L’Accademia Musicale Chigiana e F.A.C.E.

A Siena, grazie all’Accademia Chigiana, nei giorni conclusivi del mese di luglio è accaduto qualcosa di nuovo: una due giorni di eventi pubblici e riservati agli operatori di settore dedicata al F.A.C.E. – Festival Alliance for Contemporary music in Europe, un nuovo network indipendente musicale europeo che unisce più di 30 festivals, oltre ad artisti ed ideatori.

Primo risultato concreto ed udibile di questa collaborazione internazionale è il progetto collettivo di composizione Cadavre exquis (Cadavere squisito) che riprende a quasi un secolo di distanza il gioco letterario surrealista di far comporre una frase da più persone ognuna delle quali ignare del contributo altrui. Accade così che cinque compositori, ai quali se ne aggiungeranno altri, hanno iniziato a comporre 2 minuti di musica per quartetto d’archi a partire da due misure conclusive del primo dei 3 pezzi per quartetto d’archi di Igor Stravinskij e continuando. Ogni compositore ha avuto come riferimento le due battute conclusive del brano precedente fino a formare una suite in continuo sviluppo, che in ogni prossima esecuzione vedrà l’aggiungersi di un compositore con i suoi due minuti di musica in prima esecuzione assoluta. Un brano in continua evoluzione che cambierà ottica e architettura ogni qualvolta un nuovo compositore apporterà il suo contributo. Nel concerto del 29 luglio è avvenuta questa prima mondiale proprio come secondo brano dopo il primo dei 3 pezzi per quartetto d’archi di Stravinskij. Affidato agli archi del Quartetto Nous e a questi cinque giovani compositori Apolline Jesupret, belga del 1995 (su commissione di ARS MUSICA – Festival de Musique Contemporaine di Bruxelles), Michele Foresi, italiano di Macerata nato nel 1988 (su commissione di IMPULS – Festival für Neue Musik Sachsen-Anhalt), Daria Scia napoletana classe 1986 (su commissione del Chigiana International Festival & Summer Academy Siena), Stéphane Bozec di Neuilly-sur-Seine nato nel 1965 (su commissione del Festival Musiques démesurées Clermont-Ferrand) ed infine Ayumi Nabata di Osaka del 1988 (su commissione di ARS MUSICA – Festival de Musique Contemporaine Bruxelles) questo segna proprio a Siena il primo progetto condiviso di questa cooperazione internazionale che è F.A.C.E.. Ad alternarsi nella medesima sera sul palco della Chiesa di Sant’Agostino oltre al Quartetto Nous c’è il Chigiana Keyboard Ensemble con un brano di Adriano Guarnieri intitolato Ostinato 6 per tre pianoforti e live electronics che fa parte di una serie di brani dedicata a questo stile compositivo. L’ostinazione di una nota ribattuta, come spiega nelle note di sala lo stesso Guarnieri, con il passare dei minuti muove verso l’acuto con una chiara intensificazione ed ostinazione. Ai pianoforti: Monica Cattarossi, Pierluigi Di Tella e Monaldo Braconi.

Altro risultato pratico ed operativo di F.A.C.E sono i due brani successivi di Sarah Wéry e Gilles Gobert. La genesi dei brani è la seguente: il Chigiana International Festival vuole commissionare due lavori e si rivolge a F.A.C.E. per avere la segnalazione di due compositori a cui affidare queste commissioni. Ecco che si fanno avanti IMPULS – Festival für Neue Musik Sachsen-Anhalt con la segnalazione di Sarah Wéry e ARS MUSICA di Bruxelles con il nome di Gilles Gobert. Ecco quindi in prima esecuzione assoluta “Tendresse: Ne pas tomber” (Tenerezza: non cadere) per quartetto d’archi e live electronics della Wéry e “Piece for piano and electronics” di Gobert. Simil processo avviene anche per il brano di Rafaele Andrade, compositrice e musicista brasiliana, che su segnalazione di IMPULS MUZIEKWEEK di Utrecht presenta un suo brano del 2020 in prima esecuzione italiana dal titolo “Idalina”. Si tratta probabilmente della pagina più suggestiva di tutto questo F.A.C.E. concert; Idalina viene così spiegata al pubblico dalla stessa compositrice ed esecutrice: “Idalina  è  un  colpo  di  berimbau (uno strumento a corda percossa importato in Brasile dall’Africa con la tratta degli schiavi)  impiegato  nelle  danze  degli  schiavi brasiliani, che utilizzavano come addestramento a sfuggire al bastone dei propri padroni durante il regime colonialista. Quest’opera  è  formata  da  tre  elementi  tra  loro  collegati:  il  coltello,  il  ritmo Idalina e il colore e la sonorità del berimbau. Il brano è pubblicato nell’album UN-BOW, in cui ho cercato di rielaborare  per knurl, violoncello riprogrammabile, colpi d’arco di strumenti provenienti da tutto il mondo.” Il knurl, un violoncello programmabile, è anch’esso creazione della musicista brasiliana.  A conclusione della serata un brano di Salvatore Sciarrino, docente del corso di composizione in Chigiana, in prima esecuzione italiana per quattro pianoforti ed elettronica: “La navigazione notturna”.

Dopo il concerto la due giorni F.A.C.E. prosegue con una serie di incontri tra le sale dell’Accademia Chigiana. Un meeting operativo mostra bene tutta l’attività di coordinamento e quella creativa di questa alleanza musicale, affrontando contingenze ma anche cercando di dare una direzione per i prossimi anni. Aspetto molto interessante è come F.A.C.E. sia aperta a chiunque voglia collaborare per un brano, un progetto di musica contemporanea come hanno già fatto alcune realtà. A seguire una tavola rotonda con Salvatore Sciarrino e i suoi allievi del corso di composizione. Nel pomeriggio l’incontro con due degli ensembles di riferimento della Chigiana: il Tabula Rasa Chigiana-Siena Jazz Ensemble con il suo direttore Stefano Battaglia e il Chigiana Percussion Ensemble e il suo direttore Antonio Caggiano. A conclusione della due giorni il concerto finale del corso di composizione di Salvatore Sciarrino con la partecipazione del Quartetto Prometeo, del flautista Matteo Cesari e del clarinettista Paolo Ravaglia che sono i sei musicisti costantemente affiancati agli allievi per tutta la durata del corso: un ottimo modo per F.A.C.E. per guardare verso il proprio futuro, verso i compositori di domani e verso le nuove strade che prenderà la musica contemporanea in Europa.

Luca Di Giulio