Siena: l’equilibrio perfetto del Quantum Clarinet Trio

Inaugurata il 21 maggio scorso, la quarta edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera “Primavera Chigiana”, presentata dall’Accademia Musicale Chigiana di Siena, prosegue con l’esibizione di un trio, nato nelle aule del Mozarteum di Salisburgo, che più si sta guadagnando un posto di rilievo sulle scene internazionali: il Quantum Clarinet Trio.

Quello che da subito colpisce di questa formazione, composta dall’italiana Elena Veronesi (clarinetto), dal tedesco Johannes Przygoda (violoncello) e dalla sudcoreana Bokyung Kim (pianoforte), è lo straordinario equilibrio tra gli strumenti, sia dal punto di vista della sonorità sia delle intenzioni espressivo-dinamiche. Il salone dei concerti di Palazzo Chigi Saracini ospita un interessante e insolito viaggio nella scrittura cameristica del periodo tardoromantico tedesco con un piccolo sconfinamento nell’Italia del secondo Novecento: il programma della serata prevede infatti il Trio Op.40 di Carl Frühling, la Serenata op. 73 di Robert Kahn, una trascrizione del primo Lied per contralto, viola e pianoforte tratto dall’op.91 di Johannes Brahms e il celebre Trio di Nino Rota.

Le composizioni di Carl Frühling e Robert Kahn sono delle rarità, che non mancano di bellezza e mostrano chiaramente l’influenza del ben più celebre Trio op. 114 di Johannes Brahms. L’accostamento alla trascrizione del Lied brahmsiano ne esalta la cantabilità quale elemento predominante e suggestivo dell’estetica del maestro di Amburgo. Il Quantum Clarinet Trio mantiene viva l’attenzione degli ascoltatori lungo tutto l’arco della serata dando prova di capacità di interazione ideali e notevole padronanza tecnica.  Nel Trio di Frühling, l’impasto sonoro compatto del Quantum permette di conferire all’intero brano, dalla scrittura compositiva non proprio unitaria, una grande coesione, evidente soprattutto nella conduzione del fraseggio, costantemente composto e ingentilito. Tale lettura è ben distinguibile per esempio nel terzo movimento, Andante, caratterizzato da una palpabile componente folklorica di melodie ispirate alla musica ebraica – affidate particolarmente al clarinetto – la cui peculiarità viene espressa dai tre strumentisti ponendo l’accento sulle molteplici sfumature dinamiche delle proprie linee condotte attraverso la varietà delle successioni armoniche.

La Serenata di Kahn permette al Quantum Clarinet Trio di dimostrare la propria versatilità nel destreggiarsi in modo abbastanza serrato tra intrecci contrappuntistici di notevole effetto e atmosfere a carattere contrastante, ora sognanti e liriche ora dense e cupe.

Il concerto prosegue con l’esecuzione della trascrizione dell’op. 91 n. 1 di Brahms, Adagio espressivo, originariamente composto per la voce di contralto, viola e pianoforte. Dispiegando le melodie in lunghe arcate dal carattere circolare, le timbriche corpose e suadenti di violoncello e clarinetto, unite al delicato accompagnamento del pianoforte, rievocando vere e proprie voci umane, avvolgono l’ascoltatore in un universo sonoro morbido, come di velluto.

Chiude il concerto il Trio di Nino Rota, omaggio all’Accademia Musicale Chigiana e a uno dei grandi maestri che ne hanno fatto la storia dalle origini. La duttilità del Quantum emerge in tutta la sua maturità, destreggiandosi con agilità tra passaggi melodici nostalgici e ritmi incalzanti e dinamici, sapendo cogliere l’essenza teatrale della musica di Rota. Un plauso particolare a Johannes Przygoda che, con mirabile sicurezza tecnica e padronanza dei vari registri del violoncello, mette in risalto la bellezza degli acuti dello strumento a più riprese durante l’intero concerto.

L’entusiasmo del pubblico viene premiato con una gradevole reinterpretazione di Otoño Porteño tratto dalle Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla, eseguito come bis.

Con una tale combinazione di affiatamento e sensibilità interpretativa, il Quantum Clarinet Trio, pregevole formazione di giovani musicisti di talento, si afferma come un promettente ensemble i cui componenti hanno fatto del loro provenire da retroterra culturali diversi un punto di forza che, con efficacia e merito, li fa esprimere al meglio sul palcoscenico.

Elisabetta Braga
(31 maggio 2024)

La locandina

Quantum Clarinet Trio
Clarinetto Elena Veronesi
Violoncello Johannes
Pianoforte Bokyung Kim
Programma:
Carl Frühling
Trio Op.40
Robert Kahn 
Serenata op. 73
Johannes Brahms 
Lied per contralto, viola e pianoforte op.91 n.1 (trascrizione per trio)
Nino Rota 
Trio

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