Comprare un disco per aiutare l’Afghanistan

L’etichetta Novantiqua è un progetto veramente unico nel suo genere. In primo luogo perché è la prima casa discografica al mondo in cui non esiste un costo fisso per acquistare un disco, ma è l’acquirente a decidere quanto pagare per il disco, dopo averlo ricevuto a casa. Ma a questa politica di prezzi atipica, si è aggiunto ora un altro progetto, ancora più essenziale.

“A burning violin” è una nuova missione di Novantiqua. Partendo dalla foto di un violino, dato alle fiamme di fronte agli occhi della sua proprietaria diciassettenne, Novantiqua ha deciso di non rimanere con le mani in mano. Lo sappiamo, l’abbiamo letto su tutti i giornali, l’abbiamo visto ai telegiornali, abbiamo intravisto decine di post che ne parlavano. Dopo l’insediamento del regime talebano in Afghanistan, tutte le forme d’arte e in particolare la musica e la danza sono state severamente proibite. Gli strumenti vengono distrutti e dati alle fiamme, chi trasgredisce viene punito e a volte giustiziato, studiare musica anche per piacere è un’onta e persino ascoltarla in macchina alla radio è stato messo fuori legge. Ci sono stati diversi progetti che, in numerose parti del mondo, hanno cercato di fare qualcosa per i musicisti afghani. Novantiqua si appoggia ad un network di musicisti che lavora proprio per offrire ai giovani la possibilità di studiare in Europa.

Non basta prendere un aereo e partire: con il regime, i canali ufficiali delle ambasciate sono stati chiusi e ottenere un visto per recarsi in Europa è impossibile dall’Afghanistan. L’unica possibilità è fare richiesta di visti per lo studio, con programmi specifici come @Ergo, in Emilia Romagna, che offre borse di studio per gli studenti afghani e sta ora cercando di ottenere i visti per alcuni giovanissimi studenti di musica, così che possano studiare presso l’ISSM Vecchi-Tonelli di Modena, fuggendo dal loro paese e dalla sua situazione attuale.

Il progetto è bello ed essenziale e contribuire è facilissimo: basta acquistare un CD. Tutti i proventi derivati da ogni disco venduto dal sito di Novantiqua andranno a pagare le spese necessarie per fare richiesta di un visto e, banalmente, pagare il viaggio. Questo significa che, potendo decidere quanto si vuole pagare un disco grazie al sistema di Novantiqua, si può tenere in considerazione anche dove andranno quei fondi.

Ovviamente è possibile anche solo donare, senza acquistare un disco, ma il catalogo dell’etichetta è molto interessante e vede un gran numero di prime incisioni di autori sei- settecenteschi (tra cui una meravigliosa prima incisione del dramma sacro San Guglielmo, Duca d’Aquitania che consiglio caldamente, anche per il nutrito libretto).

Ogni informazione aggiuntiva su www.novantiqua.net, mentre per donare è possibile:

  • Fare un bonifico all’Associazione di Promozione Sociale MAR

Iban: IT52 N076 0103 2000 0007 2013 790

BVIC/SWIFT BPPIITRRXXX, causale “Afghanistan project”

Non è che una goccia nell’oceano di ciò che ci sarebbe da fare per uno dei più grandi disastri umanitari della storia recente, ma almeno è una goccia, è un modo per aiutare concretamente qualcuno, per non stare immobili chiedendosi cosa possiamo fare noi di fronte a tanta violenza. Anche quando la notizia smette di occupare le prime pagine e noi di pensare a ciò che in questo stesso istante sta succedendo in Afghanistan.

Alessandro Tommasi

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