Bolzano: le ambientazioni nordiche della Haydn e Dausgaard

Il direttore danese Thomas Dausgaard, ospite dell’Orchestra Haydn per i due consueti concerti a Bolzano e a Trento, propone un programma con musiche di Sørensen, Nielsen e Čaijkovskij.

Si comincia con il brano in prima esecuzione italiana Enchantress di Bent Sørensen. Composto nel 2019 su commissione della BBC Scottish Symphony Orchestra per un organico di archi, legni a due, quattro corni, due trombe, due tromboni, percussioni e timpani. Il titolo deriva dalla bellissima poesia “Enchantress Farewell” del celebre scrittore scozzese Walter Scott, autore di romanzi storici come Ivanhoe. Qui Sørensen combina elisioni e glissando con elementi umoristici, creando un’atmosfera meravigliosa che si conclude con un vivace levare, come se stesse tentando l’ascoltatore con ancor maggior incanto, quasi si trovasse per caso dietro l’angolo. Il brano è interessante e l’esecuzione molto chiara sotto un punto di vista narrativo e formale.

Procedendo cronologicamente a ritroso arriviamo al 1925, anno di composizione del Concerto per flauto e orchestra di Carl Nielsen. A condividere con Dausgaard il palcoscenico per questo concerto, la moglie flautista Alissa Rossius. Il Concerto per flauto e orchestra ha uno stretto rapporto con l’Italia essendo stato iniziato a Monaco di Baviera, ma poi portato avanti prima a San Gimignano, dove la figlia e il genero del compositore passavano le vacanze estive ed infine a Firenze. Lo stile improvvisativo della pagina, riscontrabile anche nel procedere progressivo di tonalità inconsuete, è forse l’aspetto più convincente dell’esecuzione.

La Rossius non ci ha impressionato per presenza e qualità di suono, spesso non proprio a fuoco, piuttosto per libertà esecutiva e per l’intesa, che già ci saremmo aspettati sulla carta, con Dausgaard. Interessanti e ben concertati i momenti dialogici del flauto con altri strumenti dell’orchestra come i timpani, il trombone, il clarinetto e il fagotto.

Dopo un breve intervallo l’orchestra si accorda per la Quinta sinfonia di Čaijkovskij. Anche la Quinta, come fu per la Quarta e come sarà per la Sesta. è posta sotto il segno del fato, il cui motto-tema percorre l’intera sinfonia comparendo e scomparendo in ogni singolo movimento.

L’approccio di Dausgaard a questa sinfonia è piuttosto aggressivo soprattutto dal punto di vista sonoro, non altrettanto da quello musicale: la lettura non ha quella affilatezza e asciuttezza che ci aspetteremmo con il suono aspro e dritto che il direttore danese ha richiesto all’orchestra. La compattezza della sinfonia nei delicati e numerosi cambi di tempo spesso purtroppo viene meno con alcuni scollamenti tra le sezioni in particolar modo nel secondo e nel quarto movimento. Gli ottoni nello specifico non brillano per insieme e intonazione. La risposta del pubblico è ugualmente entusiasta per una pagina del repertorio sicuramente tra le più amate e per una esecuzione che al netto delle osservazioni è comunque coinvolgente.

Luca Di Giulio
(13 febbraio 2024)

La locandina

Direttore Thomas Dausgaard
Flauto Alissa Rossius
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Programma:
Bent Sørensen
Enchantress (Prima italiana)
Carl Nielsen
Concerto Per Flauto E Orchestra
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Sinfonia N. 5 In Mi Minore, Op. 64

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