agilità.

Di Cilea si è ascoltato il Lamento di Federico (Cortello), di Verdi lo struggente addio del passato di Violetta (intensa l’interpretazione della brava Selene Colombera).

Gli uomini hanno duettato in Elisir d’amore e  Butterfly, tenore e soprano in Bohème e Traviata.

Insomma, un gioco di ruoli simpatico e coinvolgente in cui  utti hanno aiutato tutti, primo fra tutti l’eccellente accompagnatore Bravin.

Al termine, Alessandra Sagelli, che sedeva in prima fila coi suoi pargoletti (sempre meno etti), si è occupata della vendita del CD che di recente Giorgio ha prodotto, inciso e che ora promuove: The art of the virtuose baritone.

La sua casa discografica è la Glossa, la sua orchestra sono i Virtuosi Brunenses, il suo coro il Brno Janacek Chorus preparato da Pavel Kohareck. Jacopo Brusa dirige i dieci momenti musicali che coinvolgono oltre a Caoduro, cantanti ben noti come Fabio Maria Capitanucci che funge da Don Magnifico per dare la replica allo scatenato Dandini di Giorgio, o meno esperti come lo stesso Cortello, Anna Viola, soprano e il mezzo Cecilia Bernini, che ben conosco per averla selezionata, qualche anno fa, per una produzione che non si fece più e che qui dà voce sia a Tisbe sia a Cenerentola. Benissimo, per dirla in una parola.

E di Giorgio Caoduro, che dire? Che per questo disco si è impegnato allo spasimo. E ottiene ottimi risultati.  Inanzitutto, quello di farmi compagnia nel mio rientro da Aprilia Marittima. Scherzi a parte, il disco è bellissimo. Esalta il genio di Rossini rendendogli giustizia. Anzi, la creatività del pesarese è restituita a tutto campo, c’è la primissima opera sua, Torvaldo e Dorliska, e c’è il suo addio all’opera con un’intensa e partecipata esecuzione di “Sois immobile” da Guillaume Tell.

I personaggi sono comici, come quelli farseschi de Il signor Bruschino e L’inganno felice, o drammaticissimi come Assur di Semiramide. E poi La Gazza ladra, l’aria paterna di Fernando che apre le porte al padre per antonomasia dell’opera italiana, il grande Giuseppe Verdi. E la scena “Alle voci della gloria” che chiude le danze.

Ampio spazio è dato all’opera che rivelò Giorgio Caoduro, La Cenerentola, sia nel personaggio prediletto di Dandini, sia in quelli del saggio Alidoro, con un’esecuzione impareggiabile di “Là del ciel dell’arcano profondo”.

Ogni brano è affrontato come ogni artista lo dovrebbe affrontare, riflettendo sulle sue note e sulle parole cui sono destinate. E’ solo così, che può nascere il personaggio, sia esso buffo, sia esso drammatico

La voce di Giorgio Caoduro è in piena evoluzione, l’agilità è la sua sigla, i mezzosoptrani hanno avuto la Horne e la Berganza, i tenori Blake e Merritt, i baritoni o bassi-baritoni un’agilità come quella di Caoduro non l’avevano mai conosciuta.

Ma, agilità a parte, è l’espressività che cattura – come, nel concerto dal vivo ci aveva catturato una calunnia finalmente cantata, e pure bene, e non berciata alla meglio -, la cura di ogni dettaglio che rende l’esecuzione un’interpretazione da tenere a mente. Dal profondo del cuore grazie Giorgio, quest’anno non sono andato a Pesare, ma Pesaro me l’avete portata voi ad Aprilia Marittima!

Rino Alessi
(11 agosto 2023)

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