Lucerna: Trifonov è stella in residenza

È il trentaduenne russo Daniil Trifonov il talento musicale che il Festival di Lucerna ha scelto quest’anno come artista “etoile”, portandolo sul palcoscenico del KKL in diversi programmi declinati attorno al pianoforte: in recital solistico, come camerista e nel concerto con l’orchestra. Che si trovi a padroneggiare da solo l’uditorio o a condividere la scena con altri, Trifonov ha tutta l’esperienza per sentirsi comunque a proprio agio e, ora in prima fila ora nelle retrovie, per curare sempre al meglio la voce del pianoforte, che sia stella o firmamento. Nel primo concerto della sua residenza artistica svizzera (18.08) abbiamo ascoltato due quintetti con archi monumentali – la Trota di Schubert e l’op. 34 di Brahms – mentre nel secondo concerto (20.08) è stato presentato un programma solistico composito da Mozart a Skrjabin che giocava sul significato della fantasia come attività creatrice e come genere musicale. Prendendo spunto dalle parole del poeta spagnolo Juan Ramon Jiménez riportate sul programma di sala: «La fantasia può equivalere al Paradiso – tema, quest’ultimo, dell’edizione 2023 del festival svizzero – e se la fantasia finisce è ancora meglio, perché il Paradiso per sempre potrebbe essere estremamente noioso».

Avevamo scoperto Daniil Trifonov nel 2010, in una delle sue prime esibizioni italiane dopo l’avventura del Concorso Chopin di Varsavia dove aveva conquistato il Terzo premio, un riconoscimento speciale per la migliore esecuzione delle Mazurke e una nuova fama. Diciannove anni, pelle diafana, sguardo sfuggente, già allora aveva colpito per quell’aura di sospensione eterea ed immobile che riusciva a creare là dove la musica volge all’intimità. Oggi la sua carriera ha fatto passi da gigante, il suo talento si è evoluto e così la sua curiosità nello sperimentare luoghi e dialoghi diversi, dalla liederistica con Matthias Goerne agli immensi concerti di Rachmaninov (superlativa l’incisione con la Philadelphia Orchestra e Yannick Nézet-Séguin per Deutsche Grammophon), dal duo pianistico con Sergei Babayan ed altri famosi partner a recital sempre nuovi e non scontati.

A Lucerna mostra sempre una carnagione trasparente ed un’espressione controllata, ma l’atteggiamento è totalmente diverso, maturo e profondo, quasi un santone – nell’espressione come nell’aspetto – che predilige ancora una volta il lato meditativo della musica, dilatando tempi e sospendendo sonorità. Così accade in “Le Gibet” nel Gaspard de la nuit di Ravel, nella Quinta Sonata di Skrjabin (autore che gli calza a pennello) e nel terzo movimento della Fantasia schumanniana, così ancora nel bis bachiano con la Cantata BWV 147 “Jesus bleibet meine Freude”. Orizzonti lunghissimi di piani filati, un’immobilità che è contemplazione, una ricerca di voci sotterranee appena sfiorate. La seconda sorpresa che ci riserva Trifonov si rivela in Schumann e in quelle pagine dell’album di Tschaikovsky che tanto ricalcano la scrittura che il compositore tedesco dedica all’infanzia. Qui fiorisce la cantabilità rotonda della linea melodica, una spigliatezza degli staccati, quella complessità dell’eloquio tipici dell’autore, dall’animo trionfale di Florestano ai sussurri di Eusebio. Il pianista russo domina gli stilemi e la retorica di Schumann, dipingendo con arte il suo mondo fantastico e questo non fa che accrescere l’attesa per la sua terza ed ultima esibizione a Lucerna (in calendario proprio oggi 23.08) dove suonerà il Concerto il la minore op. 54 di Robert Schumann assieme alla Mahler Chamber Orchestra per la direzione di Daniel Harding, cominciando un lungo tour europeo che lo porterà anche in Italia il 24 agosto per l’inaugurazione a Merano del Südtirol Festival (meranofestival.com).

Anche la prova cameristica di Daniil Trifonov è stata di alte vette, raggiunte altresì grazie alla presenza dei solisti dell’Orchestra del Festival di Lucerna, tutti artisti di eccezionale bravura come – per nominare solamente quelli con la storia più lunga – Wolfram Christ alla viola e Clemens Hagen al violoncello. Un Forellenquintett di assoluta perfezione, espressione lampante della Gemütlichkeit tedesca, ossia quella calda intimità cordiale che un ristretto circolo di amici sinceri può donarti anche solo con muta presenza. Quel sentimento che Schubert conosceva bene, poiché unico sostegno che riscaldava la sua esistenza fatta di insicurezze emotive e ristrettezze economiche. I tempi scorrono veloci e leggeri, gli archi si fondono in un timbro unico mentre il pianoforte gode di una sensata assenza: tutto rifulge in una perfetta quiete bucolica in cui i ricercati momenti di agitazione, nel quarto e nel quinto movimento, più che un cambio di registro assomigliano ad una improvvisa folata di vento che scompiglia momentaneamente i ricci del nostro Schwammerl (funghetto), come gli amici chiamavano Schubert, nulla di più. La chiave di lettura per l’opera di Brahms vira invece verso il crepuscolare; non una passionalità voluttuosa, così facile eppure sempre gradita per queste pagine romantiche assai conosciute ed amate, bensì una visione che si spinge più avanti nel tempo, dove gli accordi non si allungano lascivi nelle pause, i forti non avvolgono sensuali, i tempi non si accavallano nella concitazione. I finali sono asciutti, i crescendo sono energici ma non lussuriosi, più che deriva c’è controllo. Questa nuova visione, così diversa rispetto ad una prassi esecutiva consolidata, valorizza in verità l’ultimo movimento del quintetto, dove appare come una chiave di volta che regala una nuova suggestione per un brano molto amato dal pubblico e spesso eseguito nelle sale da concerto.

Monique Cìola
(18 e 20 agosto 2023)

La locandina

Pianoforte Daniil Trifonov
Solisti dell’Orchestra del Festival di Lucerna 
Programma:
18 agosto 2023
Franz Schubert
Forellenquintett, Quintetto in la maggiore per pianoforte, violino, viola, violoncello e contrabbasso, D 667
Johannes Brahms
Quintetto con pianoforte in fa minore, Op. 34
20 agosto 2023
Pianoforte Daniil Trifonov,
Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Children’s Album, Op. 39
Robert Schumann
Fantasia in Do maggiore, Op. 17
Wolfgang Amadeus Mozart
Fantasia in do minore, K 475
Maurice Ravel
Gaspard de la nuit
Alexander Skryiabin
Piano Sonata No. 5, Op. 53

0 0 voti
Vota l'articolo
Iscriviti
Notificami

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti