Firenze: il felice debutto fiorentino di Ming Chung

Trasmette empatia positiva fin dal suo ingresso sul palcoscenico, il giovane direttore Ming Chung, che ha debuttato a Firenze alla guida di Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino il 23 e 24 febbraio.

Il programma scelto è molto particolare: Rapsodia op. 53 per contralto, coro maschile e orchestra (su testo di Johann Wolfgang von Goethe da Viaggio invernale nello Harz) e Gesang der Parzen  op. 89 (Canto delle Parche) per coro e orchestra su testo di Johann Wolfgang von Goethe da Ifigenia in Tauride di Brahms e la Sinfonia n. 3 in la minore op. 56, Scozzese di Mendelssohn-Bartholdy.

Chung lo restituisce ottimamante, con gesto chiaro e pulito, gestendo e valorizzando le compagini del Teatro del Maggio come se non fosse al suo debutto con loro.

Certo, con un’orchestra e un coro (sempre ottimamente diretto da Lorenzo Fratini) di questo calibro un giovane è avvantaggiato. Ma Chung è anche lui proprio bravo e i brani di Brahms della prima parte – per lui nuovi, come aveva dichiarato prima del concerto – li trasmette al pubblico esaltandone la scrittura sobria, nitida, il tono fosco e solenne che vede prevalere gli strumenti dal suono grave per preparare l’ingresso della voce solista. Ed ecco un’altro talento giovane che si mette in mostra nella Rapsodia :  il contralto Danbi Lee, coreana anche lei come Chung, attualmente membro dell’Accademia del Maggio, ma certo ormai lanciata verso una brillante carriera, data la duttilità e maturità vocale, con cui trasmette l’atmosfera goethiana-brahmsiana di disperazione dell’uomo, per poi distendersi nella parte conclusiva, insieme alle voci maschili del coro, in cui la musica restituisce il messaggio di speranza del testo di Goethe.

Bravo, Chung, a far percepire il contrasto di scrittura che Brahms tratteggia anche nel Canto delle Parche (anche questo su testo di Goethe e, palesemente, in linea con un notevole pessimismo già per il titolo): un’apertura orchestrale dai colori cupi per urlare la disperazione dell’umanità, che pian piano si stempera, quasi per far sentire che ci può essere una consolazione per l’uomo anche se gli dei ignorano la sua sofferenza. Questa consolazione è la musica.

Da Brahms a Mendelssohn-Bartholdy, atmosfera più brillante, vivace, con la Scozzese che descrive spirito ed emozioni suscitate dalle visioni paesaggistiche e dagli abitanti sull’autore, brano ben noto e amato dal giovane Chung e che ha suggellato un concerto molto apprezzato dal pubblico, che ha continuato a lungo ad applaudire il giovane maestro coreano, rendendo il suo “battesimo” fiorentino davvero una festa.
Donatella Righini
(23 febbraio 2024)

La locandina

Direttore Ming Chung
Contralto Danbi Lee
Orchestra e coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del coro Lorenzo Fratini
Programma:
Johannes Brahms
Rapsodia op. 53 per contralto, coro maschile e orchestra
Gesang der Parzen op. 89
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Sinfonia n. 3 in la minore op. 56, Scozzese

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