Il libro: Marco Jacoviello, Al calar della notte

Un’analisi tutt’altro che scontata quella compiuta dallo storico ed estetologo Marco Jacoviello nel suo “Al Calar della notte – Luce e tenebre nel teatro di Mozart” uscito lo scorso anno per la LIM (pp. XVIII+283).

Jacoviello ripensa in chiave finemente estetica oltre che musicologica il rapporto tra due spetti asolo apparentemente dicotomici nel teatro in musica di Mozart.

Nel susseguirsi dei capitoli, organizzati per macroargomenti, l’analisi procede come se si trattasse di una rappresentazione teatrale, fornendo così al lettore un approccio immediato all’analisi esposta, il tutto con una prosa rigorosa ma al contempo aliena dagli accademismi che potrebbero allontanare il lettore meno esperto, anche quando l’a.

In un’ottica tutta nietzschiana la luce e le tenebre presenti nelle opere di Mozart risultano – in una visione del tutto condivisibile – non contrapposte ma complementari, due aspetti di una realtà unica nella quale i due elementi convivono.

Certo è che soprattutto nella trilogia dapontiana sia la notte, con tutto il suo carico di sensualità a sedurre il giorno, che tuttavia a sua volta dispiega una solarità liberatrice.

Qui il lavoro di Jacoviello è a sua volta seducente procedendo a tratti per pennellate che lasciano intuire prima ancora di rivelare.

Assai interessante la prima parte riguardante i lavori del Mozart-énfant prodige in cui la componente estetica metastasiana, per quanto attiene ai libretti, è presente nei suoi stilemi ma contemporaneamente ripensata.

Una lettura densa e un volume che in seguito rimane anche come preziosa consultazione.

Alessandro Cammarano

Marco Jacoviello
Al Calar della notte
Luce e tenebre nel teatro di Mozart
LIM – Tascabili
pp. XVIII+283
2021

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