Firenze: i Musici del Gran Principe celebrano Lully

Trecentonovanta anni fa nasceva a Firenze Giovan Battista Lulli, che, però, ottenne fama imperitura trasferendosi a lavorare in Francia, alla corte del Re Sole e divenendo, oltre che cittadino francese, Jean Baptiste Lully. Firenze lo celebra in più modi molto importanti. Da un lato con la Giornata di Studi Internazionale “Les deux Baptiste: Molière-Lulli/Lully” organizzata dall’Università degli Studi di Firenze e Istituto Francese di Firenze, tenutasi a Palazzo Lenzi il 29 novembre scorso, dall’altro con un concerto, che ha avuto luogo nella Basilica della SS. Annunziata sabato 10 dicembre, eseguito dai Musici del Gran Principe, compagine molto interessante, che suona su copie di strumenti seicenteschi. Fondatore e anima dell’ensemble è il giovane toscano (si è formato fra Pisa e Firenze) Samuele Lastrucci, che nel 2017 volle dare vita a un gruppo composto da specialisti del repertorio, del gusto e del patrimonio barocco con l’obiettivo di ridare luce alla grande musica – sacra e profana – dell’epoca di Cosimo III e Gian Gastone. Un po’ perché è specializzato in prassi e concertazione barocca presso la Scuola di Musica di Fiesole e poi perfezionato nel repertorio barocco francese al Centre de Musique Baroque de Versailles, un po’ perché allievo e ora collaboratore di Federico Maria Sardelli (la notorietà del quale come esperto di musica barocca è acclarata),

Lastrucci ha potuto portare a Firenze, nella sua compagine, gli specialisti di Versailles. Così il concerto dedicato a Lully del 10 scorso ha consentito al pubblico di apprezzarli, insieme ai cantanti, tutti molto bravi, sebbene le voci maschili del “Petit Choeur” non abbiano convinto al cento per cento, soprattutto l’Haute-contre Belkheiri e il Taille Marco Angioloni, un po’ meglio il Basse, Samy Timin. Molto bravi gli strumentisti e anche Lastrucci nella sua concertazione dei due brani in programma. Il primo, Jesu dulcis memoria fu composto nell’agosto 2019 da Federico Maria Sardelli in dedica a Samuela Lastrucci stesso, ormai suo assistente, ed è scritto nell’idioma musicale prediletto dal dedicatario: quello francese appunto. Ecco allora questo inno su basso di ciaccona alla maniera francese “pour 2 Violons et 2 Dessus, avec la Basse Continüe. Composto per il diletto del mio Allievo & Ipostasi Samuele Lastrucci Firenze, il 1. e 7 Agosto 2019” che ieri sera ha avuto la sua prima esecuzione fiorentina, di ottima qualità, grazie anche alle voci dei due Dessus, Fanny Valentin (primo) e Carla Chevillard (secondo). A seguire un brano di Lully, Jubilate Deo LWV 77/16. Motet de la Paix che ha visto impegnati tutti i musicisti, i cantanti e un piccolo coro, ben guidati da Lastrucci, con un risultato motlo apprezzato dal pubblico e che rende onore a Lully.

Ma Lastrucci e Sardelli non si sono fermati all’omaggio scientifico (alla Giornata di Studi del 29 hanno partecipato entrambi come relatori) e poi concertistico al grande musicista francese, come ha ricordato anche Mirco Rufilli (Consigliere del Comune di Firenze delegato per la valorizzazione della fiorentinità): hanno dato vita a un Istituto a lui dedicato, l’Istituto “Gian Battista Lulli”, appunto, che – oltre che avere avuto l’impegno dell’ Amministrazione Comunale ad una sede in un ambiente all’interno del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino – vuole valorizzare la gran copia della produzione di colui per il quale i due utilizzano il nome all’italiana. Il perché lo spiega proprio Federico Maria Sardelli: “Gian Battista Lulli lo chiamo col nome italiano e non per un fatto di campanilismo o nazionalismo, ma perché Lulli ha vissuto i primi 14 anni della sua vita a Firenze e Firenze, e l’Italia in generale, si è dimenticata di questo suo figlio. In Francia viene eseguito stabilmente, il Paese dove del resto ha trovato la sua fortuna e ha creato la musica francese barocca; la Francia, almeno fino alla rivoluzione è stata impregnata dalla sua impronta fortissima, quindi è giusto che i francesi lo considerino un loro figlio e che lo celebrino. Ma anche noi italiani dobbiamo ricordarci di questo gigante. Altrimenti abbiamo un buco. Noi abbiamo Monteverdi nella prima metà del 600 e nella seconda metà c’è questo portento che è stato Gian Battista Lulli. Quindi Lulli torna a Firenze, torna in Italia, torna in Patria”.

Complimenti dunque ai Musici del Gran Principe e Samuele Lastrucci per la serata musicale e in bocca al lupo al neonato Istituto Lulli.

Donatella Righini
(10 dicembre 2022)

La locandina

Direttore Samuele Lastrucci
Ensemble I Musici del Gran Principe
Programma:
Federico Maria Sardelli
Jesu Dulcis Memoria, Petit motet
Jean-Baptiste Lully
Jubilate Deo lwv 77/16
Motet de la Paix

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