Luca Scarlini e l’arte della narrazione

Scrittore, narratore, autore teatrale, docente: Luca Scarlini sarà potagonista il prossimo 20 luglio – nell’ambito di Operaestate 2021 – al Giardino del Teatro Accademico Castelfranco Veneto “LES ADIEUX Pietro Pagello da Castelfranco e Georges Sand”, dedicato ad una figura dimenticata del Romanticismo che “rubò” George Sand ad Alfred de Musset. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

  • Lo storytelling esiste da quando esiste un focolare intorno al quale riunirsi. Come si è evoluto in tempi moderni?

La necessità del narrare è presso tutti i popoli e in ogni civiltà, ogni epoca aggiunge elementi a questo atto primario. In tempo digitale il racconto mischia immagine e parola, araldica della rappresentazione e evocazione fonica. Le storie, dicono gli sceneggiatori di Hollywood, sono poche, in numero limitato, e continuiamo a combinarle e ricombinarle secondo necessità e giochi sempre cangianti.

  • È più difficile scrivere o raccontare? E quanto c’è di improvvisazione, intesa nella sua accezione più alta, nel raccontare?

Tutte e due le cose hanno una difficoltà diversa, l’improvvisazione verbale da parte mia è totale, nella scia degli improvvisatori del ‘700 europeo, tessendo in una forma di parole i materiali di studio.

  • Raccontare è un’arte nobile; il ritmo lo detta il pubblico o il narratore?

Entrambi, il narratore indirizza il percorso, lavorando di allusioni (è il mio caso) o di concretezza, il pubblico reagisce con il bene più prezioso che l’agtto del narrare possa concepire, ossia quello del silenzio, dell’attenzione nei confronti della presenza delle parole.

  • Da dove nasce il tuo legame con Operaestate?

Da un incrocio, molti anni fa, insieme alla Scuola Holden per una soirèe su Caterina di Russia, dove Laura Curino interpretava con me, l’intervista impossibile di Maria Luisa Spaziani a Caterina di Russia.

  • Che cosa vedremo e soprattutto ascolteremo il prossimo 20 luglio?

Una storia su una figura romantica di Castelfranco, celebre un tempo, poi dimenticata, Pietro Pagello, che fu compagno di George Sand, rubandola a Alfred De Musset, sullo sfondo di esagitate giornate veneziane. Un episodio che tutti i protagonisti della vicenda hanno narrato in una serie di libri celebri (Le confessioni di un figlio del secolo, Lei e lui, senza scordare la mordace aggiunta Lui e lei di Paul De Musset). Una narrazione di vite da romanzo, e di romanzi di una vita, su musiche, eseguite da Alberto Mesirca, di Chopin: Preludio op. 28 n.4 (tr. Tarrega), Chopin preludio 7 (tr. Tarrega), Tarrega: Due Preludi: Endecha – Oremus, Offenbach: Chanson de Fortunio (tr. Mesirca), Tosti-Bussotti: Ninon (tr. Mesirca), Sor: Fantasia op. 21 “Les Adieux”, Sor: Etude en mi mineur, Regondi: Introduzione e Capriccio op. 21.

Alessandro Cammarano

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