Vorno: il Quartetto Prometeo alla Tenuta dello Scompiglio

La contemporaneità, termine che per comodità comprende molti decenni a partire dal secondo Novecento, ha molte sfaccettature nella creazione musicale. Basti pensare alle differenze tra minimalismo di marca americana e ciò che invece succedeva in Europa, specialmente con i compositori di Germania e Italia. Ma per una di quelle circostanze frequenti in musica, tutto può coesistere nei programmi dei concerti senza barriere ideologiche. Basta trovare uno o più fili conduttori, come nel caso di quello del Quartetto Prometeo nella Tenuta dello Scompiglio a Vorno (Lucca). La stagione musicale, di cui è direttore artistico Antonio Caggiano, è basata tradizionalmente sulla contemporaneità e la rosa di compositori in programma mostrava uno dei visionari del Novecento come Benjamin Britten, due italiani come Salvatore Sciarrino e Stefano Scodanibbio  e il minimalista David Lang. Proprio da quest’ultimo parte il percorso concertistico con l’acqua elemento predominante in Wreck/Wed, ispirata dalle pagine di William Shakespeare, così come l’acqua è presente nel Quartetto n.3 di Britten, scritto dopo un soggiorno a Venezia. In questa pagina compare però anche un omaggio al passato come il recupero della Passacaglia come forma. Altri tipi di recupero sono presenti in Sciarrino (con le sonate di Domenico Scarlatti rielaborate per quartetto d’archi) e Scodanibbio che in Mas Lugares si confronta con Claudio Monteverdi.

Forse proprio quella del compositore scomparso nel 2012 (di cui il Prometeo aveva inciso brani per l’etichetta Ecm) è stata la pagina più interessante della serata: Scodanibbio infatti è riuscito a riportare nel quartetto la tensione che normalmente pervade lo stile vocale monteverdiano, con la sensibilità dei nostri tempi. Non si tratta di evocazione, ma di un vero e proprio incontro tra modi di pensare la musica. Prassi analoga è quella di Sciarrino che si rivolge al ritmo, alla danza per vedere in Scarlatti un precursore de Le sacre du printemps di Igor Stravinskij, senza però far mancare un momento “alla Sciarrino” in cui si muove ai confini del suono. Lang e Britten hanno quindi rappresentato i punti di partenza e arrivo del programma con un iniziale muro di suono nella Tempesta minimalista di Lang che dopo un lungo percorso si sgretola  nella Passacaglia finale “La serenissima” di Britten, sognante e drammatica al tempo stesso.

Il Quartetto Prometeo (Giulio Rovighi e Aldo Campagnari violini, Danusha Waskiewicz viola e Francesco Dillon violoncello) si è mosso con naturalezza nonostante la differenza di stili e le evidenti difficoltà tecniche e interpretative dei singoli  titoli in programma. La contemporaneità, materia complessa, è bene sia trattata da chi la pratica da tempo con la cura necessaria per farla comprendere al pubblico.

Michele Manzotti
(26 marzo 2022)

La locandina

Quartetto Prometeo
Programma:
David Lang
Wreck / Wed
Stefano Scodanibbio
Mas Lugares – reinvenzioni da Claudio Monteverdi
Salvatore Sciarrino
Quartetto n.7
Généalogie du Sacre da Domenico ScarlattiBenjamin Britten
Benjamin Britten
Quartetto n.3:

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