Madrid: Recitar cantando 2.0

Un oratorio barocco di grande consistenza, con lo stile innegabile che questo periodo artistico rappresenta. Il Barocco ha una propria identità e i brani e le opere che ne portano il sigillo sono dotati di una cadenza e, soprattutto, di un peso innegabile. Questo sottile dialogo tra corpo e anima fu composto dal romano Emilio de’ Cavalieri e rappresentato per la prima volta nel 1600. Oggi arriva sul palco del Real ad opera del regista Lionel Meunier, in un’unica rappresentazione in cui personaggi come Prudenza, La Coscienza, il Tempo, l’Intelletto, il Mondo, la Vita mondana o l’Angelo Custode, sembrano attestare, e mai meglio detto, la necessità per noi di rinunciare ai piaceri materiali della vita e abbracciare la redenzione e così salvare le nostre anime.

Tre atti e un prologo in quella che è tra le prime testimonianze dell’opera, in questa produzione ha un ritmo piuttosto lento, che a volte mette addirittura a disagio lo spettatore, soprattutto nel modo in cui sono pianificate le pause tra un atto e l’altro; un’altra, in cui la scena continua con il sipario aperto e in cui il pubblico è testimone di tutto. Pubblico che in un paio di occasioni ha abbandonato la sala prima della fine dello spettacolo. E il dispositivo scenico a più livelli permette all’Orchestra di essere sempre sul palco. A proposito, preceduto dall’arpa come punto focale. Ha permesso anche all’ensemble vocale di brillare con entrate ed uscite molto appropriate, ma negli assoli o nelle partecipazioni più individuali, non permette di brillare. Senza altri elementi scenografici se non un grande schermo video sullo sfondo, sul quale durante tutta la performance viene proiettato un video dal concept un po’ particolare e sicuramente difficile da definire. A volte ci sono lampi di grande forza visiva con elementi molto suggestivi e, per la maggior parte, immagini non del tutto piacevoli. Anche con tagli e modifiche alla “storia” che non sembrano avere contesto.

Ma, come è tipico del Barocco, la musica è semplicemente meravigliosa. Il Barocco è una musica dotata di una caratteristica forte e sonora che tutto circonda, e che è di per sé un testo che si racconta, è la storia, ciò che viene riprodotto in ciascuno degli archi, degli ottoni e dei fiati dell’Orchestra, è il vero discussione. E in questo caso l’Orchestra è meravigliosamente accompagnata o forse inutile dirlo, integrata dal gruppo corale Vox Luminis con i suoi soprani, contralto, tenori e bassi che sono senza dubbio il meglio della performance. Fondato nel 2004 da Lionel Meunier, questo gruppo, dall’organico e dalle dimensioni variabili, “copre un repertorio che comprende principalmente musica inglese, italiana e tedesca del XVII e dell’inizio del XVIII secolo”. La sua esecuzione, oltre ad essere impeccabile, ha una presenza enigmatica sulla scena ed è senza dubbio un grande piacere.

Praticamente brillante è stato il lavoro del controtenore Jan Kullman che interpreta “Il Piacere”, e davvero eccezionale quello dei tenori Massimo Lombardi, “Il Consiglio e il Mondo” e Raffaele Giordani che rappresenta “Il Corpo e il Tempo”.

La dicotomia che l’uomo instaura nella sua mente su cosa è bene e cosa non lo è. Ciò che è corretto e ciò che non lo è, ti accompagnerà sempre. Le società si sono evolute, ci sono molti concetti che sono cambiati e/o trascesi, ma, anche quando i valori verranno sostituiti l’uno con l’altro, ci sarà sempre quella stima del nostro ruolo nella vita. E sì, allontanarsi logicamente dalla dissolutezza mondana dei cosiddetti piaceri peccaminosi, per abbracciare i codici di fede, ad esempio, amplificherà senza dubbio le coscienze. Tuttavia, le polarità esistono ed esisteranno per sempre. Affermare che l’uomo è cattivo per natura sarà sempre discutibile, forse lo diventerà strada facendo, ma quasi sicuramente il perdono, la gratitudine e la fede in quel qualcosa o in quel tutto saranno sempre un modo utopico di trascendere. Se impariamo a percorrere le nostre strade, forse troveremo molto più di noi stessi, forse troveremo il perfetto equilibrio (se esiste) tra Corpo e Anima.

Ricardo Ladrón de Guevara
(27 gennaio 2024)

Originale spagnolo

El Barroco define la relación entre alma y cuerpo con una sola palabra: MÚSICA

Un Oratorio barroco de gran consistencia. Con el innegable estilo que este período artístico supone. El Barroco tiene una identidad propia y las piezas y obras que tienen su sello, están dotadas de una cadencia y sobre todo de un peso innegable. Este sutil diálogo entre cuerpo y alma, fue compuesto por el romano Emilio de’ Cavalieri y estrenado en el 1600. Hoy sube a las tablas del Real de la mano de su director Lionel Meunier, en una única función en la que personajes como la Prudencia, la Conciencia, el Tiempo, el Intelecto, el Mundo, la Vida mundana o el Ángel de la guarda, comparecen para dar fe, y nunca mejor dicho, de la necesidad de que renunciemos a los placeres materiales de la vida y abracemos la redención y así salvemos nuestras almas.

Tres actos y un prólogo del que según los expertos es el primer oratorio de todos, en este montaje tiene un ritmo más bien lento, que en ocasiones llega incluso a incomodar al espectador, sobre todo en la forma en la que están planteadas las pausas entre un acto y otro, en las que la escena continúa a telón abierto y en el que el público es testigo de todo. Público que en un par de ocasiones abandonaba la sala antes de que termine la obra. Y es que el dispositivo escénico con varios niveles, permite que la Orquesta esté todo el tiempo sobre el escenario. Por cierto, precedida por el Arpa como punto focal. También ha permitido el lucimiento del ensamble vocal con entradas y salidas muy apropiadas, pero que en los solos o participaciones más individuales, no permite el lucimiento. Sin más elementos escenográficos que una amplia pantalla de video de fondo, en el que se proyecta un video durante toda la función con un concepto un poco particular y ciertamente complicado de definir. A ratos hay destellos de una gran fuerza visual con elementos muy llamativos, y en buena parte, imágenes que resultan poco agradables del todo. Incluso con cortes y cambios de “historia” que no parecen tener contexto.

Pero, como es lo propio del Barroco, la música es simplemente maravillosa. La Barroca es una música dotada de una fuerte y rotunda característica que todo lo envuelve, y que es en sí un texto que se va narrando, ella es la historia, lo que se reproduce en cada una de las cuerdas, metales y vientos de la Orquesta, es el verdadero argumento. Y en este caso la Orquesta está maravillosamente acompañada o quizá huelga decir, integrada con la agrupación coral Vox Luminis con sus sopranos, altos, tenores y bajos que son sin lugar a dudas, lo mejor de la representación. Fundada en 2004 por Lionel Meunier, esta agrupación que posee plantilla y dimensiones variables, “cubre un repertorio que comprende principalmente música inglesa, italiana y alemana del siglo XVII y principios del XVIII”. Su ejecución aparte de ser impecable, tiene una enigmática presencia en el escenario y constituye sin duda un gran deleite.

Prácticamente brillante ha sido el trabajo del contratenor Jan Kullman que interpreta a “El Placer”, y muy destacada el de los tenores Massimo Lombardi, “El Consejo y El Mundo” y Raffaele Giordani que representa “El Cuerpo y El Tiempo”

La dicotomía que establece el hombre en su mente sobre lo que está bien y lo que no. Lo que es correcto y lo que no lo está, le acompañará siempre. Las sociedades han evolucionado, hay muchos conceptos que han cambiado y/o trascendido, pero, aun cuando los valores sean sustituidos unos por otros, siempre existirá esa estimación acerca de nuestro papel en la vida. Y si, lógicamente alejarse del mundanal desenfreno de los placeres llamados pecaminosos, para abrazar códigos de fe, por ejemplo sin duda magnificará las conciencias. No obstante, las polaridades existen y existirán por siempre. Eso de afirmar que el hombre es malo por naturaleza siempre será discutible, quizá se le haga malo en el camino, pero casi con total seguridad el perdón, el agradecimiento y la creencia en ese algo o en ese todo, serán siempre una utópica manera de trascender. Si aprendemos a recorrer nuestros propios senderos, quizá nos encontremos con mucho más que nosotros mismos, quizá encontremos el equilibrio perfecto (si es que existe) entre Cuerpo y Alma.

Ricardo Ladrón de Guevara

La locandina

Direttore  Lionel Meunier
Scena e video Emilie Lauwers
Messa in scena Benoit De Leersnijder
Realizzazione video Mario Melo Costa
Luci Luc Schaltin
Tecnico Ben Vanslembrouck
Personaggi e interpreti:
Anima Sophia Faltas
Corpo, Tempo Raffaele Giordani
Consiglio, Mondo Massimo Lombardi
Intelletto André Pérez Muíño
Piacere con due compagni Jan Kullmann (Piacere), Roberto Rilievi, Guglielmo Buonsanti
Angelo Custode Victoria Cassano
Vita Mondana Estelle Lefort
Anime Damnate Lorant Najbauer
Anima Beate Zsuzsi Tóth
Vox Luminis

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